Di Crazeology Come alcuni lettori ricorderanno, abbiamo già parlato della questione ereditaria che tiene banco sui media nelle ultime settimane. Più si va avanti con l'inchiesta del tribunale di Torino e più le notizie che filtrano diventano inquietanti e imbarazzanti. A leggere i fatti descritti e il comportamento complessivo di tutti i personaggi coinvolti a vario titolo nella vicenda, ne viene fuori un quadro estremamente desolante. Desolante principalmente su tre fronti, ma non solo. Desolante sia per il triste finale dell'esistenza di Marella Agnelli e delle decisioni che la riguardavano, prese da altri per lei (persone che gli ruotavano intorno con intenti ben precisi), sia per i nipoti stranieri esclusi dall'eredità con "manovre" su cui si sta ancora indagando, sia per le note questioni fiscali. E poi c'è anche una desolazione secondaria, generalizzata, riguardante stipendi ridicoli per dipendenti della famiglia, centinaia di opere d'arte di notevole pregio che fanno la muffa chissà dove invece di essere esposte al pubblico, e via camminare per x che tende all'infinito.
L'immagine dei tre fratelli Elkann viene scalfita pesantemente da tutto ciò, quasi come se un velo che lasciava trasparire solo alcune forme, fosse stato improvvisamente tolto, e i tre fossero rimasti nudi di fronte al mondo. E la nudità esposta è molto diversa e molto peggiore di quella che molti immaginavano. Anche il tifoso Juventino più filosocietario e servile oggi comincia a vacillare (qualcuno però rimane ma è fisiologico). Tra le altre cose, l'attuale presidente del club è anche uno dei personaggi più coinvolti in molte delle vicende riportate dai media. Anche per il suo caso, e per ciò che avrebbe fatto secondo l'accusa, si rimane negativamente impressionati e perplessi.
Non a caso, in attesa che si faccia chiarezza, in tempi non lontani abbiamo chiesto in questa sede le sue dimissioni (vedere tra i link a fondo pagina), per evitare danni di immagine indiretti alla Juventus; dimissioni mai consegnate alla storia, manco a dirlo, mentre anche nelle ultime notizie cadute fuori dall'inchiesta, i media anti-Juve hanno volentierissimo citato il club proprio per rimarcare che costui ne riveste la carica più importante e rappresentativa. Lo sapete tutti, c'è chi gode a gettare fango sul club per qualunque motivo, non appena se ne presenta l'occasione, anche se i due ambiti nemmeno si toccano.
Nel frattempo, l'automotive torinese sta diventando sempre più un ricordo lontano di tempi passati. Si vocifera di un possibile ingresso di Renault in Stellantis, grazie alle spinte del governo francese, e addirittura Elkann potrebbe anche smarcarsi ancora di più dal mondo auto, chissà.
Il gruppo Exor, che come è noto investe anche in tante altri settori dell'economia e della finanza, continua macinare soldi e mordere profitti succosi.
E la Juve? Lo sappiamo, è abbandonata a sé stessa. Di quella frega nulla a nessuno. È nelle mani di Giuntoli, che deve far di necessità virtù.
Ha subito danni per decine e decine di milioni grazie al presidentino stratega del patteggiamento al ribasso, ma molto molto più bravo nelle strategie ereditarie della famiglia, a quanto pare.
Faccio notare però ai lettori più attenti e osservatori alcune cose interessanti e preoccupanti. Il fatto che la famiglia sia sotto tiro della magistratura, con tanto di perquisizioni personali, ecc, e che i media stiano riportando tutto con dovizia di pungenti dettagli, con fortissime critiche anche riguardo a tutta la gestione industriale del settore automotive, con fortissime critiche riguardo alla fuga fiscale all'estero del gruppo, ecc, ecc, fa molto riflettere.
Sembra quasi che rispetto anche solo a qualche anno fa, ormai molti potentati siano non solo sempre contro la Juve, come al solito, ma anche contro tutto il gruppo ed Elkann.
Perché "industrialmente" parlando, come ho spiegato tante volte in molte sedi, il gruppo muove interi mondi, produttivi e non. Il fatto di fuggire gradualmente all'estero, significa togliere soldi e fatturato dalle tasche di tante persone e tante aziende, di tanti politici, di tante banche, ecc, e significa anche creare una serie di problemi a tutta la politica (locale, regionale, e nazionale). Il problema non è solo, come istintivamente si potrebbe pensare, l'operaio che resta a casa. Il fastidio in questo caso si da parecchio anche alla casta, ossia alla classe dirigente, o ad una certa parte di essa. Tutto ciò non può passare in cavalleria, evidentemente; quando si parla del vil denaro parenti e vecchi amici diventano nemici in un batter di ciglia.
Un clima mediatico e processuale del genere, così ostile nei confronti del gruppo in passato non si ricorda. E anche nella famiglia, la calma piatta potrebbe essere solo apparente, sembrano esserci diverse fazioni in lotta fra loro, forse non solo le due che sappiamo.
Detto tutto ciò, i tifosi Juventini sappiano che qualunque sarà l'esito dei processi, nessuno della ex-famiglia è davvero interessato al club. Né i fratelli Elkann, né i 5 figli di Margherita.
Al momento nel gruppo non sembra neanche esserci la volontà di una cessione del pacchetto azionario di maggioranza.
La zebra resta in gabbia. La prigionia continua.
Inutile girarci tanto intorno, l'Avvocato ci ha lasciato nelle mani di questi personaggi, inadeguati da diversi punti di vista.
Invito i lettori bianconeri, anche quelli più romantici e nostalgici come me, a rifletterci sopra.
Se non si cambia pesantemente lo status quo, al di là del lavoro efficiente o inefficiente della dirigenza, il futuro dei prossimi anni per la Juve potrebbe essere molto più grigio di quello che si può immaginare. Che la Juve è rimasta definitivamente sola contro tutto e contro tutti lo avevamo già detto, vero?
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