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Attualità di N. REDAZIONE del 12/12/2024 09:28:34
Le armi da guerra nerazzurre dimenticate

 

Di Crazeology

Credo che più o meno tutti i tifosi Juventini sappiano cosa è successo a Milano nelle scorse settimane. Credo che tutti i tifosi Interisti sappiano cosa è successo a Milano nelle scorse settimane, ma fanno finta di aver dimenticato. Oppure relegano il tutto a questioni di piccole minoranze, anche se poi appaiono striscioni invettivi contro chi ha deciso di collaborare con la giustizia.

Remember: durante una perquisizione, in un capannone legato al mondo ultras nerazzurro, e stato trovato un vero e proprio arsenale da guerra che ha fatto tremare i polsi ai giudici, anche a quelli che tifano per l'Inter probabilmente.
Per carità, non che uno, ingenuamente, in una perquisizione a personaggi del genere, si aspetti di trovare vaschette di tiramisù, dolciumi, o calendari di Padre Pio. Armi varie si, mazze e spranghe, coltelli, e via dicendo, ci potrebbe stare. È nell'ordine delle cose, perché questo dicono i dati empirici e statistici di casi simili del passato. E invece no. Costoro avevano fatto un vero e proprio salto di qualità: un fucile automatico, due fucili Kalašnikov AK-47 con caricatore, un fucile Beretta a canne sovrapposte, mitraglietta UZI con bindella più due caricatori e un silenziatore, bombe a mano dall'elevatissima capacità offensiva, giubbotti antiproiettile, segni distintivi e contrassegni della polizia contraffatti, puntatori laser per fucili e munizioni, oltre a bombe a mano a frammentazione antiuomo di produzione Jugoslava, 400 proiettili di vari calibri, pistole, manganelli, coltelli, tirapugni, un lampeggiante nero blu, due pettorine con scritta Polizia, taglia M e L, sette targhe false di auto, ecc, ecc.
Una situazione del genere avrebbe dovuto far tremare i polsi anche alla politica, locale e nazionale. I telegiornali e i media avrebbero dovuto martellarci per giorni con dovizie di particolari sugli sviluppi di questa inchiesta clamorosa.
E invece, date le notizie iniziali, nonostante anche qualche omicidio non lontano nel tempo, la notizia non casualmente è passata immediatamente di moda.

Da alcuni calcoli molto approssimativi, giusto per arrivare ad un ordine di grandezza del volume di affari complessivo, qualcuno ha stimato che tra biglietti del match, parcheggi a 20 euro a san Siro, droga, e tutto il resto, costoro si incassavano 1,2 milioni a partita. Se moltiplichiamo questa cifra per il numero di partite in casa dell'Inter in una singola stagione, siamo nell'ordine di diverse decine di milioni, rubati direttamente dalle tasche del tifoso interista normale, semplice, fessacchiotto, che è imbevuto di una comoda onestà falsa e sciocchina che il sistema mediatico e i piani alti della Milano bene gli hanno propinato per anni, che vuole semplicemente guardare una partita dal vivo dopo una settimana di lavoro.

Domande semplici.
Dove sta la società Inter in tutta questa situazione? Eh... Lo so io dove sta...
La politica locale, dove sta in tutta questa situazione? Eh... Lo so io dove sta...
La politica nazionale, dove sta in tutta questa situazione? Eh... Lo so io dove sta...
Dove sono le interrogazioni parlamentari, le grida allo scandalo, e le lezioni morali dei soliti soloni? Dove sono i professoroni del nulla che ci insegnano come dovrebbe funzionare lo sport e la società civile? Dove sono le voci di denuncia?
Ve lo dico io dove sono. Sono in tribuna vip insieme ad Amadeus e soci ad esultare per i gol della squadra. Questo ovviamente fino a quando non arriverà qualche "tifoso" coi cacciabombardieri e i carri armati.

Huè, ma mica c'è ancora qualcuno di voi lettori che guarda il campionato taroccato e armato, pagando abbonamenti. No spero. Vero?
Io piuttosto che guardare questo coso qui, mi metto come i pensionati annoiati, in diretta live, davanti alle recinzioni di un cantiere stradale, al freddo, dove operai volenterosi, veri eroi dei nostri tempi, riparano le fognature, mentre nell'aria si diffonde un intrigante profumo di derby di Milano.


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