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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di E. LOFFREDO del 12/04/2010 13:03:00
Calciopoli, controesame difese

 

Tribunale di Napoli – Udienza del 30 marzo 2010, quinta audizione teste Auricchio.

Avvocato De Vita per Bergamo
De Vita: «Sarò veramente breve. Vorrei avere la conferma del periodo durante il quale le utenze del signor Bergamo sono state sottoposte a intercettazione telefonica»
Auricchio: «Lo abbiamo indicato. Glielo ripeto: il 335... dal 05/11/2004 al 03/06/2005; il 338... dal 07/03/2005 al 05/06/2005; l'utenza fissa 0586... dal 04/02/2005 al 03/06/2005»
De Vita: «Con riferimento alla prima utenza da lei citata, mi può dire quanti sono stati i progressivi che sono stati individuati nel corso...»
Auricchio: «No, questo dato... »
De Vita: «Posso darglielo io? 51.525?» Cioè l'incredibile media di 244 telefonate al giorno?! Incredibile appunto.
Auricchio: «Non so, può dirmi qualunque numero».
Casoria: «Perché poi è il numero finale».
Auricchio: «Sì, non di quelle utilizzate..., di quelle registrate». Infatti ci siamo accorti che non le avete utilizzate tutte...
Casoria: «Ma non solo di Bergamo?»
De Vita: «Anche se ci sono dei contatti ripetuti più volte, però è un dato assolutamente rilevante. Le ripeto, è quello che io vedo dal verbale di fine delle intercettazioni telefoniche. Nell'ambito di questo lungo periodo, oltre ai soggetti che sono stati indicato quali interlocutori e che voi avete selezionato, avete individuato altri dirigenti di società sportive, rappresentanti di società sportive o altri dirigenti federali del mondo arbitrale che hanno intrattenuto rapporti telefonici con il signor Bergamo? O le altre telefonate riguardavano solo rapporti di famiglia...?»
Auricchio esita in modo sospetto: «Il numero è consistente. Ora, risponderle in termini numerici... »
De Vita: «Magari un dirigente che ha sollecitato la sua attenzione, un dirigente di una squadra di calcio in particoalre, Bologna, inter, Genoa...»
Auricchio: «No, sicuramente ci sono state concentrazioni di auguri, Natale, Pasqua, insomma... Le conversazioni da noi utilizzate sono state quelle ritenute utili investigativamente»
De Vita: «Quindi avete fatto questo tipo di selezione?»
Auricchio: «Sì, esattamente».
De Vita: «Ma le avete ascoltate tutte?»
Auricchio: «Su tutte le conversazioni ci sono i brogliacci, dei quali non mi chieda di rispondere personalmente perché ci sono degli ufficiali di polizia giudiziaria»
De Vita: «”Brogliacci” nel senso del riassunto della conversazione?»
Auricchio: «No...»
De Vita: «L'indicazione del contatto telefonico?»
Auricchio: «Esattamente».
De Vita: «Ma non c'è... »
Auricchio: «Sono state tutte ascoltate».
De Vita: «Va bene, io allo stato non ho altre domande».


Il teste passa a rispondere alle domande dell'avvocato Cirillo, difensore di Stefano Titomanlio e Marcello Ambrosino

Cirillo: «Lei ha visionato la partita Arezzo-Salernitana?» Questa domanda attiene alla posizione di Titomanlio.
Auricchio: «Ricordo di aver visionato con certezza due circostanze che sono state richiamate nell'ambito delle conversazioni telefoniche. In particolare una conversazione tra Meani e Titomanlio».
Cirillo: «Quando è stata intercettata questa telefonata?»
Auricchio: «16 maggio, 11:49».
Cirillo: «Per quanto riguarda questa partita contestata, chi ha verificato gli episodi?»
Auricchio: «Io ricordo di aver visionato la partita. Sicuramente i miei collaboratori lo hanno fatto. In ogni caso, ricordo di aver verificato la corrispondenza rispetto alle dichiarazioni che fa Titomanlio in quella conversazione. Si parla di due, in realtà ce ne sono tre di azioni di contropiede della Salernitana, o inizio di azioni di contropiede, che è l'argomento della conversazione».
Cirillo: «Ho capito, l'ha verificata lei. Per quanto riguarda il signor Ambrosino, la partita Reggina-Messina l'ha verificata? L'ha visionata?»
Auricchio dopo aver cercato nei documenti: «Sì, Reggina-Messina. Non ricordo di averla visionata»
Cirillo: «Non ricorda neanche la valutazione dell'osservatore, il giudizio che è stato dato al signor Ambrosino e a tutta la terna arbitrale?»
Auricchio: «No, non lo ricordo».
Cirillo: «Glielo dico io: 8,60, che dovrebbe essere un giudizio più che sufficiente»
Auricchio: «Sì, alto».
Cirillo: «Grazie, non ho altre domande».

Avvocato Picca, difesa di Andrea e Diego Della Valle e Sandro Mencucci

La rielezione di Carraro

Picca: «Vorrei tornare sulla vicenda relativa alla rielezione di Carraro alla presidenza della federazione. Mi conferma che la rielezione avvenne il 14 febbraio 2005?»
Auricchio: «Sì, 14 febbraio».
Picca: «Volevo che lei riferisse al tribunale quali erano gli schieramenti presenti in questa competizione».
Auricchio: «Per la rielezione federale, gli schieramenti erano sostanzialmente su due posizioni: la rielezione di Carraro o alla...»
Illegale interrompe e chiede di indicare «le persone fisiche che sostenevano le diverse candidature».
Auricchio: «In federazione intende dire?»
Picca: «Allora colonnello, lei alla scorsa udienza si è abbondantemente diffuso sul profilo istituzionale della rielezione di Carraro. Ha parlato diffusamente di contrasti, ha parlato diffusamente di contrapposizioni. Ora io vorrei che lei dettagliasse meglio questo contesto indicando innanzitutto la competizione tra chi avvenne, tra quali persone, tra quali candidati, tra quali schieramenti. Se lei lo ha accertato».
Auricchio: «Tra Carraro ed Abete, la competizione».
Picca: «Chi erano i soggetti, nell'ambito istituzionale della federazione, che appoggiavano l'uno piuttosto che l'altro?»
Auricchio: «Fondamentalmente Abete era appoggiato dal presidente della Fiorentina, Della Valle».
Picca: «Era appoggiato soltanto da Della Valle?»
Auricchio: «No, c'erano anche altre entità della federazione. Abbiamo ricordato la volta scorsa, che l'elezione in sé e per sé è il prodotto di una serie di percentuali...»
Picca: «Io sto facendo una domanda diversa, sto facendo riferimento agli schieramenti (Carraro e Abete)... La mia domanda è specifica: lei ha accertato chi fossero i soggetti nell'ambito dei presidenti delle squadre di A e di B, che appoggiavano l'uno piuttosto che l'altro».
Auricchio: «La sua osservazione non può prescindere dal rapporto all'interno della Lega, dove si erano evidenziate alcune posizioni contrastanti, in quel caso, la rielezione di Galliani. Le posizioni che appoggiavano la non rielezione di Galliani all'interno della Lega erano posizioni che non favorivano la rielezione di Carraro in seno alla federazione».
Picca: «Converrà con me che non ha risposto alla domanda. Io le ho fatto una domanda specifica. C'è una competizione, ci sono due candidati, la mia domanda è: lei ha accertato tra i presidenti di A e di B chi sosteneva l'uno, chi l'altro? Se sì mi risponde, se no mi dirà che non l'ha accertato»
Auricchio: «Ricordo che tra le altre posizioni di presidenti, c'erano Zamparini, Cellino e altri presidenti, che adesso non ricordo, della serie B».
Picca: «In appoggio a chi? »
Auricchio: «In appoggio a Della Valle».
Picca: «Quindi in appoggio ad Abete? »
Auricchio: «Esattamente».
Picca: «Sempre sul tema della rielezione di Carraro, le risulta che vi fu una rielezione con una modalità specifica di successione nella carica?»
Auricchio: «Sì. Era una sorta di riconferma a tempo di Carraro di lì a due anni, trascorso tale termine nella presidenza subentrava Abete, che comunque durante la presidenza di Carraro avrebbe ricoperto la vicepresidenza».
Picca: «Lei ha accertato poi quali erano i differenti programmi dei due candidati?»
Auricchio: «Non ricordo questo di aver fatto questo accertamento specifico. Nel senso che non ricordo un documento programmatico da cui poter trarre valutazioni di questo tipo».
Picca: «E ricorda, al di là dei documenti, delle interviste piuttosto che dalle esposizioni pubbliche di questi programmi?»
Auricchio: «Sì sì, ricordo, lo abbiamo anche riportato. Ad esempio alcuni commenti riguardavano proprio l'argomento della designazione arbitrale. In particolare lo schieramento riconducibile ad Abete sicuramente non gradiva...»
Picca: «E le risulta che ci fu un'intervista pubblica nella quale Abete rilanciò l'idea del meccanismo dell'unico designatore in luogo del doppio designatore?»
Auricchio: «Sicuramente. Questo lo ricordo. In un'intervista all'organo RAI»
Picca: «”Radio anch'io”? Lo ricorda?»
Auricchio: «Ricordo, a mente, un'intervista RAI. Ricordo questa circostanza perché alcuni interlocutori ne hanno fatto commento nelle attività tecniche»
Picca: «Lei ha accertato se nella stagione successiva a quella di cui ci stiamo occupando, cioè 2005/2006, fu mantenuto il doppio designatore?»
Auricchio: «Nella stagione successiva si cambiò completamente il sistema. Ci fu un commissario unico, con il metodo che non fu più della designazione mediante sorteggio (griglie eccetera), ma fu designazione diretta. Il commissario unico veniva poi affiancato da cinque vicecommissari».
Picca: «Lei ricorda anche il nome del designatore unico? »
Auricchio: «Sì, lo abbiamo ricordato, Mattei designatore unico».
Picca: «Quindi è corretto dire che nella stagione successiva al 2004/05 fu approvata l'idea programmatica di Abete?»
Auricchio: «Sì sì».
Picca: «Chi era il presidente della federazione? »
Auricchio: «Presidente della federazione era Carraro»

La rielezione di Galliani alla presidenza della Lega Nazionale Professionisti

Picca: «Anche qui le faccio la medesima domanda. Voi avete accertato i due diversi schieramenti? Cioè i due candidati, gli schieramenti a sostegno dell'uno piuttosto che dell'altro»
Auricchio: «Anche qui lo schieramento che sosteneva un soggetto diverso da Galliani, era lo stesso che sosteneva Della Valle».
Picca: «Era solo Della Valle in questo schieramento?»
Auricchio: «No, sicuramente anche lì tra serie A e B... »
Picca: «A me interessa sollecitare il suo ricordo sulla compagine dei presidenti di serie A in antitesi alla rielezione di Galliani»
Auricchio: «Ricordo sicuramente il presidente del Palermo, della Fiorentina ovviamente, il presidente del Cagliari, Cellino...»
Picca: «C'era anche il presidente del Livorno?»
Auricchio: «Spinelli...»
Picca: «C'era anche il presidente del Bologna?»
Auricchio: «Sì».
Picca: «C'era anche il presidente del Lecce?»
Auricchio: «Il presidente del Lecce, che se non vado errato era Semeraro in quel momento, sì era su questo schieramento».
Picca: «C'era anche il presidente della Sampdoria?»
Auricchio: «Sì».
Picca: «Lei ricorda come si concluse la fase di elezione di Galliani?»
Auricchio: «Beh, fu confermato Galliani».
Picca: «E Accanto a Galliani furono previste anche altre figure nell'ambito della vicepresidenza?»
Auricchio: «Sì, furono previste tre figure, credo di non ricordare male, non ricordo esattamente se la carica fosse di vicepresidenza o di..., andarono a ricoprire dei ruoli di rilievo diciamo all'interno di questa sorta di vicelega... (“vicelega”? Ma che sta dicendo? Ndr), ehm..., il presidente della Lazio, Lotito, il presidente della Sampdoria forse... »
Picca: «Lei si ricorda se il presidente del Palermo, Zamparini, e quindi appartenente alla cordata che si era schierata contro la rielezione fu poi eletto vicepresidente in questa tornata?»
Auricchio: «Sì, dovrei controllare perché questi sono risultati che abbiamo espressamente indicato».
Picca: «Sì, se può controllare, così diamo al tribunale un dato-certezza».
Auricchio: «Ecco allora, Zamparini ricoprì proprio il ruolo di vicepresidente vicario, mentre nel comitato di presidenza il presidente del Cagliari, il dottor Cellino e poi per la serie B Vincenzo Matarrese in rappresentanza del Bari».
Picca: «Quindi è corretto dire che il ruolo della vicepresidenza fu completamente occupato dai presidenti che si erano posti nella competizione elettorale in antitesi a Galliani?»
Auricchio: «Sì sì, sicuramente nella direzione di Zamparini e Cellino. Zamparini come vicepresidente vicario e Cellino membro del comitato di presidenza»
Picca: «Lei ha verificato come fu valutato, sia in ambito lega, sia in ambito stampa, questo esito della elezione?»
Auricchio: «In che senso?»
Picca: «Come fu riportato, quali furono le indicazioni all'esito dell'elezione?»
Auricchio: «Beh, onestamente non ricordo commenti di tipo giornalistico sul punto».
Picca: «E' vero ed è corretto dire che questa elezione di Galliani, in abbinato alla presenza di Zamparini e Cellino alla vicepresidenza fu commentato e visto, sia in ambito lega che in ambito stampa, come un compromesso intervenuto tra le varie posizioni?»
Auricchio: «Beh, sicuramente. Questo al di là del dato giornalistico. Se lei mi chiede quale giornale commentò questo, sicuramente il dato fu di compromesso, diciamo».
Picca: «Io le ho fatto una domanda su due versanti diversi... e questo dato di compromesso fu speso anche nell'ambito istituzionale della federazione e della lega, oltre che sul profilo “stampa”?»
Auricchio: «Sì, sicuramente sì».
Picca: «Identico giudizio venne dato anche con riferimento alla rielezione di Carraro e alla carica di vicepresidente di Abete?»
Auricchio: «Sì. Anche se devo dire che dal punto di vista mediatico, siccome la rielezione in federazione è precedente alle elezioni in lega, fu enfatizzato di più per la federazione questo discorso del compromesso».
Picca: «Lei ha mai sentito o verificato, accertato nell'ambito investigativo la sigla “Consorzio Calcio Italia”?»
Auricchio: «No».
Picca: «Lei si è mai verificato delle iniziative assunte da questo consorzio?»
Auricchio: «No, non me ne sono mai occupato investigativamente. Ricordo, ma è solo un ricordo, di una piattaforma di tipo televisivo che di lì a poco sarebbe stata portata avanti come progetto. Ma un ricordo vago, non certo investigativo».
Picca: «Quindi lei può escludere che nell'ambito della sua attività investigativa ha attenzionato o svolto specifici accertamenti con riferimento a questa sigla, cioè al Consorzio e alle iniziative che sono state poi assunte del Consorzio?»
Auricchio: «Sì, dal punto di vista investigativo non ha mai formato oggetto di approfondimento».

“Censure o posizioni critiche assunte dalla presidenza della Fiorentina nell'ambito della stagione 2004/05”

Picca: «Ci fu un'attività di censura da parte della Fiorentina nell'anno 2004/05 nei riguardi delle designazioni e soprattutto nei riguardi degli arbitraggi compiuti nelle partite in cui era impegnata la Fiorentina?»
Auricchio: «Dovrei capire che cosa intende per censura».
Picca: «Se pubblicamente, anche in sede di federazione ha presentato un reclamo piuttosto che una doglianza, piuttosto che una censura?»
Auricchio: «Sicuramente dal punto di vista formale furono avanzate a seguito di alcune partite valutazioni di censura da questo punto di vista, istituzionalmente».
Picca: «E questo identico atteggiamento fu assunto anche a livello pubblico? Dichiarazioni giornalistiche o articoli di stampa?»
Auricchio: «Beh, questo credo proprio di sì. Lo abbiamo anche riportato, ci sarà l'enfatizzazione maggiore o minore a secondo dell'evento sportivo ritenuto negativo dalla dirigenza della Fiorentina».
Picca: «Chi, secondo gli esiti dei vostri accertamenti, avrebbe assunto sia in ambito istituzionale che in ambito giornalistico questi atteggiamenti di censura, di critica o doglianza? Come persone fisiche si intende». Il legale, visto che il punto è stato oggetto di indagini, chiede di prescindere dalle attività di intercettazione
Auricchio: «No, non ricordo di aver svolto accertamenti sul tema delle doglianze. Aggiungo anche che lo stesso atteggiamento investigativo nei confronti della Fiorentina, proprio in virtù di tutte le considerazioni che abbiamo appena fatto, entra perentoriamente solo quando ci sono dal punto di vista tecnico dei contatti dove la Fiorentina, per attività dei suoi ruoli principali, Mencucci Sandro e i due proprietari, i fratelli Della Valle, si è attivata formalmente e meno istituzionalmente per avere una sorta di atteggiamento favorevole dal punto di vista sportivo nei suoi confronti».
Picca: «Scusi, lei segnala l'assunzione di un comportamento, allora le chiedo quando, dal punto di vista investigativo, avete accertato cronologicamente l'assunzione di questo comportamento?»
Auricchio: «Le doglianze a cui ho fatto riferimento sono di tipo mediatico. Io non ho svolto accertamenti sulle doglianze (istituzionali, ndr) e le ho anche indicato il motivo».
Picca: «Colonnello, la devo interrompere. Lei cinque minuti fa ha parlato di doglianze presenziate istituzionalmente dalla Fiorentina. Poi io fatto una domanda tesa a verificare i vostri accertamenti del tema “doglianze pubbliche”, cioè a mezzo organi di stampa. Torniamo un attimo indietro, doglianze istituzionali: mi dice chi le ha mosse e l'epoca in cui avete accertato queste doglianze?»
Auricchio: «Sicuramente le ha mosse Mencucci Sandro in riferimento al vicepresidente federale in riferimento al vicepresidente federale Mazzini Innocenzo».
Picca: «Doglianze che, lei converrà con me, avvengono con atto formale».
Casoria: «L'avvocato vuol sapere l'atto con il quale venivano mosse le doglianze com'è datato».
Auricchio: «No, qui sto parlando di doglianze sulle quali noi abbiamo poi fatto delle valutazioni investigative... »
Casoria: «Ma l'avvocato vuole collocarle nel tempo».
Auricchio: «Nel tempo le colloco nelle attività intorno..., a partire dall'aprile 2005».
Picca: «Quindi è corretto dire che le doglianze partono dall'aprile 2005. La mia domanda è: per l'attività di doglianza precedente a questa data voi avete svolto indagini?»
Auricchio: «No».
Picca: «Avete compulsato atti istituzionali? Segnatamente atti in federazione e in lega per accertare se precedentemente a questa data ci siano state analoghe posizione di censura o di doglianza?»
Auricchio: «No, non ricordo attività di questo tipo».
Picca: «E' corretto quindi dire che la vostra attività investigativa ha riguardato il periodo che va dal 25 aprile fino alla fine del campionato?»
Auricchio: «Sì, per quanto riguarda la Fiorentina sì».
Picca: «Non avete investigato né il periodo precedente, né il periodo successivo alla fine del campionato 2004/05?»
Auricchio: «Sì, è corretto dire questo». Cioè, non hanno investigato per fatti collocabili fuori da quel perimetro temporale.

“Problema della ripartizione dei diritti televisivi”

Picca: «Questo è un tema che voi avete investigato?»
Auricchio: «No».
Picca: «E mi spiega perché non lo avete investigato? Qual è stata l'opzione di indagine che voi avete scelto per escluderne un'altra?»
Auricchio: «Non è che abbiamo scelto opzioni di indagine. Sicuramente è un tema di lavoro, ricordo benissimo che emergeva dalle attività di escussione testimoniale che furono sviluppate dopo la “discovery” delle attività investigative. Ricordo esattamente di aver affrontato in escussione testimoniale questi argomenti. Poi io personalmente non ho continuato a investigare su questo perché ho cambiato incarico»
Picca: «Converrà che la domanda era leggermente diversa: lei nel corso delle scorse udienze ha più volte indicato le ipotesi investigative da voi coltivate. La mia domanda è: nell'ambito delle attività investigative è emerso o meno il dibattito, la problematica relativa al tema “ripartizione dei diritti televisivi” nell'ambito della stagione 2004/05?»
Auricchio: «No Come fatto storico è emerso in relazione alle valutazioni che si facevano prima in materia di elezione del presidente della lega».
Picca: «Quindi è corretto dire che dal punto di vista fattuale e storico questo dato è venuto alla vostra attenzione».
Auricchio: «Come dato fattuale».
Il difensore dei Della Valle sottolinea, e il teste conferma, che anche in base alle attività di intercettazione il dibattito dei diritti TV è venuto alla conoscenza degli investigatori.
Picca: «Voi svolgeste indagini sul punto?»
Auricchio: «No, almeno per quel che mi riguarda».
Picca: «Perché non svolgeste indagini? Quali furono i ragionamenti sul piano delle opzioni investigative che voi avete volto per svolgere indagini su un tema piuttosto che su un altro?»
Auricchio: «Certo, perché la scelta dei temi di indagine, le ipotesi di lavoro erano sancite strettamente nella delega di indagine e nella richiesta delle intercettazioni telefoniche. I due settori sui quali abbiamo indagato con ipotesi di tipo investigativo erano la frode sportiva e la illecita concorrenza in ambito gestione dei calciatori. Le stesse attività tecniche sono state sempre connesse al mantenimento coerente con queste due impostazioni investigative».
Picca: «Lei ci sta dicendo che le tematiche sulle quali svolgevate attività erano quelle circoscritte dalle deleghe di indagine. È capitato, e se sì in quali occasioni, che voi esplorando ipotesi o temi investigativi avete al contrario riferito questi elementi alla Procura della Repubblica affinché vi fosse poi uno sviluppo dell'attività?»
Auricchio: «La risposta è no. Il dato fattuale a cui lei faceva riferimento è rimasto tale, non sono emersi dati significativi sotto il profilo investigativo, per quanto riguarda i diritti televisivi»
L'avvocato Picca specifica la domanda evidenziando che essa non è riferita solo ai diritti TV, ma a qualsiasi tema che emergesse.
Auricchio: «Non è mai capitato» che gli investigatori abbiano evidenziato dati o riscontri del genere alla Procura delegante.
Picca: «Lei è sicuro di questo? »
Auricchio: «Se lei mi dice, “è capitato che nelle 3500 pagine che lei ha scritto in collaborazione con i suoi ufficiali di polizia giudiziaria ha fatto riferimento a questo tema dei diritti televisivi?”, io in modo netto non sono in grado di rispondere. Le rispondo invece in maniera netta che come ipotesi di lavoro, nel senso che ci chiede di approfondire questo, le posso dire: “no, sicuramente”»

Il campionato della Fiorentina

Picca: «Voi avete valutato dal punto di vista investigativo l'andamento in campionato della Fiorentina?»
Auricchio: «L'andamento dall'inizio alla fine non in maniera specifica, se non in riferimento alle partite che sono state oggetto di conversazione telefonica»
Picca: «Dal punto di vista temporale? »
Auricchio: «Lo abbiamo indicato prima, aprile...». Da aprile 2005 a fine campionato
Picca: «Sempre lo stesso».
Il teste specifica che l'unica attività relativa alla Fiorentina collocabile prima di tale intervallo temporale riguarda il famoso dossier sui Della Valle che era stato offerto a Mazzini.

Picca: «Lei se la ricorda la partita Fiorentina-Messina? L'ha visionata, l'ha valutata, è caduta nell'ambito della sua attenzione investigativa?»
Auricchio: «Se è precedente a quel intervallo temporale... »
Picca: «La partita è del 20 aprile, l'avete investigata?».
Auricchio: «Non lo ricordo».
Picca: «Le sollecito il ricordo; voi ne fate menzione nell'informativa del novembre 2005. L'ha visionata la partita?».
Auricchio: «No».
Picca: «Le conclusioni che lei ha raggiunto su questa partita, da quali fonti investigative sono state desunte?»
Auricchio: «Ma, non ricordo se sono state raggiunte delle conclusioni di tipo sportivo. Su questa partita facciamo riferimento a un dato tecnico».
Picca: «Colonnello, lasci stare le intercettazioni. Nell'informativa voi operate riferimento a questa partita. La mia domanda è di tipo preliminare: quali sono state le fonti conoscitive con riferimento a questa specifica partita, premesso che lei ci dice che non l'ha vista?»
Auricchio: «Non solo non l'ho vista, ma non l'ho trattata investigativamente. Le dico cosa? Le fonti informative su che cosa?»
Picca: «Le devo esibire le parti dell'informativa?»
Auricchio: «Ce l'ho davanti e vedo esattamente quello a cui facevo riferimento prima, cioè una conversazione Mencucci-Mazzini»
Picca: «Colonnello, pagine 278 e 279 non sono riportati gli esiti dell'intercettazione. È riportato: “Fiorentina-Messina 1-1” ci sono le formazioni, c'è l'arbitro, c'è il tabellino e ci sono dei riferimenti agli articoli di stampa. È corretto?»
Auricchio: «Sì». E tanto ti ci voleva?
Picca: «Stiamo vedendo la stessa cosa? »
Auricchio: «Sì».
Picca: «Sulla partita, andamento, decisioni arbitrali, comportamenti dei giocatori e quant'altro che attiene alla partita le fonti conoscitive dal punto di vista investigativo quali sono state?»
Auricchio: «La domanda appare semplice...»
Picca: «Infatti è semplice!»
Auricchio: «Semplicemente, questa non è una partita che noi abbiamo approfondito dal punto di vista investigativo, se non in riferimento ai colloqui Mencucci-Mazzini. Siccome parlano della partita, allora per completezza abbiamo riportato il tabellino che lei ricorda, con l'arbitro Nucini e due articoli, “per il piacere di tutti” de la gazzetta dello sport, che chiaramente fanno riferimanto all'andamento, dal punto di vista giornalistico, della partita. Siccome Mencucci dice: “L'arbitro...”».
Picca: «Colonnello, io non le ho fatto la domanda sulla telefonata... », e specifica ancora una volta: «quali sono state le fonti di conoscenza investigativa relative a questa partita? Nessuna, una, se una quale...?»
Auricchio: «Nessuna».

Bologna-Fiorentina, 24 aprile 2005

Picca: «Lei ha visionata?» (Bologna-Fiorentina).
Auricchio: «Non lo ricordo».
Picca: «Ne ha trattato dal punto di vista investigativo?»
Auricchio: «Sì, abbiamo anche in questo caso in relazione alle emergenze tecniche»
Picca: «La mia domanda è sempre la stessa: con riferimento all'andamento della partita, alle decisioni arbitrali, … avete investigato la partita e se si quali sono le fonti conoscitive dal punto di vista investigativo? Se non l'avete investigata, mi risponderà che non l'avete investigata».
Auricchio: «L'abbiamo investigata in relazione alle intercettazioni telefoniche che riguardano questa partita, che sono riferite a due interlocutori, in particolare il direttore sportivo...»
Picca: «Colonnello, a prescindere dal dato di captazione telefonica...». Qui il legale intende ripercorrere lo stesso sentiero seguito per le domande precedenti riguardanti Fiorentina-Messina, andamento ed episodi della partita. Al legale dei Della Valle interessa sapere a quali fonti hanno attinto gli investigatori.
Auricchio: «Sì, l'abbiamo valutata da questo punto di vista. Le fonti sono i commenti giornalistici sul punto».
Picca: «Quindi l'unica fonte di conoscenza investigativa che lei ha utilizzato è quella riportato nell'informativa, ovvero gli articoli dei giornali».
Auricchio: «Sì, anche perché la partita non è stata oggetto di attenzione, è stato uno 0-0 che non ha destato dal punto di vista tecnico particolari osservazioni. L'arbitro era Bertini, abbiamo ricordato in sede di esame che c'è questo riferimento all'arbitro Bertini».
Picca: «Quindi la partita per voi non rivestiva alcuna rilevanza?»
Auricchio: «No, questo non l'ho mai detto. Lei mi ha chiesto le fonti e io le ho detto che quella partita ha rivestito rilevanza investigativa perché è la prima partita dove secondo i protagonisti delle conversazioni si va a delineare una sorta di valutazione, sotto il profilo arbitrale, per come ci dicono Mazzini e Mencucci, di loro gradimento».
Picca: «Quindi era una partita di interesse investigativo. Premesso questo, mi dice quali attività di indagine ha compiuto su questa partita? »
Auricchio: «Non sono stati di tipo tecnico sulla partita, ma semplicemente relativi agli esiti delle conversazioni telefoniche». Quindi riscontri oggettivi di eventuali atti fraudolenti prima, durante e dopo la partita non li hanno fatti?
Picca: «Quindi è corretto dire che l'unico accertamento che avete svolto è l'intercettazione telefonica?»
Auricchio: «Assolutamente corretto».
Picca: «Lei ricorda se la partita successiva fu Fiorentina-Milan, 30 aprile 2005? »
Auricchio: «Non lo ricordo», consulta l'informativa, «Sì».
Picca: «Avete valutato dal punto di vista investigativo questa partita? L'avete vista?»
Auricchio: «No»
Picca: «Avete svolto accertamenti specifici su questa partita?»
Auricchio: «No, le ho già risposto in sede di controesame»
Picca: «Non l'avete valutata, sull'andamento della gara, sui comportamenti arbitrali, dei giocatori? »
Auricchio: «No»
Picca: «Avete ritenuto questa partita non rilevante dal punto di vista investigativo?»
Auricchio: «Sì, non rilevante».


Incontro tra Bergamo e Diego e Andrea Della Valle

Picca: «Lei ha riferito, in sede di esame del pubblico ministero, di un'attività di osservazione fatta a Villa la Massa, riguardo a un incontro tra il designatore Bergamo e Diego e Andrea Della Valle»
Auricchio: «Sì».
Picca: «Può entrare nello specifico delle attività investigative compiute con riferimento a questo incontro? Questo incontro quando si è verificato?»
Auricchio: «Non lo so, non l'ho svolto io, c'è una relazione di servizio»
Picca: «14 maggio 2005. E' corretto?»
Auricchio conferma la data.
Picca: «Lei e i suoi uomini avevate notizia di questo incontro in epoca antecedente a quando poi si è verificato questo incontro? »
Auricchio: «Sì, altrimenti non avremmo disposto il servizio».
Picca: «Mi dice che cosa avete accertato su questo incontro?»
Auricchio: «I protagonisti dell'incontro. Sono stati individuati».
Picca: «Soltanto questo?»
Auricchio: «Ehhh... ».
Picca: «Lei ha svolto indagini per quanto riguarda il luogo dell'incontro?»
Auricchio: «Al ristorante Villa la massa a Bagni a Rivoli».
Picca: «Quindi l'incontro avvenne in un luogo pubblico?»
Auricchio: «Sì, in un ristorante, un esercizio pubblico».
Picca: «Ricorda l'orario in cui è avvenuto questo incontro? »
Auricchio: «Dalla relazione di servizio deduco che siamo intorno alle 12:30 in poi».
Picca: «Ricorda se questo era il ristorante di un albergo?»
Auricchio: «Io non lo ricordo perché non c'ero. Dalla relazione di servizio dove leggo, “Hotel villa la massa” credo di sì».
Picca: «Avete svolto attività propedeutiche a questo servizio? Vi siete recati sul posto, avete visto chi c'era, chi non c'era? O vi siete recati solo il 14 maggio?»
Auricchio: «Siamo andati sul posto il 14 maggio, il nostro obiettivo era semplicemente monitorare quell'incontro».
Picca: «Quindi è corretto dire che non vi siete recati sul posto prima di questa data?»
Auricchio: «Prima del 14 no. Non credo che ci fosse neanche il tempo tecnico».
Picca: «Dalle attività di indagine che stava compiendo, quanti giorni prima ha saputo che l'incontro si sarebbe verificato il 14 maggio a Villa la massa?»
Auricchio: «Ne abbiamo parlato in sede di esame, ma adesso non ricordo».
Picca: «Ad ulteriore ricordo, ci sono delle intercettazioni sul punto che datano fine aprile. E' corretto dire che voi di notizia dell'incontro 14 maggio Villa la Massa ne avete notizia a partire dalla fine di aprile?»
Auricchio: «Credo di non ricordare male, sicuramente dell'incontro, sul luogo onestamente non mi pare che sia come dice lei. Il dato Villa la Massa è emerso se non il giorno prima, due giorni prima».
Picca: «Lei è sicuro di questa circostanza?»
Auricchio: «Ehh, sicuro... Ora ricontrolliamo...».
L'avvocato Picca chiede di verificare le intercettazioni pertinenti a questa circostanza.
Auricchio dopo una breve ricerca: «Ecco qui siamo all'undici maggio per quanto riguarda il luogo», tre giorni prima gli interessati sono ancora alla scelta del luogo e poi due giorni prima si opta per Villa la Massa. «Anzi a dire il vero, per essere precisi il giorno prima, il 13 maggio. Il giorno prima c'è il dato del luogo d'incontro».
In relazione all'intento di incontrarsi vi è conoscenza dieci/quindici giorni prima, per quanto attiene ora e luogo solo il giorno prima.
Picca: «Lei ha accertato se il luogo scelto per l'incontro era il luogo di residenza abituale per i Della Valle?»
Auricchio: «No».
Picca: «Per questo incontro ha svolto attività di captazione ambientale?»
Auricchio: «No».
Picca: «Perché?»
Auricchio: «Perché non c'era la possibilità tecnica di farlo in tempi rapidi e per altro di farlo in termini genuini».
Picca: «Lei ha richiesto alla Procura l'autorizzazione a compiere questa attività?»
Auricchio: «No».
Picca: «Lei ha svolto un accesso nel ristorante mentre si svolgeva l'incontro?»
Auricchio: «Non sono andato io personalmente, lo può chiedere ai miei uomini».
Picca: «Quindi è corretto dire che sul piano dell'attività di indagine e sul piano dell'esito dell'attività di indagine sul tema “incontro a Villa la Massa” la vostra attività investigativa si è risolta in un'attività di osservazione esterna sui partecipanti? Perché non avete svolto né attività di captazione ambientale durante lo svolgimento dell'incontro, né accessi durante lo stesso nell'ambito della sala ristorante?»
Auricchio: «Per quanto riguarda l'accesso alla sala ristorante deve chiedere a chi c'è stato. Sicuramente ho il dato in termini di attività di servizio di coloro che hanno avuto accesso, naturalmente il tutto è condito da una copertura tecnica...»
Picca: «Lasciamo stare il condimento, è condita abbastanza, perché avete fatto anche delle riprese come se fosse un luogo isolato e lei invece poc'anzi mi ha confermato che eravate in una struttura alberghiera». In orario diurno e non di notte sul retro durante il giorno di chiusura...
L'avvocato ripete la domanda.
Auricchio: «No, non c'è stata attività tecnica in questo senso».

Picca: «A questa data, 14 maggio, voi avevate acquisito intercettazioni telefoniche relative alle persone di Diego e Andrea Della Valle? In cui gli interlocutori erano Andrea o Diego Della Valle»
Auricchio: «Così non lo ricordo».
Picca: «Può scorrere le intercettazioni telefoniche antecedenti all'incontro?»
Auricchio: «In maniera diretta no... Ecco, Andrea Della Valle chiama Mazzini il 4 maggio».
Picca: «Mi verifica se c'era anche Diego Della Valle e Sandro Mencucci? »
Auricchio: «Mencucci sicuramente, lo abbiamo già detto. Diego Della Valle, sì, progressivo 2446 del 2 maggio».
Picca: «Quindi è corretto dire che precedentemente all'incontro Diego e Andrea Della Valle e Mencucci erano emersi come interlocutori nelle telefonate da voi intercettate?»
Auricchio: «Sì».
Picca: «Voi avete mai sottoposto ad intercettazione diretta utenze fisse o mobili riferibili a queste tre persone?»
Auricchio: «No»
Picca: «Spiega al tribunale il perché di questa ulteriore scelta investigativa? Atteso che lei alla scorsa udienza ha riferito che “quando nell'ambito delle attività di intercettazione telefonica emergevano dirigenti o presidenti di squadre quali interlocutori, la vostra modalità investigativa era di sottoporre ad intercettazione diretta le utenze mobili o fisse di questi dirigenti”».
Auricchio: «Non lo abbiamo fatto perché dal punto di vista programmatico siamo a maggio. L'attività inerente alla Fiorentina è un'attività di ricostruzione successiva e noi in quel momento avevamo già un'idea di chiudere di lì a poco le attività tecniche...»
Picca: «Colonnello, si fermi. La mia domanda è semplice e le chiedo anche di dare al tribunale una risposta di compatibilità rispetto a quello che lei ha riferito nelle scorse udienze. Lei ha detto che le intercettazioni sulle utenze di Andrea e Diego Della Valle e Mencucci non le avete fatte».
Auricchio: «No».
Picca: «Benissimo. Spiega al tribunale il perché di questa scelta?»
Auricchio: «L'ho detto».
Casoria: «L'indagine era agli sgoccioli, stava per essere conclusa».
Auricchio: «Le indagini erano agli sgoccioli, gli indagati ne erano già a conoscenza, avevamo già registrato una serie di comportamenti telefonici che erano in contrasto con la genuinità del mezzo e dello strumento tecnico... Era orientamento nostro, condiviso dai pubblici ministeri, concludere di lì a poco, non appena si chiudeva il campionato... Monitorare Della Valle non aveva nessun senso dal punto di vista investigativo»
Picca: «Lei dice che gli indagati erano a conoscenza delle intercettazioni telefoniche. Mi dice dal 14 maggio 2005 ed epoca successiva quali atti e circostanze lei ha investigato per affermare che Diego e Andrea Della Valle e Sandro Mencucci fossero a conoscenza di attività di intercettazione in corso a danno di soggetti diversi da loro?»
Auricchio: «Nessuna. Infatti da questo punto di vista abbiamo continuato a registrare queste attività ...»
Picca: «Colonnello sono soddisfatto della sua risposta».
Capuano protesta: «Presidente, ma stava finendo di rispondere... quando sta finendo di rispondere lo interrompe...»
Casoria: «”Nessuna”, ha detto nessuna. “Nessuna” mi pare che è drastica».
Ad ulteriore chiarimento richiesto dal Presidente, Auricchio chiarisce che: «Il dato della conoscenza delle attività investigative non coincide con i suoi assistiti. Tanto è vero che abbiamo ritenuto in quel momento queste attività ancora dotate di quella genuinità che invece non caratterizzava in quello stesso periodo le intercettazioni telefoniche nei confronti degli indagati che avevano invece ricevuto la conoscenza delle indagini a loro carico».
Prioreschi: «Per quelli che lo sapevano [Incomprensibile], per quelli che non lo sapevano...». Convenienza inquisitoria...
Picca: «E' corretto dire che al 14 maggio e antecedente lei non ha accertato nessun fatto, nessuna circostanza che desse conto di conoscenza o conoscibilità da parte dei Della Valle e Mencucci delle attività in atto. È così?»
Auricchio: «Sì».
Picca: «Successivamente al 14 maggio 2005 lei ha svolto altre attività di indagine attraverso le intercettazioni telefoniche?»
Auricchio: «Fino al 3 giugno».
Picca: «In questa attività di intercettazione telefonica successiva (al 14 maggio, ndr) sono emersi quali interlocutori Andrea e Diego Della Valle e Sandro Mencucci?»
Auricchio: «Sì».
A questo punto anche a causa di sopravvenute esigenze di masterizzazione il legale esaurisce il suo controesame.
Picca: «Benissimo, per il momento mi fermo»

Subito dopo la fine della sospensione la Casoria annuncia la fine dell’udienza alle ore 17.00, prima di restituire la parola all’avvocato Picca.

Avvocato Picca (Dif. Della Valle): «Un’ultima domanda sull’incontro del 14 maggio 2005. Le volevo chiedere se avete accertato o verificato che l’incontro di Villa la Massa in realtà è avvenuto, come lei ci ha ricordato, il 14 maggio o se fu più volte spostato come momento…come data.»
Auricchio: «L’abbiamo indicato in precedenza. Cioè, dalle conversazioni era stabilito nei giorni precedenti la necessità di un incontro che si sarebbe dovuto svolgere. Sulla data e sul luogo siamo andati, come ricordavamo prima, agli ultimi due/tre giorni. In particolare, sul luogo, al giorno prima, un giorno e mezzo prima.»
Avvocato Picca: «Sì, ma risponde al vero la circostanza, se l’avete accertata, che l’incontro fu programmato e poi spostato su richiesta di Diego Della Valle?»
Auricchio: «Sì, emerge dalle conversazioni! Se fa riferimento a dei problemi evidenziati nelle conversazioni di un’assenza da Firenze, in pratica, in particolare dei due fratelli e in particolare tra i due fratelli, proprio Diego in relazione ad un intervento chirurgico, quindi a un grave problema familiare in relazione a un genitore…»
Avvocato Picca: «Quindi è corretta la mia ricostruzione che l’incontro fu di fatto collocato in quella data, ma in realtà poteva essere svolto anche prima e fu rinviato per un impedimento del Della Valle? Questo era il dato storico che volevo che lei sottolineasse come emergenza investigativa.»
Auricchio: «La data scelta, fu scelta al netto delle esigenze private legate a questo problema sanitario a Milano.»
Avvocato Picca: «Senta…lei ricorda qual è stata la partita immediatamente successiva all’incontro?»
Auricchio controlla le carte.
Avvocato Picca: «Incontro ovviamente della Fiorentina. Con riferimento alla partita che disputò la Fiorentina nei giorni immediatamente successivi all’incontro»
Auricchio: «Glie lo dico subito (ma in realtà passa un po’ di tempo, ndr)…l’incontro successivo fu Fiorentina-Atalanta.»
Avvocato Picca: «Sì…è corretto dire che si svolse il 15 maggio?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «Quindi il giorno dopo che si svolse l’incontro, è corretto?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «Senta, sulla partita voi avete svolto attività di indagine specifica con riferimento all’andamento dell’incontro, alle scelte dell’arbitro, alle decisioni arbitrali, alle comportamento dei calciatori in campo? (silenzio) E’ stata oggetto di attività investigativa l’andamento della partita?»
Auricchio: «No»
Avvocato Picca: «Spieghi al tribunale il perché di questa scelta di non compiere attività investigative su questa specifica partita?»
Auricchio: «Dal punto di vista tecnico, la partita non presentò particolari circostanze degne di approfondimento investigativo. Nel senso tecnico.»
Avvocato Picca: «Colonnello, ma allora questo significa che voi l’avete verificata dal punto di vista investigativo? L’ha vista la partita?»
Auricchio: «No»
Avvocato Picca: «Ha verificato con attività di indagine specifiche l’andamento dell’incontro, scelte arbitrali, decisioni arbitrali afferenti questa partita?»
Auricchio: «Sì, l’abbiamo verificato e l’abbiamo riportato in questo senso come dato di riferimento. Fiorentina-Atalanta con le circostanze della partita, la terna arbitrale, etc.»
Avvocato Picca: «Colonnello, visto che lei fa riferimento ad attività di indagine compiute, può riferirmi se nell’informativa che voi avete redatto, questi esiti dell’attività di indagine specifica su questa partita sono compendiati o meno, sono contenuti o meno nell’informativa? Le dico questo perché l’informativa sulla partita, quella cioè che le dice essere stata investigata, riporta a pagina 312 il solo tabellino dell’incontro con relativa terna arbitrale.»
Auricchio: «Sì sì. Infatti per questo le dico…dal punto di vista del riferimento tecnico della partita c’è soltanto questo tipo di acquisizione. Dal punto di vista dell’investigazione, nel senso, la domanda che mi ha fatto lei, “l’hai vista la partita, l’hai visionata, eccetera”, a quella ho già risposto, o no?»
Avvocato Picca: «Io le ho fatto una domanda diversa che era questa. Se lei l’avesse investigata sul piano delle decisioni arbitrali, dei comportamenti arbitrali e dei comportamenti complessivi nell’ambito dell’incontro.»
Auricchio: «No»
Avvocato Picca: «Benissimo. L’incontro successivo a questo è stato Lazio-Fiorentina. Mi dice innanzi tutto la data di questo incontro e soprattutto a che punto stiamo nello svolgimento del campionato?»
Auricchio: «Lazio-Fiorentina è la penultima giornata di campionato, 22 maggio 2005.»
Avvocato Picca: «Quindi siamo ad una settimana grossomodo dall’incontro di Villa la Massa, è così?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «Anche su questa partita la mia domanda è sempre la stessa. Ne avete fatto oggetto di accertamento investigativo specifico quanto a tre aspetti: decisioni arbitrali, andamento della partita e comportamento arbitrale?»
Auricchio: «Sì, abbiamo fatto delle valutazioni, degli approfondimenti. Abbiamo visto anche in questo caso le immagini della partita.»
Avvocato Picca: «Benissimo, quindi è una partita sulla quale voi avete svolto un’attività specifica.»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «E può dare conto al tribunale l’esito di questa vostra attività?»
Auricchio: «L’attività ha consentito di verificare una circostanza piuttosto clamorosa che si verifica nello svolgimento della partita e che determina anche una serie di attivazioni successive dal punto di vista tecnico.»
Avvocato Picca: «Vediamo prima l’andamento della partita.»
Auricchio: «L’andamento della partita…la partita finisce sul pareggio, 1-1. L’arbitro Rosetti, con i suoi assistenti Pisacreta e Consolo, quarto uomo Banti. All’interno di questa partita si verifica un episodio che è relativo a un gol non convalidato per la squadra della Fiorentina.»
Avvocato Picca: «Può essere più preciso? Perché poi nell’informativa siete andati nel dettaglio, anche desumendo i dati dalle cronache. Perché detta così…L’episodio specifico e le implicazioni di questo episodio sul piano delle decisioni arbitrali. Cioè, quali decisioni arbitrali voi avete accertato essere state assunte e quali, a tenore di regolamento dovevano essere invece assunte»
Auricchio: «L’ho accennato. C’era un gol per la Fiorentina (su suggerimento di qualcuno si corregge)…chiedo scusa, c’era un calcio di rigore per la Fiorentina con una chiara toccata di mano di un calciatore della Lazio sulla linea di porta che l’arbitro non vede. Non vede lui e non vedono gli assistenti. In particolare l’assistente preposto a quella zona.»
Avvocato Picca: «Quindi non vi fu alcuna decisione dell’arbitro in merito a questo episodio?»
Auricchio: «No, non vi fu alcuna decisione.»
Avvocato Picca: «Viceversa, a tenore di regolamento, se lo avete accertato sia attraverso attività di indagine specifiche che attraverso il resoconto dei giornali, quali dovevano essere le decisioni da assumere?»
Auricchio: «Beh, dalla ricostruzione della dinamica del fatto, calcisticamente parlando, sarebbe stato un netto, chiaro, oggettivo fallo di mano in piena area da parte del calciatore della Lazio e quindi una conseguente decisione in termini di assegnazione di un calcio di rigore per la squadra della Fiorentina.»
Avvocato Picca: «E anche di espulsione del giocatore della Lazio?»
Auricchio: «E contestualmente, anche di espulsione, trattandosi di specifica infrazione.»
Avvocato Picca: «Era questa una chiara occasione da rete?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «E’ corretto dire che nella circostanza vi fu una decisione arbitrale assunta a sfavore della Fiorentina?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «Lei ha fatto riferimento, prima, quando ha detto che questo episodio determinò una serie di contatti. Da quello che voi avete accertato, questo episodio fu censurato da parte dei dirigenti della Fiorentina come episodio di dubbio sfavore di decisione arbitrale ai danni della Fiorentina?»
Auricchio: «In che senso?»
Avvocato Picca: «Nelle intercettazioni successive ci sono state delle intercettazioni relative a questa partita. La mia domanda è: dall’accertamento svolto risultante dall’intercettazione telefonica, il dato formulato dai dirigenti della Fiorentina, fu quello di una doglianza, di una lamentela, di una censura quanta al verificarsi di un episodio arbitrale a pieno danno della Fiorentina in ambito di questa partita?»
Auricchio: «Direi no, nel senso che le reazioni post partita, anche censurate telefonicamente, erano sicuramente di una delusione, di uno scoramento da parte dei dirigenti.»
L’Avvocato Picca, poco soddisfatto, riformula nuovamente la domanda: «Nelle intercettazioni, dato investigativo, fu manifestato una censura, un disappunto per un episodio a danno della Fiorentina nell’ambito di questa partita? Si o No?»
Auricchio: «C’era una forte delusione, si…in questo senso»
Avvocato Picca: «Solo delusione o anche disappunto, censura, doglianza…?»
Auricchio: «No! In effetti dal tenore delle conversazioni, emerge un chiaro scoramento, nel senso che le aspettative sono state tecnicamente tradite. Peraltro con un episodio che oggettivamente non lasciava spazio ad interpretazioni.»
Avvocato Picca: «Indipendentemente dal dato di intercettazioni telefoniche, le ha verificato se nei giorni immediatamente successivi a questa partita e al verificarsi di questo episodio furono assunte posizioni pubbliche, dove per pubbliche intendo ambito lega o ambito giornale, di censura e di doglianza e di critica rispetto al verificarsi di questo specifico episodio e cioè non ammonizione e non assegnazione del calcio di rigore alla Fiorentina nell’ambito della partita?»
Auricchio: «Assolutamente si! Nel senso che furono manifestate pubblicamente sugli organi mediatici.»
Avvocato Picca: «Le risulta anche che l’incontro, e segnatamente questo episodio, determinò anche una dichiarazione comunicata agli organi della federazione da parte del sindaco di Firenze all’epoca Domenici?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «Tutte dichiarazioni tendenti, mi confermerà il dato ricostruito in sede di indagine, ad evidenziare questo evidente episodio a danno della Fiorentina.»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «Lei ricorda, lo ha già detto, che eravamo alla penultima giornata di campionato. Lei ricorda qual’era la situazione di classifica della Fiorentina in questo preciso momento del campionato?»
Auricchio: «La Fiorentina era, credo di non ricordare male, a 38 punti o a 39 (controlla le carte).»
Avvocato Picca: «E’ corretto dire che era in questo momento della stagione, la Fiorentina, all’ultimo o al penultimo posto in classifica?»
Auricchio: «No, ultimo posto sicuramente no.»
Avvocato Picca: «Le dico questo perché nell’informativa 3 novembre 2005, lei alle pagine 351 e seguenti focalizza questa situazione…»
Auricchio conferma dicendo di cercare proprio quelle pagine. Dopo un paio di minuti di ricerca, conferma: «Fiorentina 39 punti, si.»
Avvocato Picca: «Io la chiamerei ad un dato più completo su questa situazione. Le chiederei di dettagliare al tribunale qual’era la situazione di classifica non solo della Fiorentina, ma anche delle altre squadre che, all’ultima giornata di campionato, che di lì a poco si sarebbe disputata, erano impegnate nella lotta per non retrocedere, visto che è il tema che voi sviluppate in maniera analitica nelle pagine dell’informativa cui io ho fatto riferimento in precedenza.»
Auricchio: «La situazione era, in sostanza, all’esito del pareggio con la Lazio…la situazione di classifica vedeva nell’ordine, a partire da quella più in alto in classifica, la Lazio a 43pt, poi il Lecce a 43pt, la Reggina a 43pt, il Chievo 42, il Bologna 41, il Brescia 41, il Parma 41, il Siena 40 e la Fiorentina 39. L’Atalanta era già matematicamente retrocessa.»
Avvocato Picca: «Lei perché nella classifica all’ultima giornata di campionato tira una linea e per rispondere alla mia domanda parte dalla posizione della Lazio a 43 punti?»
Auricchio: «Perché dalla ricostruzione in termini di squadre in lotta per la retrocessione la Lazio era quella insieme al Lecce e alla Reggina, diciamo, erano le società meglio posizionate.»
Avvocato Picca: «Sì ma, la mia domanda è, sulla base degli accertamenti investigativi svolti, alla penultima giornata di campionato e quindi all’esito dell’incontro Lazio-Fiorentina, quali erano le squadre che matematicamente erano ancora coinvolte nella lotta per la permanenza in serie A?»
Auricchio: «Lazio, Lecce, Reggina, Chievo, Bologna, Brescia, Parma, Siena e Fiorentina.»
Avvocato Picca: «Quindi nove?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «Quali erano gli scarti di punti che esistevano tra queste nove formazioni? Quindi, la distanza tra la prima tra le coinvolte e l’ultima delle coinvolte»
Auricchio: «4 punti! 43 le più avvantaggiate, 39 la Fiorentina in fondo.»
Avvocato Picca: «Voi avete accertato, nell’ultima giornata di campionato, le partite che erano da disputarsi da parte di queste formazioni?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «Quali erano questi incontri?»
Auricchio: «Atalanta-Siena, Brescia-Fiorentina, Lazio-Palermo, Parma-Lecce, Reggina-Inter e Sampdoria-Bologna. In sostanza quasi la totalità delle partite dell’ultima giornata avevano ancora da…»
Avvocato Picca: «Ricapitoliamolo. Erano 9 squadre impegnate nella salvezza. La distanza tra la prima delle impegnate e l’ultima…»
Auricchio: «Chiaramente le prime 43 punti, la Fiorentina 39. Quindi 4 punti di distanza.»
Avvocato Picca: «E voi correttamente dall’informativa date conto di un criterio matematico. Quindi 9 squadre impegnate nell’ultima giornata di campionato in quante partite?»
Auricchio: «Uno, Due…(contava, prima di essere interrotto)»
Insieme ricapitolano le partite rilevanti per la lotta a non retrocedere. Alla lista delle partite elencate in precedenza, si aggiunge Roma-Chievo.
Avvocato Picca: «Quindi è corretto dire, come dato di accertamento investigativo conclusivo che, all’esito di Lazio-Fiorentina, l’ultima giornata di campionato, erano 9 le squadre impegnate nella lotta per non retrocedere, e tutte impegnate nella ultima giornata in numero 7 incontri.»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «Lei mi dice dal punto di vista investigativo di queste 7 partite, quali voi avete accertato/investigato?»
Auricchio: «Lecce-Parma, Fiorentina-Brescia come andamento dell’incontro e basta, credo.»
Avvocato Picca: «Quindi lei, o i suoi uomini, non ha svolto attività investigativa di accertamento con riferimento -mi dica si o no- all’incontro Bologna-Sampdoria («No»), Inter-Reggina («No»), Palermo-Lazio («No»), Roma-Chievo («No»), Siena-Atalanta («No»). Spiega al tribunale perché, pur nella rilevanza di questi incontri ai fini della permanenza delle diverse squadre in serie A, lei ha scelto come opzione investigativa di non compiere attività di indagine o di accertamento su questi incontri che lei mi ha precedentemente indicato?»
Auricchio: «La risposta è sempre in relazione alle emergenze tecniche.»
Avvocato Picca: «Mi spiega meglio?»
Auricchio: «Sì. Le emergenze tecniche ci consentivano di fare delle valutazioni in quel momento storico dell’attività investigativa che, lo ricordo, andava in chiusura qualche giorno dopo e chiaramente, l’ultimo evento di interesse investigativo era la circostanza che abbiamo ricostruito dedicandogli uno specifico capitolo sul salvataggio della Fiorentina. Quello per noi era il dato investigativamente utile.»
Avvocato Picca: «Scusi, l’incontro Bologna-Sampdoria era rilevante per il salvataggio della Fiorentina?»
Auricchio: «Ehm, no! Lei mi ha chiesto quali erano gli incontri rilevanti per la salvezza.»
Avvocato Picca: «Allora, la mia domanda è: il risultato dell’incontro Bologna-Sampdoria, era rilevante per la salvezza della Fiorentina?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «L’incontro Inter-Reggina era rilevante per la salvezza della Fiorentina?»
Auricchio: «Beh, matematicamente si»
Avvocato Picca: «L’incontro Palermo-Lazio era rilevante per la salvezza della Fiorentina?»
Auricchio: «Sì»
Avvocato Picca: «L’incontro Roma-Chievo era rilevane per la salvezza della Fiorentina?»
Auricchio: «Per la salvezza! Sono incontri determinanti per la salvezza!»
Avvocato Picca: «…della Fiorentina.»
Auricchio: «Della Fiorentina, le partite determinanti le abbiamo ricordate ed erano quelle che mi ha chiesto prima, Sampdoria…»
Avvocato Picca: «Si metta d’accordo! Io ho fatto una prima domanda che era quella relativa agli incontri di calcio rilevanti ai fini della lotta per la permanenza in serie A. Adesso io le ho fatto una domanda su un sottotema specifico. Quali di queste partite fossero o meno rilevanti per la salvezza della Fiorentina e glie le ho indicate: Bolgna-Sampdoria, lei mi ha detto di sì (Auricchio conferma). Inter-Reggina?»
Auricchio: «Beh, la Reggina a 43, la Fiorentina a 39, era già meno rilevante per la Fiorentina.»
Avvocato Picca: «Colonnè, quindi rilevante sì o no?»
Auricchio: «No»
Avvocato Picca: «Palermo-Lazio?»
Auricchio: «No»
Avvocato Picca: «Roma-Chievo?»
Auricchio: «No»
Avvocato Picca: «Siena-Atalanta?»
Auricchio: «Si»
Avvocato Picca: «Colonnello, lei però nell’informativa a cui ho fatto riferimento, quella 3 novembre 2005, nelle pagine 351 e seguenti, opera una ricostruzione totalmente difforme da quella che lei sta riferendo oggi! Perché include in questa analisi questi incontri. Ma include anche altre valutazioni di cui da qui in un attimo farò riferimento. Quindi lei conferma la risposta che mi ha dato sull’irrilevanza degli incontri ai fini della salvezza della Fiorentina di quegli incontri a cui io ho fatto riferimento?»
Auricchio: «Abbiamo indicato Reggina-Inter, Roma-Chievo…»
Avvocato Picca: «Mi ha detto anche che non era rilevante Siena-Atalanta.»
Auricchio: «Siena-Atalanta ho detto di sì»
Avvocato Picca: «Quindi non rilevanti erano per dare un dato conclusivo…»
Auricchio: «Sì, grossomodo, Lazio-Palermo secondo questa osservazione, questa domanda che mi fa, Roma-Chievo, Palermo-Lazio, Inter-Reggina non erano determinanti per la Fiorentina, nell’ipotesi di vittoria della Fiorentina sarebbero entrate in gioco altre squadre.»
Avvocato Picca: «Quindi, concludendo, non rilevanti per la salvezza della Fiorentina erano dagli esiti della vostra attività investigativa: Inter-Reggina, Palermo-Lazio e Roma-Chievo. E’ corretto chiudere così?»
Auricchio: «Sì, è sicuramente così.»
Avvocato Picca: «Lei ha verificato sulla base della posizione in classifica che lei prima ci ha ricordato, le 9 squadre che partono Lazio 43 e concludono con Fiorentina 39, quali e quante combinazioni matematiche esistevano ai fini della permanenza in serie A di ciascuna di queste squadre racchiuse da punti 43 Lazio a punti 39 Fiorentina?»
Auricchio: «Credo forse che l’abbiamo anche riportato in informativa, comunque una serie di combinazioni numericamente elevatissime.»
Avvocato Picca: «E se vuole glie lo ricordo.»
Auricchio: «2187»
Avvocato Picca: «Gli ricordo il passo precedente. Pagina 351 informativa 3 novembre 2005, lei adesso mi dirà se questo è un dato che voi assumete sulla base delle notizie giornalistiche, scrivete nell’informativa, poi mi dirà se assume o meno la paternità di ciò che lei ha scritto, “manca una giornata alla fine del campionato, e ci sono 2187 combinazioni possibili. Anche chi ha 43 punti, come Lazio, Lecce e Reggina, rischia lo spareggio”. E’ corretta questa ricostruzione? (Auricchio borbotta «sì sì») E cioè, anche squadre impegnate, ad esempio nello scontro con l’Inter, perché lei qui cita la Reggina che si scontra con l’Inter…»
Auricchio: «Lei ha fatto due domande su questo. Una era “le squadre coinvolte nella lotta salvezza” e le abbiamo elencate, citando sette partite. Poi lei ha fatto un’ulteriore domanda, ed era in relazione di quelle di più immediato interesse in relazione alla salvezza della Fiorentina. E allora abbiamo fatto un’ulteriore elencazione…»
Avvocato Picca: «E lei mi ha escluso…»
Auricchio: «…alcune partite, perché chiaramente si trattava di squadre…»
Avvocato Picca: «Diciamo alcune squadre che mi ha escluso la rilevanza degli incontri relativi a Reggina, Lazio e Chievo; perché l’Inter non era coinvolta e la Roma non era coinvolta. Sicchè lei dice, mi dirà che è così ma poi lo verificheremo, che i risultati relativi alla Reggina, alla Lazio e al Chievo, erano risultati indifferenti ai fini della permanenza della Fiorentina in serie A.»
Auricchio: «Direi proprio di si, anche per un fatto matematico…43 punti e la Fiorentina 39, neanche se la Fiorentina vince, va a 42.»
Avvocato Picca: «Questo lo dice sul piano di una valutazione statistica o matematica, sul piano di una valutazione…»
Auricchio: «Matematica, matematica!»

Fiorentina-Brescia e Lecce-Parma

Avvocato: «Quindi di quest’ultima giornata di campionato voi verificate esclusivamente le partite Fiorentina-Brescia e Lecce-Parma, è così?»

Auricchio: «Sì».
Avvocato: «Fiorentina-Brescia lei l’ha vista come incontro?».
Auricchio: «Io personalmente no».
Avvocato: «La mia domanda è sempre la stessa, ne avete fatto oggetto di indagine, di verifica investigativa per quanto riguarda decisioni arbitrali, comportamento arbitrale e andamento complessivo della partita per quanto riguarda il comportamento dei giocatori?».
Auricchio: «No nel senso stretto, dal punto di vista calcistico».
Avvocato: «No? Allora io le dico che a pagina 364 e seguenti dell’informativa 3 Novembre voi viceversa ne fate oggetto di verifica».
Auricchio: «è stata riportata…».
Avvocato: «Allora le faccio una domanda diversa: per quanto riguarda le decisioni arbitrali, le scelte dell’arbitro, l’andamento complessivo della partita – parliamo di Fiorentina-Brescia – lei quali acquisizioni investigative ha assunto, quali attività investigative ha compiuto? Le faccio la domanda diretta: le vostre attività di indagine si sono risolte nella trascrizione dei commenti che i giornali hanno fatto dell’incontro?».
Auricchio: «Sì».
Avvocato: «Che sono quelli riportati nell’informativa?».
Auricchio: «Sì».
Avvocato: «Avete svolto attività di indagine o di accertamento ulteriore ?».
Auricchio: «No».
Avvocato: «Per quanto riguarda invece la partita Lecce-Parma, ricordo che nella scorsa udienza lei disse che l’aveva vista, e quindi ne aveva fatto oggetto di accertamento investigativo. Rispetto allo svolgimento della partita, lei ha verificato l’andamento della partita, quanto a tempo di durata della stessa, in relazione agli altri incontri che si svolgevano nella medesima giornata di campionato e che coinvolgevano squadre impegnate nella lotta per non retrocedere? Diretta la domanda, è finita per ultima questa partita? Oppure quando era ancora in corso questa partita, altri incontri sempre di squadre impegnate per non retrocedere erano già terminati?».
Auricchio: «Non lo so, non ho fatto l’accertamento che lei mi sta chiedendo».
Avvocato: «Quindi se io le dicessi che l’incontro della Fiorentina era già chiuso 5-6 minuti prima della chiusura dell’incontro Lecce-Parma, lei questo me lo può confermare come dato dell’attività investigativa compiuta?».
Auricchio: «Glielo posso confermare, perché è un dato che posso riscontrare dalle conversazioni telefoniche intercettate».
Avvocato: «Lo può riscontrare?».
Auricchio: «Lo posso riscontrare sotto due ordini di profili, uno è sicuramente il dato oggettivo che ricordo il pubblico del comunale di Firenze in attesa dell’esito, dopo la vittoria larga per 3-0 sul Brescia ci sono stati dei minuti con lo stadio ammutolito in attesa del fischio finale di Lecce-Parma, L’altro è in relazione alle conversazioni perché subito dopo si scatenano una serie di conversazioni».
Avvocato: «Lei ha accertato anche che durante lo svolgimento dell’incontro Lecce-Parma, persone che erano in campo, sulla panchina delle due squadre, avevano conoscenza dei risultati delle altre partite attraverso la radiolina o altro strumenti di comunicazione?».
Auricchio: «Non ho fatto un accertamento di questo tipo».
Avvocato: «è risultato dalla vostra indagine se mentre era ancora in corso Lecce-Parma persone presenti sulla panchina del Lecce e del Parma avessero contezza dei risultati delle altre squadre e segnatamente del risultato della Fiorentina».
Auricchio: «No».
Avvocato: «Lei ha sentito persone che hanno partecipato a questo incontro, giocatori, dirigenti?».
Auricchio: «Sì, penso un pò tutti i protagonisti, Vignaroli… l’amministratore delegato del Parma, altri giocatori… posso controllare… allora… Baraldi Luca… Beretta… Carmignani che era l’allenatore del Parma…».
Avvocato: « Ha sentito anche giocatori del Lecce?».
Auricchio: «…Zeman».
Avvocato: «Quindi lei esclude che sul piano delle acquisizioni investigative la circostanza che ho riferito sia stata acquisita da lei? Cioè che persone presenti sulla panchina e del Lecce e del Parma avessero notizia dell’andamento e soprattutto della conclusione degli incontri che si stavano disputando in altre sedi mentre era ancora in corso Lecce-Parma?».
Auricchio: «Io non ricordo di averlo accertato».

Avvocato: «Torniamo a Fiorentina-Brescia, lei ha accertato se vi sono stati degli episodi di decisioni arbitrali dubbie o comunque a sfavore del Brescia?».
Auricchio: «Ho già risposto, riportando la circostanza… due episodi dubbi abbiamo riferito, uno a danno dell’attaccante bresciano Caracciolo…».
Avvocato: «Questo da dove l’ha desunto?».
Auricchio: «Dalla valutazione del tabellino dell’incontro, insomma».
Avvocato: «Del tabellino desunto dagli atti ufficiali o dal giornale?».
Auricchio: «Tabellino dell’incontro dei principali riferimenti dei quotidiani, Gazzetta dello Sport e Repubblica».
Avvocato: «Scusi Colonnello, la mia domanda era, ritengo, precisa: episodi, scelte, decisioni arbitrali dubbie a sfavore del Brescia. Lei mi ha detto “sì, uno a danno di”, questa affermazione lei l’ha desunta da atti ufficiali di gara? Sì o no?».
Auricchio: «No».
Avvocato: «Da articoli di giornale?».
Auricchio: «Sì».
Avvocato: «Quali?».
Auricchio: «Gazzetta dello Sport e Repubblica del 29 Maggio».
Avvocato: «Lei ricorda se in questi articoli vi fossero altri riferimenti ad episodi dubbi a sfavore del Brescia?».
Auricchio: «L’altro è il secondo gol della Fiorentina che i giornali ritengono essere in fuorigioco».
Avvocato: «E secondo i giornali, chi ha meritato di vincere e chi ha meritato di perdere? Parliamo dell’unica fonte che lei ha consultato, e cioè i giornali…».
Auricchio: «Beh… sono abbastanza in linea».
Avvocato: «Le leggo il titolo… La Fiorentina batte 3-0 i lombardi, mai davvero pericolosi… Nello scontro diretto per la salvezza prevalgono i toscani, è corretta questa ricostruzione?».
Auricchio: «Sì».
Avvocato: «Mi dice chi fu l’arbitro di questo incontro?».
Auricchio: «Collina».
Avvocato: «Mi dice quali sono le valutazioni investigative che voi avete assunto sulla persona di Collina? Le emergenze investigative raccolte?».
Auricchio: «Nessuna».
Avvocato: «E' emerso dal vostro punto di vista che Collina fosse coinvolto in partite sulle quali voi avevate concentrato l’attenzione per l’esistenza di eventuali frodi?».
Auricchio: «No».
Avvocato: «Qual’era il giudizio unanime nel mondo del calcio su Collina?».
Auricchio: «Un giudizio positivo».
Avvocato: «Dopo l’incontro Fiorentina-Brescia, vi furono polemiche che voi avete accertato da parte dei dirigenti del Brescia quanto al risultato?».
Auricchio: «No».
Avvocato: «Ha sentito i protagonisti di questo incontro? I giocatori?».
Auricchio: «No, a parte Cavasin allenatore del Brescia».
Avvocato: «Non ho altre domande».

I sorteggi

Morescanti: «Oltre alle intercettazioni, quali sono gli accertamenti tecnici nella vostra indagine che avete svolto per determinare che il sorteggio era truccato?».
Auricchio: «Nessuno».
Morescanti: «Conferma che il sorteggio era pubblico?».
Auricchio: «Sì».
Morescanti: «In riferimento alla telefonata tra Moggi e Bergamo dove parlano delle griglie, voi avete verificato che tipo di influenza aveva la scelta delle griglie sul sorteggio vero e proprio? Ovvero, la scelta di una griglia quanto influisce sul sorteggio?».
Auricchio: «La scelta della griglia è determinante, nel senso della individuazione delle partite da inserire in una griglia, e gli arbitri da inserire in quella griglia».
Morescanti: «Ha verificato in quante griglie era suddiviso il sorteggio nell’anno 2004/2005?».
Auricchio: «Tre griglie».
Morescanti: «E nell’anno precedente?».
Auricchio: «Quattro».
Morescanti: «Avete controllato la causalità dell’estrazione dell’arbitro se aumenta o diminuisce nella divisione del sorteggio da quattro a tre griglie?».
Auricchio: «Tecnicamente diminuisce».
Morescanti: «Avete verificato se c’erano sempre determinate squadre in prima griglia?».
Auricchio: «Sì generalmente il criterio della prima griglia era di importanza delle partite, importanza non solo delle squadre ma anche per valutazioni complessive che decidevano i designatori in relazione alla complicazione della partita stessa».
Morescanti: «Avete controllato se in prima griglia c’erano sempre le stesse squadre?».
Auricchio: « Sempre non lo posso dire, non c’è un dato di costanza. Generalmente le squadre più importanti nell’andamento del campionato chiaramente rientrano nella prima griglia».
Morescanti: «La Juventus, il Milan e l’Inter, possiamo dire che entrano sempre in prima fascia?».
Auricchio: «Non in senso assoluto, ma generalmente sono all’interno della prima griglia».
Morescanti: «Quanti arbitri vanno nella prima griglia?».
Auricchio: «Non è un dato certo, dipende dalle partite che vengono inserite».
Morescanti: «Ha controllato se ci sono sempre gli stessi arbitri che vanno a finire sempre in prima griglia?».
Auricchio: «No, il dato degli arbitri è molto più variabile rispetto al dato delle squadre».
Morescanti: «Voi avete verificato se gli arbitri che sono qui imputati, ad esempio De Santis o Ragalbuto, sono sempre finiti in prima griglia nella stagione 2004/2005?».
Auricchio: «Lo escludo».
Morescanti: «Lei ha mai sentito i notai che hanno preso parte ai sorteggi?».
Auricchio: «Abbiamo acquisito tutti i verbali dei notai, e ho già detto che non sono state riscontrate anomalie nei verbali dei notai».
Morescanti: «Per quale motivo il notaio era presente al sorteggio?».
Auricchio: «Per conferire regolarità all’atto».
Morescanti: «Dunque se il notaio è presente al sorteggio proprio per conferire regolarità, ne deduco che ove il notaio avesse visto che in un determinato sorteggio c’era qualche problema lo avrebbe annotato nel proprio verbale, era lì apposta».
Auricchio: «Non c’è dubbio».
Morescanti: «Lei ha acquisito tutti i verbali, in quali verbali c’è scritta un’anomalia, una frase da cui avete potuto capire che il sorteggio fosse o meno truccato?».
Auricchio: «Escludo che da quelle verbalizzazioni possano emergere elementi di rilevanza».
Morescanti: «Lei ha controllato quale pallina venisse estratta per prima nel sorteggio?».
Auricchio: «Il mio riferimento è relativo a quanto altri hanno fatto “de visu”, ricordo dall’analisi di questi documenti che vi erano due urne, una contenente le palline relative alle partite in griglia, l’altra contenente le palline degli arbitri per quella griglia. La prima pallina ad essere sorteggiata era quella della partita, se non ricordo male».
Morescanti: «Da chi veniva sorteggiata questa prima pallina?».
Auricchio: «… mi riferisco al servizio del 13 Maggio svolto a Coverciano, Pairetto designatore sorteggia le partite …».
Morescanti: «Quindi mi conferma che ogni volta è prima il designatore che estrae».
Auricchio: «Sì».
Morescanti: «La seconda pallina da chi veniva estratta?».
Auricchio: «Generalmente dal collaboratore dell’AIA, che almeno in questa circostanza è Manfredi Martino».
Morescanti: «La pallina? La seconda sfera, relativa agli arbitri?».
Auricchio: «Pairetto… la pallina del… Pairetto la pallina delle partite… Bergamo la pallina degli arbitri».
Morescanti: «Ne è sicuro?».
Auricchio: «Non posso che leggere… i designatori eleggono le partite e gli arbitri… iniziando dall’ultima griglia…».
Morescanti: «Cioè Pairetto estrae la pallina delle partite e Bergamo estrae la pallina relativa agli arbitri? Questo è l’accertamento tecnico che avete fatto sul sorteggio?».
Auricchio: «Non direi tecnico, è un servizio di osservazione».
Casoria: «Dice che questo risulta».
Morescanti: «Risulta che Bergamo estrae la pallina relativa agli arbitri».
Auricchio: «Io qua leggo… c’è anche un filmato».
Morescanti: «La seconda sfera la tira fuori sempre il giornalista, sempre…».
Casoria: «L’altra volta è emerso, questa volta non è così».
Morescanti: «Ci riferisce quanti giornalisti hanno preso parte al sorteggio nella stagione 2004/2005?».
Auricchio: «Non sono in condizioni di rispondere».
Morescanti: « Se le dico che ogni volta ad ogni sorteggio c’era un giornalista diverso».
Auricchio: «E’ un fatto che risulta».
Morescanti: «Chi decideva quale giornalista partecipava al sorteggio?».
Auricchio: «Non ho fatto accertamento».
Morescanti: «Avete verificato quando la Federazione, quando Bergamo o Pairetto venivano a conoscenza del giornalista che partecipava al sorteggio?».
Auricchio: «No».
Morescanti: «Avete fatto indagini sul momento in cui venivano scelti gli assistenti?».
Auricchio: «Non c’è un dato temporale, ho espresso un ricostruzione, nel senso che le scelte fatte da Mazzei erano poi in qualche modo rivisitate …».
Morescanti: «A parte questo, il momento temporale rispetto al sorteggio».
Auricchio: «Successivo al sorteggio».
Auricchio: «Quindici-ventiminuti il sorteggio, questo è anche il dato di registrazione del notaio, perché questo c’è come certificazione del notaio, apertura, inizio del sorteggio e chiusura, e quindi fino a quel momento sicuramente le designazioni degli assistenti non sono state ancora predisposte.
Avv. Morescanti: Questa quindi è una deduzione o avete verificato? ».
Auricchio: «No, lo deduco…».
Avv. Morescanti: «Lo deduce! ».
Auricchio: «Lo deduco dalla circostanza che ho appena narrato…».
Avv. Morescanti: «Quindi è una deduzione ».
Auricchio: «Sì».
Avv. Morescanti: «OK. Ma così come è una deduzione logica a cui è arrivato perché i suoi uomini hanno visionato il sorteggio di persona solo due volte, e quindi lei anche sulla risposta che mi ha dato la risposta in precedenza, che era Bergamo a tirar su la pallina relativa all’arbitro, è una sua deduzione in base a quel poco materiale che ha, oppure è proprio un’indagine? ».
Auricchio: «Sull’estrazione della pallina, al di là del contenuto ora di questa circostanza, materialmente mi ricordo il dato che l’estrazione veniva fatta quasi sempre da un giornalista».
Avv. Morescanti: «Ah, allora è diversa la risposta.. ».
Giudice Casoria: «Solo in quella circostanza…».
Av. Morescanti: «Solo in quella circostanza».
Auricchio: «Ricordo dalla lettura dei verbali dei notai questo fatto».
Avv. Morescanti: «Quindi l’estrazione della seconda pallina relativa all’arbitro…».
Auricchio: «Spettava diciamo per prassi a uno dei giornalisti presenti».
Avv. Morescanti: «Ha verificato per caso se i presenti al sorteggio quantomeno quando c’erano gli uomini suoi, se tramite magari mezzo telefono privato… tra il pubblico erano presenti altri giornalisti, come pubblico? ».
Auricchio: «Credo di sì».
Avv. Morescanti: «Avete verificato se questi giornalisti presenti o anche gli stessi che materialmente sorteggiavano la pallina dell’arbitro, in diretta telefonicamente mandavano alla propria redazione mandavano il risultato del sorteggio? ».
Auricchio: «Su questo abbiamo detto che, peraltro abbiamo intercettazioni che confermano queste comunicazioni tra giornalisti, partite in quella seda, oltre a messaggistica che lo stesso Manfredi Martino aveva inviato.. ».
Avv. Morescanti: «Io mi riferisco ai giornalisti, se avete fatto indagini, se avete verificato se i giornalisti presenti al sorteggio telefonavano alla propria redazione…».
Auricchio: «Questo non si è verificato nelle due circostanze… ma laddove era presente, per esempio, il giornalista dell’Ansa, spesso presente in quella sede, non mi dica la data perché non sono in condizioni di…, ma era soprattutto nella versione sorteggio romano, era presente e in quel caso siccome l’Ansa ha anche un’organizzazione diciamo specifica per dare una come dire, un’informazione immediata, sicuramente ha come dire reso pubblico giornalisticamente in maniera praticamente immediata».
Avv. Morescanti: «Sempre relativamente alla stagione sportiva 2004/2005 presa in esame, voi avete verificato se vi è stato nulla di anomalo nelle preclusioni degli arbitri?».
Auricchio: «No».
Avv. Morescanti: «E’ stato verificato o non c’era nulla di anomalo?».
Auricchio: «No, nulla di anomalo».
Avv. Morescanti: «E avete verificato se le preclusioni avvenivano in modo che i residui arbitri erano sempre gli stessi, oppure se vi era una rotazione?».
Auricchio: «Mah, c’era una rotazione sicuramente, se no sarebbe stato un elemento di valutazione investigazione avere sempre lo stesso precluso».
Avv. Morescanti: «E avete controllato ad esempio la casistica sulle preclusioni?».
Auricchio: «Mah, io personalmente non sono in condizioni di rispondere su una casistica specifica, insomma.. ».
Avv. Morescanti: «Avete verificato se i due designatori, entrambi, fossero sempre presenti duranti i sorteggi? Entrambi? ».
Auricchio: «Generalmente erano sempre presenti entrambi. Ecco, l’attività tecnica ricordo così al volo, ci sono almeno un paio di circostanze in cui Pairetto era assente per impegni internazionali, e quindi il sorteggio era effettuato esclusivamente da Bergamo».
Avv. Morescanti: «Avete verificato anche il contrario, è successo, in quell’anno?».
Auricchio: «Ehhh…mmm…dall’analisi escluderei il contrario».
Avv. Morescanti: «Lo dice con certezza?».
Auricchio: «No. Sulla questione inversa non ricordo».

L’ordine pubblico

Avv. Morescanti: «Avete verificato per caso se nella stagione 2004/2005 la Figc aveva organizzato delle attività tendenti a controllare l’ordine pubblico durante le gare?».
Auricchio: «Mmmm… non riesco a comprendere la domanda…».
Avv. Morescanti: «La Figc ha o meno la responsabilità anche sull’ordine pubblico all’interno degli stadi durante una gara?».
Auricchio: «Beh, sicuramente questo per mestiere lo escluderei, dal punto di vista normativo».
Avv. Morescanti: «Per mestiere o perché ha controllato se la Figc dovesse…».
Auricchio: «No, sono ufficiale di pubblica sicurezza e l’ordine pubblico all’interno dello stadio è comunque diciamo disciplinato a un funzionario preposto dal punto di vista tecnico e a una responsabilità più generale del questore e del prefetto. Questo non vuol dire che la sua domanda, se magari punta a qualche valutazione… ».
Giudice Casoria: «Se avrebbe preso un’iniziativa extra legem».
Avv. Morescanti: «Più che iniziativa, se all’interno della federazione, se, e se sì chi, ha anche la responsabilità, perché sappiamo tutti che quando ci sono delle gare particolari, già si sa quali sono le gare i cui tifosi sicuramente si comporteranno in modo non opportuno… E allora a prescindere dai carabinieri, dall’autorità di pubblica sicurezza, avete fatto indagini, avete visto nel regolamento, avete visto nella normativa se anche la federazione stessa ha un ruolo e se qualcuno all’interno della federazione… ».
Auricchio: «Ecco, se mi dice se qualcuno ha un ruolo la posso rispondere, ecco fermo restando che la responsabilità è sempre del questore e del funzionario preposto, dal punto di vista dell’impulso e del ruolo, la federazione, e parliamo di anni come il 2004 e il 2005, dove c’è stata un’implementazione di normative in occasione di manifestazioni sportive abbastanza rilevante, e in particolare mi riferisco a una legge del 2003, è stato dato un ruolo anche ad alcuni soggetti, per esempio in relazione all’eventuale ipotesi di sospensione delle partite, in questo caso, se è questo a cui fa riferimento».
Avv. Morescanti: «E in base a questa ricerca che lei ha effettuato, ha verificato o meno se anche i designatori avessero o meno una qualche forma di responsabilità in riferimento all’ordine pubblico? E quindi anche in base a cosa ha detto, lei mi parla di far fermare una partita… chi la sospende la gara?».
Auricchio: «Chi decide, chi sospende, è sempre l’autorità di pubblica sicurezza. Il ruolo, e quindi l’eventuale impulso o attivazione che dir si voglia, può in qualche caso promanare dall’ufficiale di gara, attraverso una procedura che se non ricordo male, prevede poi il contatto designatore con il presidente della FEDERCALCIO, e credo ci sia stato anche un precedente da questo punti di vista. Ehm…mmm… in ogni caso il relativo provvedimento da adottare, quindi sospensione, ritardo, ecc., è sempre dell’autorità di pubblica sicurezza».

P.Bergamo: osservazione e attività di indagine

Avv. Morescanti: «In riferimento a quel servizio di osservazione che avete svolto presso l’abitazione del Bergamo del 21 maggio 2005, ci sono delle intercettazioni ambientali?».
Auricchio: «No».
Avv. Morescanti: «E oltre al verificare se effettivamente determinate persone hanno preso parte o meno a questo incontro, avete svolto qualche altra attività?».
Auricchio: «No».
Avv. Morescanti: «In riferimento adesso alle frodi sportive, per accelerare un pochino i tempi, invece di elencare ad una ad una le frodi sportive che sono state date al Bergamo, inserite quindi nel rinvio a giudizio, se io le dico: lei sa quali sono le frodi sportive che poi sono state inserite per sbrigarci, per non elencarne una ad una…».
Auricchio: «Sì.. prendiamo… capi d’imputazione…».
Giudice Casoria: «Eh! Capi di imputazione».
Avv. Morescanti: «Oltre alle intercettazioni telefoniche di cui lei ci ha già parlato, quale altra attività di indagine avete fatto per far sì che il Bergamo è stato inserito tra le frodi sportive di determinate gare, e trasportate quindi poi nel capo di imputazione del pm?».
Auricchio: «Per la mia attività investigativa svolta, che non è complessiva diciamo, ed è irrilev… come dire… non relativa poi alla determinazioni dell’accusa, sul punto siamo a quello che abbiamo sostenuto in sede di esame…».
Avv. Morescanti: «Ovvero sia?».
Auricchio: «Ovvero sia sostanzialmente le attività tecniche».
Avv. Morescanti: «Cioè, soltanto le intercettazioni? ».
Auricchio: «… interpolate diciamo laddove necessario a servizi, osservazione e altro».
Avv. Morescanti: «Senta… tra tutte le intercettazioni in cui è stato intercettato il Bergamo Paolo, lei ha mai intercettato, chi per lei, i suoi uomini, ha mai intercettato una telefonata nella quale Bergamo diceva ad un arbitro in modo esplicito o meno esplicito: ora vai, arbitra in questo modo, fai vincere questa determinata squadra…?».
Auricchio: «No».
Avv. Morescanti: «No… Nella prima udienza in cui lei è stato presente, quindi mentre rispondeva alle domande del pm, lei ci riferiva che l’indagine nasce da Palanca e Gabriele, dove sono stati fatti poi degli sviluppi per vedere la vicinanza della squadra del Messina alla squadra della Juventus, ovvero sia anche della Gea. Giusto, mi conferma questo?».
Auricchio: «Sì, più o meno, in sintesi, sì.».
Avv. Morescanti: «Quindi l’ipotetica vicinanza con la Juventus, voi l’avete preso in considerazione già da quanto?».
Auricchio: «Da…. Da subito, credo. Rientrava, se non ricordo male, rientrava nella prima delega d’indagine, quella di luglio 2004, dei magistrati di Napoli, a cui noi rispondiamo nel settembre 2004 con la richiesta di intercettazione telefonica».
Avv. Morescanti: «Senta, visto che questo dato emerge ed era chiaro che voi avete iniziato le indagini in questo modo, come mai se nell’indagine si parla di rapporti tra Messina e Juventus, non avete preso in considerazione l’idea di intercettare i telefoni dei dirigenti ad esempio del Messina?».
Auricchio: «Eeeh… beh, le attività tecniche, diciamo, dopo questa prima impostazione iniziale si erano concentrate con la richiesta del 2004 più in direzione del mercato, agenti, calciatori..».
Avv. Morescanti: «In riferimento a questo processo, non al processo Gea…».
Auricchio: «Sì, è attività di in questo procedimento penale. Se poi nel 2006 è stato stralciato, però, diciamo…».
Avv. Morescanti: «Però da quello che io ricordo è che, quando ad esempio furono anche messi sotto indagine gli arbitri Palanca e Gabriele, era per frode sportiva…».
Auricchio: «Però non è un’attività investigativa che appartiene al nostro percorso, cioè questa attività, specificatamente condotta dai giudici di Napoli, ha proseguito con una sua autonomia, tanto è vero poi ci sono state delle evoluzioni, questa a cui fa riferimento, cioè l’uomo nero, Palanca, Gabriele, ecc. Almeno a quel tempo…».
Avv. Morescanti: «Cioè non ho capito, in riferimento a quell’indagine, veniva svolta proprio per accertare i legami tra la Juventus e Messina… giusto? ».
Auricchio: «Sì… era una delle ipotesi…».
Avv. Morescanti: « E quindi per quale motivo voi avendo queste ipotesi, l’avete esclusa poi immagino nel proseguire, perché come è possibile che una squadra operativa come la vostra che deve fare le indagini su frodi sportive soprattutto commesse dalla squadra del Messina, poi decide di non intercettare nessuna utenza telefonica appartenente a nessun dirigente del Messina?».
Auricchio: «L’ipotesi di frode sportiva non era inizialmente configurata nei confronti del Messina, l’ipotesi iniziale sul Messina era l’ipotesi della consistenza dei calciatori della Gea nel Messina. In più, accanto a queste ipotesi, c’era il discorso della più volte chiamata combriccola romana, da cui poi sono emerse diciamo le sotto posizioni degli arbitri Palanca e Gabriele. Però in termini di frode sportiva del Messina, no…».
Avv. Morescanti: «In riferimento alla Gea, che aveva più o meno calciatori nel Messina, voi avete verificato quanti calciatori che facevano parte della Gea, poi effettivamente erano in uso alla società Messina Calcio? ».
Auricchio: «Sì sì».
Avv. Morescanti: «L’avete indicato, per esempio nel 2002/2003 lei sa dire al tribunale quanti giocatori Gea facevano parte del Messina?».
Auricchio: «Perché mi dice 2002/2003?».
Avv. Morescanti: «Perché poi nel 2003/2004 arriva il dirigente sportivo Fabiani, odierno imputato, e il numero dei giocatori Gea cambia».

Fabiani - Messina

Auricchio: « (sta cercando…) No, non avevo capito che siamo in direzione Fabiani, insomma (ride…), non avevo collegato».
Pm Narducci: «Questo è grave, colonnello! ».
Auricchio: «Sì sì non avevo capito che eravamo passati…».
Giudice Casoria: «Che peraltro sono fatti relativi ad un altro processo…».
Avv. Morescanti: «Lo so Presidente, però il colonnello la prima volta che è stato qui, su domanda dei pm ci ha tenuto a ribadire, casomai lo leggo che ce l’ho qui, tutte le emergenze, i giocatori Gea, i rapporti Messina-Juventus, in questa indagine non si fa altro che dire le società satellite della Juventus, e questi poi sono i rapporti tra Fabiani e Moggi… Io so che il colonnello non ha effettuato indagini su questo, ma se è così non doveva essere proprio nominato la società Messina, ma visto che è stata nominata io devo fare il controesame su questo ».
Auricchio: «Quindi chiedo scusa Avvocato, la domanda… ».
Avv. Morescanti: «Se voi avete fatto una verifica negli anni dal 2002 al 2005 per vedere quanti erano i giocatori Gea che facevano parte della società Messina».
Auricchio: «Sì ricordi di aver fatto un accertamento e anche di averne discusso in sede di esame e controesame…».
Pm Narducci: «Risponda bene, perché io la correggo, io glielo dico colonnello…».
Giudice Casoria: «Silenzio…».
Auricchio: «Quindi in questo momento non ricordo il dato tecnico, sicuramente sono stati svolti accertamenti in questo senso, ricordo anche di aver fatto delle acquisizioni presso la Commissione agenti calciatori per verificare le procure, però…».
Avv. Morescanti: «Ora non li sa».
Auricchio: «No, onestamente in questo momento…».
Avv. Morescanti: «Però si ricorda, magari la aiuto nella memoria… nel 2002/2003 non voglio sapere il numero dei giocatori, Fabiani non era presente nel Messina, arriva nell’anno, se lei se lo ricorda, se lei ha fatto indagini su questo…».
Auricchio: «Duem… Guardi io su Fabiani le dico…».
Avv. Morescanti: «Non l’ha fatto…».
Auricchio: «Guardi tecnicamente».
Avv. Morescanti: «Però sul Messina l’ha fatto…».
Auricchio: «Sì no, gli accertamenti da questo procedimento qua i collegamenti col Messina sono più che altro nella direzione dei collegamenti di Moggi con Bonsignore, con lo stesso Franza, con delle acquisizione anche di intercettazioni telefoniche tra questi soggetti, e non certo nella direzione di Fabiani. Questo lo dico con chiarezza. Il coinvolgimento del Messina, oltre dire che ha legami dal punti di vista, non certo per invenzione ma per quantità di rapporti tra Franza e lo stesso Moggi, l’abbiamo ritenuta una società in qualche modo collegata. Oltre questo dato io personalmente non sono andato».
Avv. Morescanti: «Solo una domanda sempre su questo…».
Auricchio: «La stessa attività tecnica in riferimento a Fabiani mi pare diciamo legata a due-tre circostanze».
Avv. Morescanti: «Ecco proprio su queste due-tre circostanze, io ne voglio sottoporre una, che poi credo che sia quella più che ci spiega meglio il rapporto tra Moggi e Fabiani, perché di tutte le telefonate intercettate… innanzitutto Fabiani è mai stato sottoposto ad intercettazione? ».
Auricchio: «No».
Avv. Morescanti: «No… Di tutte le telefonate intercettate, che lei prima ha detto essere 51.000…».
Auricchio: «No, 51.000 quelle di Bergamo…».
Avv. Morescanti: «Di Bergamo, quindi moltiplichiamo per il numero degli indagati…».
Auricchio: « (ride…) Nessuno mi ha fatto la domanda sui progressivi di Moggi…».
Avv. Morescanti: «Allora, questi miliardi di telefonate intercettate e ascoltate, si parlava mai del Fabiani?».
Auricchio: «No, infatti ho anticipato la sua domanda, nel senso dal punto di vista investigativo, se non ricordo male, tolte due-tre circostanze in cui emerge Fabiani, diciamo, non ricordo altro da questo punto di vista».
Avv. Morescanti: «Senta, e se io le ricordo una telefonata, l’unica nella quale si parla di Fabiani, questa è una telefonata trascritta, tra Moggi e un certo Mario, che io non so se lei sa chi sarebbe… questa è la telefonata n. 23.746 del 18 gennaio 2005, alle 9.20 del mattino, questa è stata trascritta…».
Auricchio: «Sì, Mario Bonsignore».
Avv. Morescanti: «E chi sarebbe Mario Bonsignore? ».
Auricchio: «In quel momento credo aveva una funzione di vicepresidenza, forse».
Avv. Morescanti: « E fa questa telefonata, sta parlando in riferimento al Fabiani insieme a Moggi, e Moggi cosa risponde su Fabiani. Non so se lei l’ha trovata e la leggiamo insieme… “Io, io, io ti devo dire quello che penso io? Io l’avrei mandato a fare in culo, per me non ci ritornava più, perché i ragazzini piccoli si mandano a casa”. Mi segue?».
Auricchio: «Sì».
Avv. Morescanti: « “Certe volte una ha delle fortune, non le sa prendere, non tutti siamo fortunati, siamo bravi, ci sono anche gli scemi, e lui ha dimostrato di essere uno scemo”. E qui è sempre Moggi che parla del Fabiani, mi conferma? ».
Auricchio: «Sì».
Avv. Morescanti: «Andando avanti: “Ma se ne andasse fuori dai coglioni, scusate, mica muore nessuno, attenzione guarda col carattere mio, gli davo Rafael…” e poi quasi alla fine Moggi risponde“Non vorrei una cosa, non vorrei perché lui è amico mio voi avete trasceso, gli avete dato troppa mano, perché un conto è l’amicizia, un conto è il lavoro”. E lo ripete. E poi Bonsignore gli dice: “Ma tu l’hai sentito?” E Luciano: “E chi cazzo devo cercare io, vado a cercare la gente che non mi piace, non mi piace, non mi piace”. Questa è l’unica telefonata sui miliardi intercettate nella quale Moggi qui presente parla del sig. Fabiani. Questa telefonata è stata presa come emergenza nelle vostre…».
Auricchio: «Sì si, come le diceva prima su Bonsignore».
Avv. Morescanti: «Quindi è una questione che riguarda Bonsignore».
Auricchio: «No, quando prima le dicevo il rapporto col Messina non si giustifica con Fabiani, per quanto mi riguarda, è un rapporto che si giustifica con una serie di contatti telefonici, in particolare tra Bonsignore, Franza e Moggi».
Avv. Morescanti: «Sempre alla vicinanza Messina-Juve, come emergenza investigativa la gara Messina-Juve che è stata giocata 2-3 giornate prima della fine del campionato 2004/2005? Quindi è uno scontro diretto tra due società che diciamo sono amiche, giusto? ».
Auricchio: «Non… devo controllare… (sta cercando…) è un’attività… io non la ricordo…».
Avv. Morescanti: «Il capo d’imputazione non c’è, è se è stata presa in considerazione a livello investigativo, questo perché a 2 giornate dalla fine di quel campionato col Milan, probabilmente erano a pari punti o forse a 2 punti di distanza. Ora se il Messina fosse stata una società vicina alla Juventus, il Messina avrebbe fatto di tutto di più per aiutare, e regalare tra virgolette i 3 punti alla Juventus, cosa che invece ovviamente non è capitata, non è menzionata. Per quale motivo, se ce lo vuole dire…».
Auricchio: «No, non ricordo la data di Messina-Juventus…».
Avv. Morescanti: «E’ a 2-3 giornate dalla fine del campionato. Ah, e tra l’altro mi ricordano Presidente, quella partita al Messina non interessava perché era matematicamente salvo anche se avesse perso. Quindi avrebbero potuto dare una mano agli amici senza crearsi dei problemi…».
Auricchio: « Nel campionato 2004/2005 Juventus-Messina è alla sesta giornata, e quindi Messina-Juventus è davvero abbondantemente precedente, non certo decisiva, non è alla fine del campionato…».
Avv. Morescanti: «Controlleremo…».
Auricchio: « Juventus-Messina 2-1 del 17 ottobre, e poi Messina-Juventus 0-0 del 20 febbraio».

Racalbuto

Avv. Morescanti: «Ok. Senta e in riferimento alla posizione del Racalbuto, l’arbitro Racalbuto è mai stato intercettato? ».
Auricchio: «No, direttamente no».
Avv. Morescanti: «Ed è mai diventato internazionale? ».
Auricchio: «Non ricordo la circostanza».
Avv. Morescanti: «No… e ci indica quante gare ha arbitrato nella stagione 2004/2005 l’arbitro Racalbuto? ».
Auricchio: « (sta cercando…)».
Giudice Casoria: «E’ stato detto, mi sembra, stamattina…».
Auricchio: «Sì… c’è il librone?».
Pm Narducci: «16 di A e 3 di B».
Avv. Morescanti: «Conferma colonnello? ».
Auricchio: «Sì, rispetto al librone… sacro…».
Avv. Morescanti: «Senta un’altra precisazione. Lei parla di una telefonata tra Moggi e Racalbuto. Ma questa telefonata è stata intercettata? ».
Auricchio: «No. L’abbiamo spiegato quando abbiamo fatto riferimento a una conversazione tra due interlocutori diversi in ambientale, mentre è al colloquio sui telefoni intercettati Moggi risponde ad un altro telefono».
Avv. Morescanti: «E come fate a verificare, come fate a dire sulla base di quale circostanza, emergeva… con certezza, se c’è certezza? ».
Auricchio: «Io ho fatto riferimento a questo, in questo caso dico Racalbuto perché secondo la nostra ricostruzione, diciamo, a cui ho assistito, nel senso che… non ho refertato sulle utenze straniere, ma questo dato sotto dal punto di vista del riscontro in relazione alle celle incasellate, è una dato che posso riferire perché mi trovavo ancora in servizio in quel momento quando iniziavano ad affluire quei dati…».
Avv. Morescanti: «Quindi è una vostra ricostruzione delle indagini?».
Auricchio: «Al suo collega che mi ha chiesto esattamente su un’altra questione, sulle schede di De Santis, nel momento in cui ero ancora in servizio al nucleo investigativo, non era ancora arrivata la ricostruzione, cioè, non avevamo ancora arrivato il materiale richiesto per incrociare i dati, ecco perché parlo di Racalbuto, nel senso della nostra ricostruzione tecnica, del quale ha già riferito il Maresciallo Di Laroni…».
Avv. Morescanti: «Sì, ampiamente… Grazie, non ho altre domande».

Giudice Casoria: «Allora, chi altro vuole fare altre domande? … Vabbè, si fissa al 13 aprile 2010, il teste è invitato a ricomparire per quella data».

La seconda parte della trascrizione è stata effettuata da A.Staffieri, Fabrizio e WeißSchwarzJugend


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