Potremmo chiosare, "noi lo abbiamo sempre detto", invece non lo diciamo. Gli ultimi accadimenti verificatisi nell'aula 216 del Tribunale di Napoli premiano una volta di più la posizione che Giù Le Mani Dalla Juve ha assunto fin dalla sua nascita. Le emergenze processuali confermano la coerenza di questa Associazione a quelle che erano i non-fatti spacciati per verità a beneficio di un opinione pubblica svogliata e traviata da insalubri moti passionali. Tant'è, come si suol dire, il tempo è galantuomo.
Strano anche come a volte il tempo sia alquanto relativo. Da quando si era aperto il cosiddetto processo calciopoli, mai i depositari giornalistici della verità avevano mostrato un benché minimo cambio di rotta. Oggi invece... Non tutti vogliono riconoscere che per giungere alla verità si deve girare la prua in altra direzione e offrire le vele ai fatti e non alle supposizioni e/o alle convenienze di parte, ma vedrete che prima o poi, obtorto collo, tutti saranno costretti a farlo. A malincuore ma lo faranno.
Perché, piaccia o non piaccia le telefonate le facevano tutti, i toni e la consistenza erano anche peggiori di quelle in cui si è trovato coinvolto Moggi, e soprattutto il sistema Moggi sistema non era.
Prima o poi converranno con Trofino:
«C'erano tanti sistemi nel nostro calcio, forse l'unico sistema che non c'era era quello di Moggi».Il resto dei teoremi accusatori “sono balle”.
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