Calciopoli, udienza del 13 aprile 2010. Dichiarazioni di P.BergamoMi sembra il caso di fare chiarezza su alcuni aspetti che sono stati mal interpretati. Mi sembra di essere diventato quello delle cene e del maghetto che faceva i sorteggi. Voglio dare alcuni chiarimenti, le mie sono verità certificabili. Quell'anno, al mio sesto anno di lavoro con Pairetto, arrivo e decido che essendo il mio ultimo anno (e non è vero che faccio la cena per essere confermato, perché avevo già deciso di dimettermi), avevo deciso con mia moglie che quando viene la Juve l'inter e il Milan a Livorno li ospito a casa. Arriva l'inter a gennaio, chiamo Facchetti, lo vado a prendere all'aeroporto, lo porto a casa mia, poi dopo un mese viene e giocare il Milan chiamo Galliani, gli dico della cena, Galliani rimane titubante, lo richiamo il giorno dopo lui mi dice che non era il caso perché era candidato alla rielezione alla lega. Non viene ma le telefonate ci devono essere. A fine campionato con il titolo già assegnato ripeto l'invito alla Juve cercando di far venire anche Mazzini ma non potevo farlo in prima persona e per correttezza dico a Giraudo: avete piacere che venga anche Mazzini? “Ma ci mancherebbe altro”.
Facciamo la cena a campionato assegnato e io ho la casa circondata di carabinieri.
Credo che ci sia una disparità di trattamento: i regolamenti non impedivano di partecipare alle cene e vorrei introdurre anche il nostro ruolo. I regolamenti non impedivano che il designatore avesse rapporti con tutti quelli che chiedevano chiarezza. Il telefono non era il mio ma della federazione, i tabulati erano leggibili. Io decido di fare questo perché arrivo alla carica dopo quindici anni di A e dieci da internazionale, designatore in coppa campioni, e tante altre cose e so che posso avere rapporti con le società e capire gli umori, capire cose che le società non mi dicevano, io in questa mano dovevo aver tutto quello che era possibile sapere. Mai ho fatto una telefonata ad un arbitro o un assistente per dire come comportarsi. Io con queste conoscenze, unite alla conoscenza della forma degli arbitri, vado a formare le griglie, e badate bene: io il sorteggio non lo faccio mai. In tv si vede me che apro una pallina, ma quella pallina me l'ha data un giornalista! Anche il sorteggio dunque era regolare.
Per i primi cinque anni siamo sempre stati riconfermati senza problemi. Quindi prima Nizzola, poi Carraro se rinnovavano l'incarico -che assegnò per i primi due anni lo scudetto alla Lazio e alla Roma come mai era accaduto, poi l'anno dopo lo perse l'inter e poi lo vinsero la Juve e il Milan che arrivarono in finale in coppa e quindi erano le più forti-, un motivo doveva pur esserci.
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