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Udienze Processi di P. CICCONOFRI del 19/04/2010 21:43:36
Calciopoli, Avv. Gandossi difesa Meani.

 

Tribunale di Napoli – Udienza del 13 aprile 2010. Sesta audizione teste Auricchio.

Avvocato Gandossi, difesa Meani

Gandossi: «Non credo che abbia bisogno di consultare documenti o tabulati di intercettazioni. Lei ha parlato durante l’esposizione ai pm, di una relazione che ha avuto oggetto Meani. E’ a sua firma».
Auricchio risponde affermativamente.
Gandossi: «Lei ricorda come e quando è stato individuato Meani nel corso delle indagini che lei comandava?».
Auricchio: «Menai viene intercettato da marzo 2005.. ».
Gandossi: «Le ho chiesto una cosa diversa. Quando e come avete individuato Meani come soggetto interessante».
Auricchio risponde dicendo che Meani «emergeva in delle conversazioni con il designatore, con i due designatori, in particolare il designatore Bergamo e con - se non ricordo male- il vice commissario Mazzei». In un secondo momento, Auricchio parla anche di alcune intercettazioni con alcuni arbitri (De Santis).
Mazzei e Bergamo erano soggetto intercettati.
L’avvocato chiede una data: e di capire il perche.
Auricchio: «c’è un’autorizzazione di intercettazione telefonica a carico di Meani che sicuramente, per essere stata concessa, un giudice avrà valutato gli elementi. E’ un’intercettazione aggiunta e implementata in corso d’opera».
Gandossi: «Il tribunale si è espresso su una questione che io ho sottoposto, ed in sostanza - lei non è, ne deve essere necessariamente a conoscenza di questa ordinanza- mi dice il tribunale, Meani probabilmente è stato intercettato come terzo, perché Menai non è stato indicato come associato partecipe di associazione, o le risulta il contrario?».
Auricchio: «No assolutamente, la nostra impostazione è di Meani esterno all’associazione».
Gandossi: «Vorrei capire esattamente in base a quale elemento avete ritenuto soggetto intercettabile».
Auricchio: «Ripeto, le conversazioni non le ricordo in questo momento, però sicuramente, siccome non è che Menai viene intercetta da noi, così, ma sulla base di una richiesta di intercettazioni che è stata valutata e accolta. Sicuramente in quel documento lei troverà.. ».
Gandossi: «Le dico subito che da quella richiesta di intercettazione non vi sono elementi se non generici elementi di contatto. Le ricordo, visto che non può consultarla (relazione gennaio 2006), lei non ha indicato nessun elemento precedente alla richiesta di intercettazioni».
Auricchio: «L’ informativa è ricostruttiva e conclusiva delle intercettazioni svolte a carico di Meani, quindi il dato iniziale.. ».
Gandossi: «Io sono quattro anni che voglio sapere perché il signor Leonardo Menai é stato intercettato».
Auricchio: «Il motivo è compendiato in questo documento che al momento… ora non ricordo non riesco recuperare.. ».
Gandossi: «Lei parla dell’informativa?».
Auricchio: «No.l’informativa è riepilogativa di una serie di intercettazioni che sono state sviluppate sull’utenza di Meani. Questa utenza è stata intercettata alla luce di una richiesta di intercettazione.. Lei ora mi dice ..gli elementi non sono.. quindi l’ha vista questa richiesta.. mi dice a suo parere.. ».
Gandossi: «Così come l’ho capito io all’epoca, l’ha capito anche il tribunale, perché nella sua prima ordinanza sulle prove, quando io ho sollevato una questione di utilizzabilità delle intercettazioni, fatte sull’utenza del Signor Meani, del perché il signor Menai non è stato mai indagato per associazione, perché qui è tradotto a giudizio per un reato di frode sportiva per il quale tutti sappiamo non è consentita la frode sportiva..la prevengo».
Capuano: «Opposizione, non è il teste che deve rispondere perché è stata autorizzata o meno l‘intercettazione».
Casororia: «Vuole chiarire questo punto. Ma il teste non è in grado».
Gandossi: «Non sappiamo, rimarremo al buio su questo punto. Quindi non si sa bene, non si sa come, non si sa quando, viene individuato Leonardo Meani come soggetto interessante per le indagini. Non è indagato perché non è iscritto sul registro degli indagati, ma viene intercettato. Avete fatto altri, quali accertamenti avete fatto su Meani?»
Auricchio: «Su Meani abbiamo fatto gli accertamenti in base all’attività tecnica che emergevano»
L’avvocato chiede maggiori dettagli.
Auricchio: «Le conversazioni di Meani erano delle conversazione che abbiamo trascritto, ritenuto utili investigativamente. Sono emersi dei rapporti..se lei vede la stessa informativa che lei ricorda.. »

Nella prima e unica informativa, in cui si fa riferimento a Meani, precisa l’avvocato, non viene associato un reato o un attività specifica. Il colonnello conferma che nell’informata non c’è un riferimento specificatamente attribuibile, ma un riepilogo degli esiti delle attività tecniche condotte su Meani.

La figura di Meani

Gandossi: «Lei avrà accertato durante le indagini chi era Meani»
Il colonnello conferma di aver effettuato questa ricerca e di sapere che «Menai era l’addetto agli arbitri. Collaboratore esterno del Milan, con qualifica di addetto all’arbitro». Questa qualifica, così indicata anche da Galliani in sede di assunzione di informazioni, come una sorta «di ufficiale di collegamento tra la squadra, la terna, la quaterna..è uno degli unici soggetti autorizzato a navigare all’interno degli spogliatoi liberamente, proprio per soddisfare eventuali esigenze logistiche, tecniche della terna arbitrale e del quarto uomo».
Gandossi chiede ed ottiene conferma circa la non presenza di un ufficio nella sede del Milan.
Viene successivamente chiesto se sono stati fatti accertamenti per vedere come è arrivato il signor Meani ad avere quella funzione specifica. Il colonnello ricorda la sua attività di ex guardalinee.

La consapevolezza delle indagini

In questa fase, un po’ confusionaria, l’avvocato chiede al teste «se ha mai avuto elementi o ha elementi per sostenere che Meani ha avuto consapevolezza di essere intercettato o che vi erano indagini in corso su di lui». La risposta di Auricchio è negativa.
Gandossi, vorrebbe calendarizzare gli eventi, proprio per il sospetto che i media hanno insinuato negli ultimi tempi (depistaggi, inquinamenti) ed il colonnello afferma che: «I contatti di Meani sono nel 90% dei casi con soggetti che veramente non hanno alcuna attinenza rispetto alle attività di conoscibilità/inquinamento probatorio di cui lei parlava, anzi non ricordo..alcuno».
Gandossi: «Nessuno?».
Auricchio parla di alcuni contatti sporadici con De Santis, precisando che il grosso delle conversazioni «è di tutto un altro ambiente».
Contatti anche con Bergamo, ma che in quel periodo (marzo), vengono ritenuti genuini (Auricchio: «non abbiamo sostenuto in quel periodo questo tipo di meccanismo a carico del Bergamo»).

Milan –Chievo

Gandossi: «Lei consoce il capo d’imputazione, sa come e quando si è arrivati a formulare questa imputazione».
Auricchio: «Lo conosco».
Gandossi: «Perché lo conosce?».
Auricchio: «Mi è stato fornito in questa sede».

Per Milan- Chievo il problema riguarda la designazione non degli arbitri ma degli assistenti. L'avvocato, oltre ad ottenere la conferma che non c'è sorteggio ma solo designazione, cerca di far apparire la designazione di Puglisi come semplice turnazione.

Gandossi: «Lei ricorda una telefonata tra Bergamo e Pairetto, quella relativa e contestata da cui scaturisce questa intercettazione (“Puglisi non l’hanno chiesto a me, ma a Gennaro è da un po’ che doveva metterlo”), ricorda?».
Auricchio: «L’ho davanti».
Gandossi: «Lei ricorda una telefonata tra Mazzei e Menai in cui parlava di una rotazione? ricorda questo riferimento alla rotazione di assistenti e guardalinee?».
Auricchio: «Più che il concetto di rotazione, Meani-Mazzei …è del…».
Gandossi: «A me interessa la circostanza.. ».
Auricchio: «È furibondo per un antefatto e Mazzei fa delle esternazione che non sono proprio in linea con la rotazione degli assistenti.. ».
Gandossi: «Voglio sapere se, sulla base di questi due elementi: Mazzei che dice:”ti abbiamo mandato Baglioni per farlo ruotare…».
Gandossi legge parte della telefonata che ad Auricchio risulta in modo diverso e prendono il testo completo.
Auricchio: «A me la telefonata non risulta così, la prendiamo».
Gandossi: «Nella seconda, perché in una prima cade la linea.. ». Legge la parte.
Gandossi: «Voglio sapere un’altra cosa, siccome si parla in ben 4 volte da parte di Meani e l’ultimo argomento di Meani -che non crede alla spiegazione di Mazzei- non crede e chiede “perché non mi mandate Puglisi che è da un anno mezzo.. “, se voi avete fatto accertamenti su questa circostanza, cioè avete visto se che da anno e mezzo che non arbitrava più il Milan?».
Auricchio: «Si. È talmente anomala questa cosa, che proprio la designazione di Puglisi, desta talmente novità sul gruppo di assistenti/arbitri, che quando si ottiene per Milan-Chievo la designazione di Pugliesi e Babbini c’è una serie intensa di contatti …che contattano Meani».
Gandossi: «Non le ho chiesto sue opinioni.. le ho chiesto una cosa diversa».
Auricchio: «Sono intercettazioni telefoniche, non valutazioni…».
Gandossi: «Quello che lo chiesto, lei ha valutato e riscontrato che per un anno e mezzo.. il dato che risulta a lei, dai suoi accertamenti era normale?».
Auricchio: «Puglisi non c’è, credo di escluderlo per quel campionato..forse oltre la data di un anno e mezzo..ma c’è un motivo oggettivo. Le stesse assunzioni –plurimi assistenti lo hanno ribadito - di informazioni lo hanno ribadito; il fatto che era notorio che Puglisi fosse, qualcuno dice pure che era un ultrà.. ».
Gandossi: «Questa era la motivazione? da cosa la deduce?».
Auricchio: «Si, credo di raccoglierla ..da plurime..Se si riesce…».
Gandossi: «Che Bergamo e Pairetto non mandavano più…».
Auricchio: «Non ho detto questo. Ho detto che era risaputo nell’ambiente.. ».
Gandossi chiede allora perché ha collegato le due cose…

Gandossi: «Ha avuto benefici il Milan da quella designazione?».

Auricchio: «Il Milan ha vinto 1-0, gli assistenti, sono intervenuti in alcune decisione in relazione a quella partita….. alcune decisioni interessanti hanno annullato un gol in fuorigioco nel primo tempo al Milan e poi un gol in fuorigioco al Chievo e negli ultimi minuti un gol annullato al Chievo per un fallo su Nesta. Dati tecnici.. ».
Gandossi: «Nella sua relazione non mi risulta…le contesto”. Legge una parte dove risulta che il Milan non ha tratto vantaggio.

Auricchio: «La partita ha rilevato anche questi episodi»
Gandossi: «L’ha rilevato dove? Sulla gazzetta?»
Auricchio: «Sono dati oggettivi, se lei controlla il tabellino della partita troverà queste circostanze»
Gandossi: «Mi scusi, io le ho contestato la sua valutazione»
Auricchio conferma che nell’informativa avrà sicuramente inserito questo dato.
Gandossi: «A ragion veduta avrà fatto immagino questa valutazione, avrà scritto questa frase.. ».
Auricchio: «È il motivo per cui io non ho sostenuto nell’informativa una responsabilità specifica a carico, poi ci sono state successive attività ed evidentemente i pm hanno formulato un capo d’imputazione».
Casoria: «Lei dice che non ha riportato nell’informativa».
Auricchio: «Assolutamente scritto. Si si».
Gandossi: «..poi valuteremo ..con gli atti prodotti dalla difesa.. faremo una rassegna stampa su questa partita».

Gandossi: «Ultimo punto. Lei ricorda se ci sono stati dei commenti di altri, non di arbitri o appartenenti con Meani, ma tra altre persone..ci sono stati dei commenti a questa designazione di Puglisi?».
Auricchio: «Altre persone che vuol dire?».
Gandossi: «Hanno commentato».
Auricchio: «Con Meani».
Gandossi: «No. Tra di loro…Mazzini-Giraudo 22.04.2005, ricorda?».
Auricchio: «Si, ricordo la conversazione commentano… la circostanza».
Gandossi: «E come commentano?».
Si cerca il progressivo.
Gandossi: «Ci può riferire la circostanza che viene, come viene commentata tra questi due interlocutori Mazzini e Giraudo?».
Auricchio legge una parte ( …legge una parte della telefonata in cui Giraudo dice di essere rimasto deluso “dal nostro amico Paolo, mandare Babbini e Pugliesi dopo che Shevchenko si lamenta”…e Mazzini “..a Siena il nostro amico è stato eccezionale..”).
Gandossi: «A Siena il nostro amico è stato eccezionale, di cosa si tratta?».
Auricchio: «Noi abbiamo.. il riferimento appare nella direzione che l’assistente ha alzato la bandierina del fuorigioco sul gol irregolare di Shevchenko che, se non ricordo male è Baglioni».
Gandossi: «Nell’informativa di gennaio 2006 ha fatto riferimento ad alcuni elementi, alcuni spunti che ha definito delle millanterie di Meani, ricorda in particolare?.. si tratte delle telefonate, gliene dico due: 19.04.2005, la n.5937 n. 5952. Se ci può riferire..perché nell’informativa Meani dice delle cose che non si é sognato mai di fare…». Legge la parte.
Auricchio: «Designazioni per la competizione internazionale che il Milan stava svolgendo in quel periodo e che ovviamente sono il prodotto si un’informazione che lui ha avuto, mentre la vende al suo interlocutore milanista come se fosse un ottenimento suo.. »

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