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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Attualità di M. VIGHI del 12/05/2010 15:26:41
Sponsor metaforici

 

Iniziava nella primavera del 2006 la peggior era di sempre della gloriosa storia juventina.
Nel bel mezzo del battage mediatico che travolgeva la squadra bianconera ed i suoi vertici, John Elkann, davanti alle telecamere e rilasciando interviste in primis per i propri giornali, dichiarava la sua vicinanza a squadra e allenatore, scaricando così di fatto la triade prima ancora del giudizio sportivo. Del resto, il quotidiano sportivo rosa, quello che ha recentemente stretto una partnership commerciale con la squadra autoproclamata vergine telefonica, l’aveva ben anticipato, richiamando il rampollo della real casa al codice etico valido per l’universo Exor-Fiat. E d’altronde lo stesso quotidiano fa parte del gruppo Rcs-MediaGroup, nel cui azionariato è presente con una quota pari al 10,4% la Giovanni Agnelli & C. S.A.p.A. e nel cui CDA sono presenti, tra gli altri, John P. Elkann e Franzo Grande Stevens. Pazienza se poco dopo allo scoppiare del caso equity-swap il codice etico non venne richiamato dagli altri organi di informazione del gruppo stesso, o perché no proprio da La Stampa, direttamente di proprietà Fiat. Così come la legge è uguale per tutti ma per qualcuno è più uguale, idem dicasi per i principi di applicazione del codice etico.
Per Gabetti fu etico attendere il regolare corso della giustizia, e nel frattempo confermargli fiducia.
Per Moggi-Giraudo-Bettega fu etico esautorarli da ogni forma di solidarietà. Ma non vorremo mica paragonare le “grigliate telefoniche” di Moggi con una inchiesta sulla violazione delle fondamentali regole finanziarie che governano i mercati borsistici: non c’è paragone, specie poi quando c’è persino qualcuno che minaccia di chiudere negli spogliatoi un arbitro! E per giunta neppure con fare dolce e severo.

Alcuni tifosi rancorosi, nonché un buon numero di piccoli azionisti, capirono subito l’antifona. Ma anche per chi ai tempi non l’avesse ancora capita, la realtà fu presto talmente devastante che tutti i tifosi di Madama si sentirono come se gli fosse passato sopra un trattore. Un caterpillar. Una gru.
La calce ce la misero sopra quando il 31 agosto 2006, come ricorda Blatter anche grazie alla mediazione di Luca Cordero di Montezemolo, fu ritirato il ricorso al Tar in base al quale la Juventus avrebbe contestato la farsesca sentenza sportiva che la condannava in serie B per non aver commesso illecito sportivo.

Non è dato sapere se sia il destino al quale non fa difetto il senso dell’ironia, oppure se sia John Elkann a manifestare perversioni pur ben diverse da quelle del fratello, ovvero un certo qual richiamo al marchese de Sade nei confronti del popolo juventino. Fatto sta che, dopo che la dignità e la storia della Goeba erano state asfaltate dal teatro dell’assurdo imbastito e recitato in fretta e furia da Guido Rossi & compagnia cantante, anche le maglie della squadra bianconera nell’estate del 2007 recavano in bella vista un nuovo sponsor, metafora della nuova “cosa” che aveva distrutto la Juve: New Holland.
Un caterpillar per distruggere.
Un trattore per asfaltare.
Una scavatrice, tanto per non rischiare di lasciare neppure una sezione di fondamenta.

Per gli amanti della Vecchia Signora l’intervallo di tempo 2006-2010 sarà per sempre ricordato come “gli anni della New Holland”. Perché chiamarla Juventus era troppo doloroso. Mai si era vista una società così poco competitiva in campo. Così poco presente politicamente. Così mal assettata dal punto di vista dell’organizzazione societaria. Così non amata da quella famiglia che aveva da sempre legato la sua storia a quella della società di corso Galfer.

Fa così sorridere apprendere che la New Holland ha voluto comunque fare festa nella domenica in cui dopo la sconfitta casalinga con il Parma l’onta del settimo posto è diventata realtà matematica: un book fotografico, con gli eroi della New Holland (la squadra) fotografati in fianco al trattore dell’anno 2010. Una foto che ha del beffardo, che richiama la vittima ritratta sorridente a fianco del suo carnefice. La squadra che ha battuto quasi ogni record negativo della sua storia, con il mezzo che invece ha registrato il maggior successo nello stesso anno.

Il 30 giugno scade il contratto di sponsorizzazione.
E il destino, sempre appostato dietro l’angolo, sempre pronto a fare “buh!”, ma anche a far incontrare la persona dei sogni, non vuole smettere di scherzare.
Il nuovo sponsor, scommesse sportive on-line, sarà BetClic.
Si mostrerà sulle maglie della nuova stagione, 2010-2011.
Una nuova stagione che parte ricca di nuove premesse. Un nuovo presidente, innamorato della Juventus, Andrea Agnelli. Sicuramente un nuovo allenatore. Sicuramente una squadra fortemente rinnovata. Ed infine una brezza di novità che soffia da Napoli in direzione Roma e direzione Torino: il processo a Moggi dà indicazioni sempre più chiare, la FIGC apre nuovi fascicoli, e questa volta sotto inchiesta finiscono tante vergini, che vergini non erano ma tali si decantavano.

Vuoi vedere che il destino parla chiaro?
I trattori sono passati sopra la storia della Juventus.
Ed ora se ne vanno.
Per lasciare posto ad una scommessa.

Forse non sarà lecito attendersi una virata della storia a 360° con un Clic.
Ma intanto i trattori si ritirano. Chissà che non terminino il loro lavoro compiendo il tragitto a ritroso, ripassando sopra agli ultimi 4 anni per nasconderne le tracce.
Tracce che per gli juventini rimarranno sempre visibili, come piccole cicatrici sulla pelle.
Poiché la New Holland ha lasciato solo macerie, non resta che una sola strada per gli juventini: scommettere sul futuro.
Un futuro che otterrà onori solo se saprà affermarsi.
Ma un futuro che poggerà su basi solide e universalmente riconosciute solo se saprà recuperare il suo passato.
 
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Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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