A chi ha visto la puntata del programma TV “Matrix” con ospite il designatore degli arbitri Sig. Bergamo è sembrata subito chiara una cosa : LA JUVE E’ INNOCENTE !!!
Noi ovviamente non avevamo alcun dubbio sin da quando abbiamo deciso di creare questo portale il cui nome “giù le mani dalla juve” e i relativi articoli pubblicati on line evidenziavano il legittimo dubbio che per l’ennesima volta era in corso un processo mediatico anti-juve teso a giustificare le continue sconfitte dei club di appartenenza di quanti gridavano allo scandalo.
E’ sembrato a dir poco imbarazzante il botta e risposta tra il Sig. Bergamo ed il vice direttore del giornale ufficiale del Milan “La gazzetta dello Sport” poiché ad ogni illeggittimo dubbio espresso da quest ultimo, venivano opposte delle risposte di una semplicità e di una chiarezza disarmante.
Entrando nel merito dell’intervista, Il Sig. Bergamo debutta affermando : «Non mi sento nè pentito, nè uno che deve confessare. Mi ritengo innocente, ho lavorato solo per far crescere gli arbitri. Se, poi, si vuole giudicare tutto per una o più telefonate... Rifarei tutto». In sala silenzio. Sullo schermo il testo dell’intercettazione in cui Moggi e Bergamo parlano di griglie arbitrali. «La composizione delle griglie era un segreto di Pulcinella. Nella prima dovevano finire Milan, Inter e Juventus perchè in lotta scudetto. Più altre due gare importanti. Allo stesso tempo, c’erano tre arbitri internazionali da inserire insieme a due esperti come Racalbuto e Tombolini e altri due del momento. Ovviamente, tenendo presente i turni degli arbitri e quelli di prima fascia disponibili, era impossibile per qualsiasi addetto ai lavori non sapere a priori quali arbitri sarebbero stati inseriti nella griglia relativa alla prima fascia di squadre. A riprova, la telefonata si apre scherzando su chi fra me e Moggi avesse studiato meglio: era una griglia scontata».
Bergamo cerca di non perdere il filo. «Sorteggi taroccati? Li facevano in due. Pairetto estraeva la partita, un giornalista l’arbitro, poi passavano a me. Pensare che ci fosse un trucco è ridicolo. Non so cosa abbia detto il segretario Martino, se ne assumerà la responsabilità». Sorteggio e griglie: Bergamo precisa: «Di griglie parlavo con tutti i dirigenti. Non mi negavo mai a nessuno. La Roma? Gli arbitri, soprattutto i più giovani, quando dovevano dirigere i giallorossi erano come bloccati psicologicamente dalla presenza in panchina di Capello. La Roma fu oggettivamente penalizzata. Nell’anno prima di quello in esame parlai almeno quindici volte con Capello e le cose sono migliorate. Ho parlato di griglie - continua Bergamo - anche con Facchetti e con Meani».
Infine, il Sig. Bergamo mette fine alle voglie di protagonismo dell’ ex arbitro fallito ed incompetente Sig. Pirrone. Tale personaggio oggi dovrebbe essere il principale accusatore della cosiddetta “cupola del calcio”. Il Sig. Bergamo dichiara che il suddetto era un arbitro mediocre che ha sempre arbitrato in seconda fascia, partite di minor importanza delle serie cadette. Pirrone era perfettamente a conoscenza che se non fosse riuscito ad arbitrare in tre anni almeno una partita di serie A, non sarebbe stato riconfermato. Al fine di offrigli una possibilità, i designatori lo provarono in una semplice partita di coppa Italia dove il risultato dell’andata aveva già chiuso il discorso qualificazione con un secco 6-1 dell’Inter nei confronti del Parma. Il risultato di quell’arbitraggio fu cosi scarso che ovviamente non dava alcuna possibilità di esordio in serie A al Pirrone e dunque alla fine del terzo anno, ancor prima di essere licenziato, il Sig. Pirrone diede le dimissioni.
Il Sig. Bergamo in chiusura di puntata ribadisce che la sua trasparenza, buona fede ed integrità morale gli consentivano senza alcuna remora di cenare con i Sig. Giraudo, Moggi, Facchetti, Meani ed altri senza che questo potesse dare la possibilità di ottenere alcun tipo di favoritismo nei confronti di alcun club.
Ancor quando tutto questo circo mediatico si chiuderà con un nulla di fatto, credo sia doveroso dover presentare il conto a quanti hanno creato danni economici incalcolabili . |