In un tempo non troppo lontano, la Follia decise di far partecipare i sentimenti che albergano nell'animo di ogni essere umano ad un gioco, un gioco macabro. Si raccolsero tutti attorno ad un tavolo, e la Follia propose: "...giochiamo a nascondino?" "...e che come si gioca?", domandò la Curiosità. "...il gioco è molto semplice..." rispose la Follia, "...Voi inizierete a nascondervi, e quando avrò finito di contare inizierò a cercarvi..." La Paura, timorosa, domandò: "...e quando ci avrai trovato?...". La Follia, incurante e diabolica, rispose: "...quando vi avrò trovato dovrete per sempre rendermi conto..." Accettarono tutti! La Follia cominciò a contare "...1...2...3...". La Fretta fu la prima a nascondersi, dove le capitò, come quasi conscia che sarebbe stata la prima a dover rendere conto alla Follia. La Timidezza, esitante e poco sicura di se stessa, si fidò della Fretta, mentre la Gioia e la Tristezza si occultarono insieme alla Pigrizia. L'Invidia ovviamente si unì alla Rabbia, e si nascose accanto ad essa dietro ad un sasso. La Follia proseguiva la conta, mentre i suoi "amici" seguitavano a nascondersi. La Disperazione, sconcertata, fece rumore, al che la Follia interruppe la sua conta: "...27!!!...adesso verrò a cercarvi!". La prima ad essere trovata fu la Curiosità, perché non aveva potuto impedirsi di uscire per prima e vedere che effetto avrebbe fatto. Guardando da una parte, la Follia scorse la Fretta, che non negò la sua promessa. E così di seguito furono scoperte la Rabbia, la Tristezza, l'Invidia e via via tutti gli altri... Quando tutti finalmente si radunarono per iniziare a rendere conto alla Follia, la Curiosità domandò: "...dov'é l'Amore?...." Nessuno l'aveva visto... e il gioco non poteva considerarsi concluso. La Follia, bisognosa, cominciò a cercarlo. Provò in cima ad una montagna, gli consigliarono di cercare sulla riva di un fiume, ma dell'Amore nessuna traccia... forse alla Follia era sfuggito qualcosa. Setacciando ogni luogo la Follia si accorse di un bosco, ed insieme al Coraggio cominciò ad esplorarlo, quando ad un tratto sentì un lamento... Era l'Amore, che soffriva terribilmente perché aveva scoperto il fine della Follia. La Follia, a quel punto, consigliata dalla Falsità, si scusò per aver organizzato un gioco così macabro, implorò l'Amore per ottenere il suo perdono e arrivò al punto di promettergli che un giorno le cose sarebbero cambiate. L'Amore non accettò, intravedendo in quelle promesse lo zampino dell'Invidia. Da allora l'Amore ha ritrovato se stesso, mentre la Follia si è persa per sempre...
Liberamente ispirato da un racconto di Davide Saliva. La Follia, per Noi garantisti, è la figura di colui che ha per sempre distrutto ogni nostro sogno. L'Amore, invece, siamo Noi, che abbiamo ritrovato per sempre la nostra coscienza, il nostro pensiero, che mai e poi mai venderemo al primo offerente. Invidia, Rabbia e Falsità, gli "amici" della Follia, complici ed artefici di quel fine che Noi, l'Amore, combatteremo per sempre.
Presidente, ricorderemo sempre il suo amore per la Juventus e quello che ha saputo trasmettere a milioni di tifosi.
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