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Farsopoli di P. CICCONOFRI del 04/06/2010 16:14:23
Calciopoli non interessa più ai media

 

A Napoli, nel processo calciopoli, iniziano a sfilare i testimoni della difesa e la stampa perde improvvisamente interesse, i report si restringono, i titoloni spariscono e le dirette vengono cancellate.

Ebbene sì. Martedì scorso è stato chiamato a testimoniare il notaio Iori, un pubblico ufficiale che ha presenziato e certificato la regolarità dei sorteggi. Non era mai stato sentito nell’ambito delle indagini di calciopoli ed è stato chiamato dalla difesa di Pairetto non appena ne ha avuta facoltà. Nessun interesse ha suscitato l’ennesima conferma della regolarità del sorteggio, anche perché, come riportato il 29.09.2007 da “La Nazione”, la Corte d’Appello del Tribunale di Roma aveva già sentenziato che “Il sorteggio arbitrale non era truccato”, condannando il giornalista Teotino al pagamento delle spese processuali per mille euro.
Eppure, tanto clamore aveva suscitato la deposizione di M. Martino che la gazzetta aveva così riassunto: "Ecco come truccavamo i sorteggi degli arbitri", con titolone in prima pagina che certificava (a loro dire) come la cupola comandasse il sorteggio: attraverso un colpo di tosse! Ebbene sì, proprio così!

Poi è stato il turno di quella circolare mai digerita. Il tenente colonnello Auricchio, nel corso della sua deposizione a Napoli, ha evidenziato la vicinanza di De Santis a Moggi anche riportando l’episodio delle 23 magliette ricevute dalla Juventus. “Gli omaggi agli ufficiali di gara sono vietati in ogni occasione e circostanza, fatta eccezione per l’oggettistica promozionale e i souvenir delle gare, privi di valore commerciale”: questo il contenuto della circolare del 05.08.2004 della Lega Calcio a firma di Marco Brunelli presentata dalla difesa di Moggi e acquisita agli atti, durante l’udienza del 1 giugno 2010, alla cui lettura uno stizzito pm ha cercato di opporsi.
Nella stessa circolare viene regolamentato l’accesso negli spogliatoi e i contatti dei dirigenti con gli ufficiali di gara. Infatti, “il dirigente addetto agli ufficiali di gara”, tesserato e presente nell’elenco di gara (purché non inibito) può, prima e dopo la partita, accedere allo spogliatoio per espletare convenevoli. Dura da mandare giù, anche perché sono quattro anni che ci parlano delle visite di Moggi negli spogliatoi, degli ammiccamenti a De Santis (il dare del tu) per poi scoprire che era permesso e regolamentato. Tutto regolare, quindi. Resta solo da capire il motivo per cui un altro controllo dovuto, tra l’altro di un atto pubblico, non è stato effettuato dal prode Auricchio. Ma sembra appurato che non ci sia nessun interesse a porlo in evidenza.

Ricapitoliamo. Per alcuni giornali, la “sgangherata” cupola di calciopoli ha controllato i sorteggi con un colpo di tosse e condizionato gli arbitri con le magliette bianconere. L’accusa di “associazione a delinquere” per quattro anni è stata sorretta anche da questo tipo di notizie.
Poco importa che un colonnello nel corso delle indagini abbia dato rilievo al contenuto di colloqui telefonici ricchi di millanterie di ogni genere, tralasciando quei controlli che avrebbero garantito credibilità e dato certezze.
Poco importa che, ancora oggi, la scarsa professionalità di molti giornalisti non permetta una visione corretta di quello che in realtà è stato calciopoli.

In questo momento e con queste notizie, capisco perché qualcuno preferisca parlare della triplete dell’inter e della grande impresa…
 
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