Solo pochi giorni fa il sottoscritto denunciava in un editoriale l'ipocrisia dei media sulle vicende dello Special UAN, il quale era passato da Messia del pallone a povero mentecatto borioso nel breve tempo necessario a fare i biglietti d'aereo per Madrid.
A seguito di quel pezzo, qualcuno tentò un ardito parallelismo tra l'assalto mediatico subìto dall'allenatore portoghese e le iatture invocate dai tifosi juventini nei confronti di coloro che fuggirono da Torino nella triste estate 2006, figlie -a suo dire- della stessa ingratitudine tifoidea.
Mi dispiace ma non condivido.
Nemmeno un po'.
Innanzitutto perché l'indignazione nei confronti di Cannavaro, Zambrotta & C. nacque spontaneamente dai tifosi, amanti traditi, mentre l'azione massiva e massiccia contro Mou parte da una ben concertata campagna di informazione. E come sappiamo bene, se vedi i burattini ballare a tempo tutti insieme, vuol dire che c'è un puparo che ne muove i fili...
Punto due: nessun juventino sano di mente ha mai messo in dubbio il contributo dato alla squadra dai "fuggitivi" nei loro anni d'oro. Anzi, penso che chiunque abbia perso una lacrimuccia pensando a Cannavaro e Thuram e vedendo davanti a Buffon i generosi ma limitati Boumsong e Kovac.
Qui invece si è rovesciata la realtà in una sera, si è arrivati quasi a dire che l'inter è "talmente forte che è riuscita a vincere tutto nonostante avesse in panca quel mentecatto".
Terzo aspetto, non meno importante: se io lo soprannominai Burinho nel mio primo editoriale, un motivo ci sarà pure, no? E quindi era logico aspettarsi qualche intervista "delle sue" che mancasse un po' di rispetto alla sua ex-squadra.
Ma leggere certe dichiarazioni di giocatori che alla Juve dovevano il 90% dei loro successi e "da titolari della Nazionale non potevano permettersi di seguire la Juve in serie B" fu veramente osceno. Per tacere di Monsieur "che cos'è la Juve?". Visti i suoi trascorsi post-Juve, è con gioia che oggi cito (pensa te!) Cobolli Gigli: "Thuram? Thuram chi?".
Last but not least, l'aspetto peggiore della vicenda: tutti i "fuggitivi", allenatore in testa ("Ci vediamo al ritiro" vero, mister Capello?), abbandonarono la Juve nel momento più buio della sua storia. Come una compagna che ti lascia per il primo belloccio che passa (dopo averti giurato amore eterno) proprio nel momento peggiore della tua vita, quando i problemi sembrano farti crollare il mondo addosso. E penso che, questo, nessuno degli amici del Forum l'abbia potuto perdonare.
Il portoghese, invece, se ne va dopo aver portato la sua squadra sulla vetta più alta mai raggiunta a memoria d'uomo. Almeno "ufficialmente", cinque scudetti consecutivi, Champions' League e coppette varie.
E da questo paradiso nessuno, apparentemente, avrebbe un valido motivo per andarsene.
O forse no.
Ma questa è un'altra storia....

Sliding Doors