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          GLI ARTICOLI DI GLMDJ
Udienze Processi di N. REDAZIONE del 17/06/2010 07:27:18
Calciopoli: Stagnoli e De Marchi

 

Tribunale di Napoli – Udienza dell’08 giugno 2010.

Viene introdotto il teste Stagnoli.

Bonatti difesa Pairetto

Bonatti (difesa Pairetto): «Io le chiederei di fare un piccolo riassunto di quella che è la sua carriera nel mondo arbitrale.»
Stagnoli: «Inizio a fare il corso d’arbitro all’età di 15 anni, ho fatto il percorso da arbitro fino a 25 anni, poi ho intrapreso la carriera da assistente arbitrale dove dal 1999 sono stato promossa alla CAN, diciamo alla Serie A e alla Serie B, e dal ’99 fino all’anno scorso ho calcato i terreni di calcio come assistente arbitrale. Praticamente ho fatto 10 anni. Nel Luglio 2003 sono diventato assistente internazionale e ho fatto anche partite a livello internazionale. Dall’anno scorso faccio parte della Commissione degli Arbitri Nazionali, sono vice commissario responsabile degli assistenti di Serie A e di Serie B»
Bonatti: «Senta, con riferimento al campionato di calcio 2004/05, che è quelle che qui ci interessa, lei quindi ricopriva il ruolo di assistente?»
Stagnoli: «Si»
Bonatti: «Con riferimento, in particolare a quest’anno, ma anche agli anni precedenti, cioè faccio riferimento alla gestione come designatori di Pairetto e di Bergamo, lei era mai stato avvicinato da uno dei due designatori con l’indicazione di favorire o sfavorire alcune compagini calcistiche?»
Stagnoli: «No, mai»
Bonatti: «Le sa o ha notato o è venuto a conoscenza di pressioni indebite di questo genere esercitate dal dottor Pairetto o dal signor Bergamo su suoi colleghi designatori e/o arbitri?»
Stagnoli: «No, no»
Bonatti: «Con riferimento poi in particolare in quegli anni…con riferimento quindi al campionato 2004/05 ma anche nella gestione precedente…da quand’è che c’erano Bergamo e Pairetto?»
Stagnoli: «Bergamo e Pairetto da quando io sono diventato assistente in Serie A e Serie B, 1999 se ben ricordo, fino a che, diciamo, non hanno smesso»
Bonatti: «Quindi diciamo, finché loro non hanno smesso, lei è sempre stato assistente?»
Stagnoli: «Esattamente, designato da Bergamo e Pairetto»
Bonatti: «E anche internazionale?»
Stagnoli: «Anche in ambito internazionale, e venivo designato sempre, anche in ambito internazionale, da Bergamo e Pairetto»
Bonatti: «Ecco, quindi, con riferimento a questi anni di gestione Bergamo e Pairetto, a lei non era mai stato richiesto di fare favoritismi, sfavoritsmi nei confronti di qualsiasi compagine. La domanda successiva era se lei per caso fosse venuto a conoscenza o avesse notato che Bergamo e/o Pairetto, invece, avessero adottato analoghe strategie o avvicinamenti ai suoi colleghi, sempre in quegli anni»
Stagnoli: «Confermo di no, non ho mai notato questo»
Bonatti: «Senta, lei è della sezione Bolognese?»
Stagnoli: «Prima ero della sezione di Bologna, attualmente faccio parte della sezione di Verona dal 2005»
Bonatti: «All’epoca dei fatti, quindi, era della sezione di Bologna?»
Stagnoli: «Sono diventato arbitro della sezione di Verona nella primavera 2005…comunque è stato a livello transitorio»
Bonatti: «Lei venne sentito dall’ufficio indagini della Federazione Italiano Giuoco Calcio all’epoca, diciamo, dell’esplosione del caso Calciopoli? Nell’anno 2006 in particolare?»
Stagnoli: «Si»
Bonatti: «10 maggio 2006?»
Stagnoli: «Si»
Bonatti: «Ecco, in questa occasione, le venne segnalato…credo venne data lettura di qualche telefonata perché le era stato segnalato, se il Presidente mi autorizza lo ricavo dal verbale di quella audizione (la Casoria autorizza)…le era stato segnalato se il signor Moggi avesse detto che gli assistenti della sezione di Bologna davano problemi? Le era stato segnalato dalla FIGC?»
Stagnoli: «Mi era stato segnalato si, però…»
Bonatti: «Quale fu la sua risposta, se lo ricorda? Cioè, lei ne era a conoscenza di questo fatto?»
Stagnoli: «No, non ero a conoscenza del fatto…gli ho risposto subito che non sapevo assolutamente di che colloquio si trattasse o neanche in che forma era stata sviscerata, ecco, questo tipo di colloquio»
Bonatti: «Perché lei aveva avuto mai rapporti con il signor Luciano Moggi?»
Stagnoli: «No, cioè veniva quelle volte che si andava ad arbitrare…ovviamente come si faceva con tutti i dirigenti di tutte le società, in maniera cortese si avevano rapporti che erano rapporti di cordialità nel salutare e nel ricevere la terna arbitrale»
Bonatti: «Più specificamente con riferimento al dottor Pairetto, ma ovviamente anche al signor Bergamo, lei riceveva nei colloqui che poteva avere con i designatori…erano colloqui di natura tecnica o magari di natura “equivoca” in qualche modo…cioè, quando parlava con i designatori, i suoi colloqui erano di natura tecnica, parlavate di aspetti tecnici, oppure possono esserci stati dei colloqui o delle indicazioni che magari lei percepiva come di natura non squisitamente tecnica?»
Stagnoli: «Allora, le dico che specialmente i colloqui avvenivano in occasione dei raduni arbitrali e in queste occasioni gli assistenti ne facevano circa uno al mese, e in queste occasioni venivano praticamente sviscerati tutti quelli che erano gli accadimenti delle giornate di campionato…solo ed esclusivamente di natura tecnica. Di solito lo si faceva nell’aula di Coverciano insieme a tutti gli assistenti e tutti gli arbitri. Quindi, diciamo, il rapporto con arbitro e tecnica avveniva nel raduno di Coverciano»
Bonatti: «Ecco, in queste occasioni, cioè a Coverciano, lei ebbe modo di notare se per caso Pairetto o Bergamo dessero maggiore enfasi ad errori arbitrali che riguardavano particolari compagini calcistiche più che non altri errori?»
Stagnoli: «Guardi, come ho detto, prima si sviscerava tutto. Quindi sia gli aspetti positivi che negati e si commentava tutti insieme solo ed esclusivamente per migliorare le nostre prestazioni e solo capire tecnicamente che cosa succedeva. Sia positivamente che negativamente»
Bonatti: «Lei, visto che adesso ricopre una carica nell’ambito dello stesso organo, ritiene che ci siano particolari differenze tra oggi ed allora? Cioè, secondo lei, è cambiato qualcosa sotto il profilo della gestione del commento delle partite, o individua una sostanziale…»
Stagnoli: «Se…si riferisce agli errori?»
Bonatti: «Beh, si, diciamo con riferimento agli errori…»
Casoria: «L’avvocato vuol sapere se oggi si commenta come si commentava nel 2004/05…questa è la domanda»
Stagnoli: «Certo, gli errori ma anche gli aspetti positivi. Si, perchè gli errori ci sono sempre stati. Sono trent’anno che calco i campi di calcio e gli errori ci sono sempre stati. Come ci sono gli errori, ci sono anche che, a volte, vengono anche non evidenziati in maniera estremamente positiva cose fatte molto bene. Di differenze assolutamente non ne ho trovate. Quando c’è l’errore si commenta e si cerca sempre di (fare in modo) che nella prossima partita non succeda. Quindi questo è lo scopo dell’analisi tecnica. Non ci sono differenze»
Bonatti: «Quindi nell’attuale gestione, che è quella di Collina se non erro, lei sostanzialmente respira un clima assimilabile, analogo a quello del passato?»
Stagnoli: «Che cosa intende con clima?»
Casoria: «Cioè, vuol sapere se si procede nello stesso modo…»
Stagnoli: «Le modalità dell’incontro sono le stesse, gli arbitri vengono radunati quasi 3 volte al mese di media, quindi sono 23 raduni l’anno, mentre gli assistenti vengono convocati una volta al mese e in quelle occasioni…poi magari sono aumentate le…la tecnologia, perché da allora magari possiamo avere più telecamere, diciamo il sistema dell’istruzione tecnica non è variato»
Bonatti: «Chiedo scusa se ho insistito sul punto, Presidente, ma è ovvio perché lui ricopre un ruolo anche oggi, mi interessava. Senta, con riferimento all’anno calcistico 2004/05 lei ricorda delle partite di calcio, in particolare Reggina-Cagliari o Juve-Lazio? Lei fece l’assistente? Se lo ricorda?»
Stagnoli: «Reggina-Cagliari e Juve-Lazio, si. Forse Lazio-Juve. Si»
Bonatti: «Ricorda chi fossero gli arbitri?»
Stagnoli: «Allora, Reggina-Cagliari il signor De Santis e, se non ricordo male, in Lazio-Juventus…Trefoloni? Non mi ricordo, sinceramente non mi ricordo»
Bonatti: «Lei ricorda queste partite perché caratterizzate da, insomma in qualche modo un arbitraggio che le aveva destato qualche sospetto? Delle decisioni che le erano sembrate strane, diciamo non in linea con quelli che erano i suoi orientamenti tecnici?»
Stagnoli: «Non ho notato niente di particolare»
Bonatti: «Allo stato non ho altre domande»


Gallinelli per la difesa di De Santis.
Gallinelli: «Lei si ricorda se ha svolto il ruolo di assistente di linea con una frequenza elevata nelle partite arbitrate dal signor Massimo De Santis?»
Stagnoli: «Beh, si. Essendo anche internazionali, spesse volte uscivo con Massimo De Santis. Adesso non mi ricordo il numero, ma si»
Gallinelli: «Nella stagione 2004/05, si ricorda se ha svolto il ruolo di assistente di linea in gare arbitrate dal signor De Santis, gare che vedevano tra, appunto, i competitori la Juventus?»
Stagnoli: «Sinceramente non mi ricordo»
Gallinelli: «Senta, lei pocanzi ha riferito di ricordarsi che l’arbitro De Santis arbitrò la gara Reggina-Cagliari del 12 Dicembre 2004. Lei si ricorda se l’arbitro De Santis le diede delle indicazioni sulla modalità con cui, appunto, svolgere il suo ruolo di assistente in quella partita?»
Stagnoli: «Le indicazioni erano solo squisitamente tecniche, nessun altro tipo di indicazioni; come si fa in tutte le partite, abbiamo un momento dove la terna si riunisce, fa un piccolo briefing…»
Gallinelli: «Ecco, se ci può spiegare allora come…»
Stagnoli: «Sono solo indicazioni tecniche; come ogni squadra prepara la partita, anche la squadra arbitrale, prima di scendere in campo, si ferma, perché noi abbiamo anche una preparazione…cioè chi scende (in campo) è una squadra composta da quattro uomini che devono cercare assolutamente di trovare un feeling per riuscire a svolgere al meglio i propri compiti. Quindi sono indicazioni tecniche soprattutto per accordarci su i falli laterali, su come segnalare un determinato episodio, ma niente di che…»
Gallinelli: «Vorrei intrattenerla, allora, qualche minuto su questa partita; su questo “aspetto tecnico” come lei l’ha definito. Ci può dire, può riferire al tribunale, quanti giorni prima della competizione vi incontrate, appunto, con l’arbitro e l’altro suo collega assistente e con il quarto uomo. Cioè l’incontro quando avviene, (quando avviene) il primo contatto pre-partita?»
Stagnoli: «Il primo contatto avviene nel momento della designazione, nel senso che la designazione arriva all’arbitro e l’arbitro ha l’obbligo di contattare subito gli assistenti e in questo contatto la prima cosa che si fa è organizzare la trasferta di viaggio»
Gallinelli: «E dove la contattava l’arbitro?»
Stagnoli: «Sul telefono»
Gallinelli: «Sul telefono. Quindi De Santis la contattava sul suo…sull’utenza fissa o mobile? Si ricorda?»
Stagnoli: «Si, o in ufficio o sul portatile. Tutti gli assistenti e tutti gli arbitri avevano il numero di tutti, ufficio, casa e lavoro, perché nel momento della designazione dobbiamo assolutamente essere rintracciati»
Gallinelli: «Ecco, in quell’occasione, per dire, a Reggio Calabria, quanti giorni prima della partita?»
Stagnoli: «Come tutte le altre partite. Le designazioni venivano date, se non mi ricordo (male), in quell’anno lì il venerdì e immediatamente l’arbitro aveva l’obbligo di contattare gli assistenti e il quarto uomo»
Gallinelli: «Quindi il giorno prima della partita lei si trovava insieme all’arbitro De Santis?»
Stagnoli: «Certamente, perché c’è l’obbligo di trovarsi un giorno prima»
Gallinelli: «Lei ha notato dei comportamenti anomali dell’arbitro De Santis in quel pre-partita?»
Stagnoli: «No, non mi ricordo comportamenti anomali»
Gallinelli: «E il briefing tecnico quando è stato fatto?»
Stagnoli: «Di solito il briefing tecnico si fa verso l’ora di pranzo della domenica. Poi non mi ricordo se è stato fatto di sabato sera o di domenica. Però di solito è un briefing dove la squadra arbitrale si prepara a scendere in campo, ecco»
Gallinelli: «Effettuavate anche un riscaldamento prepartita?»
La risposta di Stagnoli è di tenore affermativo.
Gallinelli: «Prima della Partita Reggina-Cagliari dove avete effettuato questo riscaldamento? E se ricorda qualche circostanza particolare nel corso di quel riscaldamento».
Stagnoli: «Allora il riscaldamento si faceva all'interno dello spogliatoio o in locali messi a disposizione. A Reggio Calabria c'è uno spazio per il riscaldamento».
Gallinelli: «Ricorda se durante il riscvaldamento riceveste la visita del Cagliari e della Reggina calcio?»
Stagnoli: «Sì, ci fu un breve incontro con i presidenti delle società, che se ricordo bene ci sono venuti a salutare».
Gallinelli: «Quale fu l'atteggiamento di Cellino e Foti nei confronti dell'arbitro De Santis, e viceversa quale fu quello di De Santis nei confronti dei predetti?»
Stagnoli: «L'atteggiamento verso la terna arbitrale fu cordiale, di saluti, come spesso avviene. È stato un incontro normale, se ricordo, nulla di particolare».
Gallinelli: «Ricorda se De Santis si intrattenne qualche minuto in più con Cellino?»
Stagnoli: «Non mi ricordo, siamo sempre stati insieme, facevamo il riscaldamento, uno dei momenti più importanti in cui devi trovare la concentrazione. Non mi ricordo che ci sono stati atteggiamenti particolari verso di noi».
Gallinelli: «Lei ricorda se era abitudine del De Santis tenere la porta aperta dello spogliatoio?»
Stagnoli: «Di solito è abitudine un po' di tutti. Quando ci venivano a salutare, bisognava tenere la porta aperta perché era buona abitudine».
Gallinelli: «De Santis anche in quella occasione dava del “tu” o del “lei” al Cellino e a Foti?»
Stagnoli: «Se mi chiede se in quel momento De Santis ha dato del tu a Cellino, faccio fatica a ricordarlo, la cosa che posso aggiungere è che il signor De Santis era cordiale e tutti erano cordiali con lui soprattutto all'inizio della partita. Non c'erano mai confidenze, mai un particolare al di là della cortesia. Può anche darsi che sia capitato di darsi del tu, perché ormai in dieci anni sempre gli stessi stadi, sempre le stesse persone può capitare. Nella circostanza non ricordo sinceramente».
Gallinelli: «Lei stesso ha fatto una distinzione tra prima e dopo la partita; dopo la partita invece l'atteggiamento del Cellino verso il De Santis come lo può definire?»
Stagnoli: «So che ci sono state delle intemperanze, proteste vivaci, su che cosa esattamente non ricordo, non ricordo nemmeno cosa fu detto, ma ricordo le proteste».
Gallinelli: «Ma l'atteggiamento del Cellino? Ricorda le modalità con cui manifestò le proteste e a chi, all'arbitro o anche a voi assistenti?»
Stagnoli: «A noi assistenti no. Ricordo che mentre rientravamo nello spogliatoio ci fu un po' di tensione e un po' di proteste direttamente all'arbitro».
Gallinelli: «Ricorda se il presidente Cellino diede una pacca sulla spalla a De Santis?»
Stagnoli: «So che l'incontro era stato molto ravvicinato, eravamo nel piccolo spazio per entrare negli spogliatoi. Non ricordo la pacca, le confermo le proteste. C'è un referto arbitrale, ecco, lì avevamo l'obbligo di scrivere tutto».
Gallinelli: «Ricorda le proteste a quali episodi di gioco si riferivano, fuorigioco, calci d'angolo?»
Stagnoli: «Non ricordo un episodio particolare, ci furono situazioni di punizioni non date, di un gol in presunto fuorigioco. Però non sentendo quello che rivolgevano a Massimo, De Santis, non mi ricordo su cosa. La partita fu abbastanza movimentata e possono esserci stati episodi che possono aver dato adito a queste proteste».
Gallinelli: «Lei ha parlato di fuorigioco, le chiedo: il fuorigioco è di spettanza dell'assistente di linea?»
Stagnoli: «Solo ed esclusivamente dell'assistente di linea».
Gallinelli: «Rivedendo successivamente la partita, lei pensò che le proteste furono fondate oppure no?»
Stagnoli: «Non ricordo le proteste a che cosa erano rivolte, sicuramente a degli episodi, fu una partita di falli, ammonizioni e fuorigioco. Salvo casi in cui l'assistente fa errori clamorosi, allora l'arbitro può correggere l'assistente (sul fuorigioco, ndr), ma capita rarissime volte. In quella partita lì ci sono stati episodi che hanno influito sul risultato. Poi so anche che tecnicamente la partita non rivelò particolari errori».
Gallinelli: «Nel complesso ricorda un buon arbitraggio dell'arbitro De Santis, oppure notò qualche errore eclatante?»
Stagnoli: «No, errori eclatanti no. Normale arbitraggio su una partita intensa, ma niente di particolare».
Gallinelli: «E relativamente alla sua esperienza di assistente di linea nelle gare arbitrate dall'arbitro De Santis, come può definire professionalmente come arbitro il De Santis,un arbitro a livelli buoni, medi, ottimi?»
Stagnoli: «Beh, Massimo era un arbitro internazionale e conosciuto a livello internazionale come un ottimo arbitro».
Gallinelli: «Lei ha fatto l'assistente di De Santis anche in partite internazionali?»
Stagnoli: «Sì».
Gallinelli: «E ci furono contestazioni in quelle partite?»
Stagnoli: «Assolutamente no».
Gallinelli: «Verso la fine della stagione 2004/05, lei ebbe a svolgere l'assistente di linea in gare arbitrate dal De Santis, nella partita Fiorentina-Milan del primo maggio 2005?»
Stagnoli: «Sì, ero assistente».
Gallinelli: «Ricorda chi era l'altro assistente?»
Stagnoli: «Non mi ricordo. Se mi aiuta lei glielo posso confermare».
Gallinelli: «A me interessa sapere se lei ha un ricordo chiaro e sicuro di aver fatto l'assistente in quella partita».
Stagnoli conferma di aver fatto quella partita.
Gallinelli: «Ricorda se in quel momento il Milan era in lotta con la Juventus per la conquista del titolo?»
Stagnoli: «Non mi ricordo. Ricordo che ci sono stati dei campionati che coinvolgevano sempre Juve e Milan, inter, di alta classifica».
Gallinelli: «La condotta arbitrale del De Santis come fu in quella partita?»
Stagnoli: «Ricordo che io personalmente non ho avuto problemi, ma penso che la partita non fu terminata con cose particolari».
Gallinelli: «Ricorda se il Milan aveva giocatori diffidati in quella partita?»
Stagnoli: «No, non mi ricordo. Anche perché non era nella nostra preparazione della partita studiare chi erano i diffidati e chi non era diffidato».
Gallinelli: «Quindi l'arbitro De Santis nelle riunioni tecniche non vi dava indicazioni sui giocatori che erano in diffida oppure no?»
Stagnoli: «Assolutamente no».
Gallinelli: «L'arbitro De Santis ha mai esercitato pressioni su di lei prima di particolari partite, come può essere Reggina-Cagliari o questa qui, Fiorentina-Milan?»
Stagnoli: «No».
Gallinelli: «Erano riunioni solo di carattere tecnico?»
Stagnoli: «Si preparava la partita solo ed esclusivamente parlando di tecnica».
Gallinelli: «Questo avveniva anche nelle riunioni di Coverciano?»
Stagnoli: «Esattamente».
Gallinelli: «Quindi queste indicazioni del prepartita traevano spunto sempre dall'incontro...»
Stagnoli: «Da un prepararsi ad avere una collaborazione massima quando si scende in campo. Come fa una squadra, concentrandosi e affinando quelli che sono aspetti puramente tecnici».
Gallinelli: «A suo giudizio, un giudizio basato sulle gare in cui lei era assistente, De Santis applicava con molta rigidità il regolamento di gioco? Ciò anche con particolare riferimento alle ammonizioni o alle espulsioni».
Stagnoli: «Tutti dovevamo farlo! Noi siamo giudici, dobbiamo scendere in campo applicando quello che è il regolamento».
Gallinelli: «Mi spiego, De Santis era intransigente o era molto severo? Lei aveva esperienza anche con altri arbitri, notava nel De Santis una rigidità nell'applicazione del regolamento di gioco, nel rapporto anche con i giocatori?»
Stagnoli: «Era un atteggiamento normale, magari uno ha un modo un po' più energico nel parlare o nel modo di fare e gesticolare, che poi va al di là di una applicazione tecnica del regolamento».
Gallinelli: «Entro nello specifico di altre competizioni della stagione 2004/05. Lei si ricorda se svolse il ruolo di assistente di linea nella partita Brescia-Atalanta del 17 aprile 2005?»
Stagnoli: «Serie B? (poi si corregge) serie A».
Gallinelli: «Si ricorda chi era l'arbitro?»
Stagnoli: «Penso De Santis».
Gallinelli: «Si ricorda episodi particolari, errori eclatanti commessi dall'arbitro De Santis nella direzione di quella gara?»
Stagnoli: «Errori no, so che ci fu una ripetizione di un calcio di rigore».
Gallinelli: «Nella sua esperienza, all'errore corrispondevano le contestazioni, o delle volte avveniva che vi erano delle contestazioni senza che lei rilevasse alcun errore nel comportamento suo o del suo collega assistente e dell'arbitro?»
Stagnoli: «Su fatti che no avevano alcuna rilevanza? Sì, sì, spesso accade, accade anche oggi».
Gallinelli: «Lei si ricorda anche se svolse il ruolo di assistente nella partita del 22 maggio 2005, Brescia-Messina? Era la penultima gara di campionato, se posso aiutarla nel ricordo. Ricorda se era una partita di alta tensione agonistica e di classifica?».
Stagnoli: «Esattamente i particolari non li ricordo, però ricordo che nel fine campionato ci furono partite molto intense».
Gallinelli: «Ricorda se il Brescia lottava per la permanenza in serie A? »
Stagnoli: «Sinceramente non mi ricordo, so che erano partite di particolare importanza e che molto probabilmente si giocava la permanenza in serie A, però se mi chiede di ricordare esattamente la posizione in classifica...»
Gallinelli: «Lei si ricorda come finì quella partita?»
Stagnoli: «Non mi ricordo, non so se finì con un pareggio».
Gallinelli: «L'arbitro De Santis arbitrò in modo impeccabile quella partita, o ci furono anche lì delle contestazioni? Ci furono polemiche?»
Stagnoli: «Sì, ci furono delle polemiche, ma esattamente non ricordo su quali episodi. Che ricordi io non ci fu un arbitraggio particolarmente negativo, non ci furono errori tecnici. Questo mi ricordo in modo particolare».
Gallinelli: «Si ricorda se l'arbitro De Santis fu indicato come uno degli arbitri da inviare ai mondiali di Germania 2006?»
Stagnoli: «Certo che mi ricordo, sì».
Gallinelli: «Meritava, per la sua esperienza di assistente con De Santis...»
Il pm Narducci interviene con vigore per opporsi alla domanda.
Casoia: «E' una valutazione».
Gallinelli: «Neanche ho finito la domanda! Si ricorda se poi De Santis andò ai mondiali del 2006?»
Stagnoli: «No».
Gallinelli: «Si ricorda chi andò al suo posto?»
Stagnoli: «Rosetti».
Gallinelli: «Nessuna altra domanda, grazie».


Controesame del pubblico ministero.
Narducci: «Lei mi sembra che in famiglia e tra gli amici venga chiamato anche Iaio, giusto?» Bah!
Stagnoli conferma, includendo anche i conoscenti.
Narducci: «Il 18 aprile del 2005, alle 20:59 lei effettua una telefonata e colloquia telefonicamente con il dirigente del Milan Leonardo Meani. Io le leggerò alcuni pezzi di questa telefonata che è stata trascritta, le chiederò di spiegare esattamente la conversazione, non tutta, è molto lunga:
S- Stai un po' incazzato?
M- Sì.
S- Immaginavo, immaginavo...
M- Sono tanto incazzato!
S- Immaginavo.
M- Non incazzato tanto, perché tu mi dài il mio bel gol...
S- Esatto.
M- E quando manca... dopo un quarto d'ora di partita, la partita..., ma poi che c***o è andato a inventare questo qua?
S- Infatti, infatti, eh...
M- Perché fosse... fosse una cosa plateale, bravo! Fosse una cosa grande, cioè, io... sai dov'è la mia rabbia? La mia rabbia?
S- eh...
M- perché poi non siamo dei cretini...
S- No
M- Tu vedi la partita della Juve.
S- Sì,sì.
M- Questo qui nel primo tempo due o tre volte, cose difficilissime le ha sempre fatte correre, no? Perché dopo la rabbia ti viene … tu, … noi, adesso il problema grave qual è? Diciamo la madre di tutte le battaglie, è che noi stiamo giocandoci il campionato non contro il Chievo, contro l'Inter, contro la Fiorentina, ma contro la Roma, ma contro la Juve.
S- Eh!
M- E c'è un grosso scontro di poteri, … e di fasti e di rabbia... Il problema è che se tu incominci a vedere che loro hanno un trattamento...
S- Bravo, bravo...
M- ...e tu ne hai un altro, ancora peggio, ancora peggio
S- Bravo.

Narducci: «Mi dice anzitutto di cosa state parlando quando lei telefona a Meani; questa prima parte della conversazione di cui ho dato lettura, Signor Stagnoli..».
Stagnoli: «Allora, innanzi tutto .. il signor Meani è un conoscente da vent’anni è stato arbitro di calcio, abbiamo arbitrato insieme a lui (incomprensibile) questa telefonata aveva lo scopo solo ed esclusivamente di comprare quattro biglietti per.. non avevo rapporto con Meani non ero uso telefonare sistematicamente, per quella occasione il mio scopo alle 20.45 di quella serata fu di comprare quattro biglietti per una partita di calcio, poi se lei chiede di cosa stavamo parlando… ragazzi poi proseguo nella telefonata gli dico.. »
Narducci: «Mi dica intanto di che cosa state parlando».
Stagnoli: «Ovviamente lui era arrabbiato per situazioni che sinceramente non erano nella mia competenza non erano neanche episodi che mi riguardavano…. ovviamente esprimeva delle considerazioni ».
Narducci: «A proposito di che cosa?».
Stagnoli: «Se lei ha letto la telefonata.. ».
Narducci: «No no mai io l’ho riletta adesso non la rileggo..deve rispondere però Stagnoli».
Stagnoli: «Ovviamente ..nel momento in cui chiama un’altra persona un conoscente….».
Casoria: «P.m. , il teste però non lo aggredisca, sta spiegando che Meani parlava parlava e lui praticamente aveva questa esigenza dei biglietti».
Narducci: «Stagnoli mi scusi, lei chiede:” stai ancora incazzato? e Meani dice :“si” e lei risponde: “immaginavo..” e ancora Meani :“sono tanto incazzato” e lei risponde:“immaginavo”… ».
Stagnoli: «L’ho sentito…».
Casoria: «Dalla voce lui sostiene.. ».
Stagnoli: «Non lo so…ovviamente lui si sfoga.. ».
Casoria: «Dal tono di voce ha capito che è arrabbiato; cosa ha detto, cosa ha risposto? ha chiamato lei.. ».
Stagnoli: «Io non mi ricordo neanche se ad inizio telefonata.. immaginavo».
Narducci: «Immaginava cosa? Lei cosa immaginava.. Incazzatura come conseguenza di che cosa?».
Stagnoli: «Capisco perché me lo dice capisco».
Narducci: «Capisce che cosa?».
Stagnoli: «Da quello che ha letto il DR (Narducci), si riferiva ad episodi tecnici ed io non faccio altro che aspettare…….».
Casoria: «Episodi tecnici su che cosa? quale partita? lei era coinvolto in questi episodi ?».
Stagnoli: «Assolutamente no.. ».
Narducci: «Lei ricorda che il giorno precedete questo incontro, scusi questa telefonata del 18.04.04, il 17.04, si era svolto Siena Milan che era terminato 2 a 1, arbitro Collina assistente di linea L. Baglioni».
Stagnoli: «Mi ricordo quella partita che ci fu un episodio,si».
Narducci: «Dunque, era questo sostanzialmente l’argomento di questo avvio di converzasione..era questione delle incalzatura? ».
Stagnoli: «Non era questo l’argomento, ma lo capisco dopo che si riferiva a quello, nel corso della telefonata si capì.. io ascolto ..dice una cosa del genere ma non rivolto a me, non ero partecipe di quella prestazione arbitrale , ma riferite alla prestazione arbitrale di altri…».
Casoria: «Chi criticava Collina, Baglioni?».
Stagnoli: «No, lui in modo particolare si riferisse,se ricordo bene, ad un gol annullato o annullato o convalidato..al Milan non ricordo .. ».
Narducci: «Lei cosa vuol dire esattamente, le rileggo questo pezzo di conversazione: dice Meani:” il problema è che se cominci a vedere che loro hanno un trattamento ..”, e lei dice “bravo bravo”, Meani: “tu ne hai un altro” e lei ancor: ”peggio”, e Meani:” bravo bravo”. Mi vuole che cosa intende dire lei?».
Stagnoli: «………stavo annuendo a quello che Meani mi riferiva».
Narducci: «Non mi dica che stava annuendo perché glielo sto leggendo….quindi non significa annuire, ma dire qualcosa».
Stagnoli: «Presumo era una ..lui esprimeva delle considerazioni ..se uno vede qualcosa diverso da qualcun altro possono nascere dei sospetti, era questo il senso ..Menai di riferiva dicendo….però voglio ribadire la telefonata non aveva lo scopo di sentire Meani dire queste cose, non era lo scopo commentare chissà qualcosa..ad un certo punto della telefonata annuisco dicendo: “smettila Leo, smettila Leo perché siamo al telefono».
Narducci: «Andiamo avanti Meani: “infatti tu guarda dopo loro.. guarda, dopo loro hanno il culo sporco, la degnazione di mercoledì”; “infatti, infatti”risponde lei, “Ti mandano Puglisi che è da un anno e mezzo che non te lo mandano”, “infatti”, “Perché anche li con Puglisi loro son stati degli stronzi”, “infatti”, Meani:” perché loro dovevano prima già.. cioè loro già l’anno scorso…”, “infatti”, “e nelle ultime partite ma mandalo ancora sennò è come se tu lo condannassi a morte”, “infatti”, “loro lo mandavano a fare il Milan invece si è schierata questa cosa qui lui casualmente non fa né il Milan né la Juve”, “infatti”, “anche questa storia della Juve rompono il cazzo..cioè la Juve che Babbini la Juve non la fa mai e Puglisi non la fa mai”, e lei :Puglisi non fa mai”, “Contini non la fa mai”, “io…” dice lei, “.. tu la fai poco..”, “io la faccio mai”. Perché “faccio mai dice lei, basta finito”, mi spiega?».
Stagnoli: «Era semplicemente ascoltare un’altra persona al telefono che mi faceva delle sue considerazioni personali.. erano esattamente le designazioni… ero a conoscenza di queste designazioni, ripeto ad un certo punto finisco dico basta il mio scopo».
Narducci: «Prima di arrivare basta, Stagnaoli.. esattamente chi sono quelli che hanno “il culo sporco”?».
Stagnoli: «Non lo so».
Narducci: «Lei risponde: “infatti infatti”, non chiede a Meani di chi sta parlando, lei annuisce e dice “infatti infatti”».
Stagnoli: «Non so se..Spesse volte sei al telefono con una persona che esprime dei giudizi su altre persone e al momento poi questa persona prosegue nei suoi giudizio personali … in questa occasione fai di tutto per accelerare la conversazione i miei “infatti” era semplicemente una risposta …una risposta a Meani per accelerare la conversazione …e».
Narducci: «Lei dunque non sa nemmeno di cosa parla, neppure quando lei dice testualmente risponde a Meani “Puglisi non la fa mai”».
Difesa Pairetto: «Signor presidente.. fino adesso abbiamo concesso…a me sembra la telefonata molto chiara e la spiegazione altrettanto».
Narducci: «È chiara per lei».
Difesa Pairetto: «Non dimentichiamo che questo è un controesame e starei attendo su qualcosa che non fa parte della prova capitolata da questa vicenda; a me va tutto bene, visto che la spiegazioni mi sembrava più che logica, questi fatti li capiamo tutti, quello si sfoga l’ha già detto tre volte.. ».
Narducci: «Lo facciamo dire al testimone no?».
Difesa Pairetto: «L’ha detto tre volte».
Narducci: «L’ho dirà ancora 300 volte».
Difesa Pairetto: «Non è oggetto Non si può in controesame..non è oggetto».
Casoria: «Vabbè.. pm inutile che lei insista ha detto che non vuol dire».
Difesa Pairetto: «Non dimentichiamo che questo è un aspetto che non fa parte della capitolazione..».
Trofino: «Obiezioni di metodo sulle domande del p.m. ; mi sembra che le domande vertono su una materia che non è stato oggetto dell’esame».
La Casoria interviene dicendo che sta testando la credibilità del teste».
Trofino: «L’attendibilità si testa con domande che non fanno parte.. di una parte del processo che non è stata capitolata».
Casoria: «Comunque pm mi sembra che ha risposto dice io…».
Narducci: «Lei dice».
Difesa Pairetto: «Se si vuol andare avanti io mi oppongo formalmente».
Casoria: «Sentiamo cosa vuol domande il pm».
Narducci: «Lei dice testualmente: “finto dai Leo che siamo al telefono; vai, ne parliamo poi a quattro’occhi”. Perché invitava Meani a non parlare per telefono e a parlarne a quattr’occhi?».
Trofino: «Opposizione. Non è oggetto dell’esame ed è fuori dal capitolato della difesa».
Casoria: «Anche perché è prevedibile la risposta».
Capuano: «Il capitolato dalla difesa su cui verte il guardalinee Stagnoli anche sul fatto di non aver mai notato, né di essere venuto a conoscenza. di debiti pressioni dello stesso esercitate anche da Pairetto..; queste velatamente possono essere considerate come pressioni».
Gallinelli: «Questo era Menai non Pairetto.. ».
Casoria: «Non insistiamo. Cosa vuol sapere pm allora. Questo finale…?».
Stagnoli: «Era solo quello di chiudere e i biglietti.... ».
Casoria: «Lei prima ha detto che lo conosceva..
Stagnoli: «Da oltre vent’anni , scuola insieme, rapporto formale…».
Casoria: «Fino a quando ha arbitrato Meani?».
Stagnoli: «Non lo ricordo, ha smesso mi pare, nel ‘96 ‘97».
Narducci: «Più avanti, verso la fine della conversazione Meani: “tu guarda chi è andato a fare la Fiorentina domenica, Vanucini, Vanucini” e lei “vabbè”, “braccio armato” e lei dice: “vabbè”. Mi dice questo passaggio in cui si dice Vanucini? ».
Trofino: «È una domanda che siamo completamente fuori dal capitolato».
Casoria: «Intanto faccia rispondere. Il pm vuole dire con questo vabbè cosa vuol dire».
Stagnoli: «Io non conosco nessun Vanucini, mi dispiace».
Narducci: «Non ricorda l’incontro Udinese-Fiorentina che si era svolto il 17.04. arbitrato dall’arbitro Bertini?».
Stagnoli non ricorda: «Non ero io assistente.. ».
Narducci: «Non le ho detto che era lei assistente».
Stagnoli: «Faccio fatica a ricordarmi di tutto».
Narducci: «Presidente 5802 del 17.04 alle 20.50».
Casoria: «Vanucini significava va Nucini.. lei insomma voleva dargli spago, lei com’è che aveva telefonato per questi biglietti chi glieli aveva chiesti? Del Milan della società Milan?».
Stagnoli risponde dicendo che l’azienda dove lavorava gli concedeva delle ore di ferie per poter svolgere la sua funzione arbitrale e il suo datore di lavoro gli aveva chiesto di trovargli dei biglietti per Milan Chievo che lui si era adoperato, anche per riconoscenza, di trovarli per il tramite di Meani. Precisa che lui ha Casoria: «chiesto di acquistarli».
Casoria: «Questo è stato il motivo della telefonata».

Capuano: «L’ufficio di procura chiede la trasmissione degli atti».
Casoria: «Copia degli atti in procura per falsa testimonianza».
Prioreschi: «Ma la fa la procura, perché il tribunale in sentenza non è che si trasmettono gli atti in corso.. ».
Casoria: «Eh.. certo lui li può prendere.. il pm può chiedere la copia dei verbali. Il pm è autorizzato a chiedere la copia del verbale».

De Marchi Sergio

Bonatti, difesa Pairetto
Bonatti: «Buongiorno. Senta, volevo chiederle lei all’epoca, nell’anno calcistico 2004-2005svolgeva il ruolo di osservatore?».
De Marchi: «Si».
Bonatti: «Senta, in quanto osservatore lo ha fatto anche negli anni precedenti?».
De Marchi: «Si l’ho fatto per 9 anni».
Bonatti: «Può spiegare.. il suo curriculum fino al 2004-2005?».
De Marchi: «Ho iniziato nella stagione ‘64-’65 nel settore giovanile locale, ho percorso tutte le categorie arbitrali fino alla A/B dove sono rimasto per due anni. Successivamente sono andato fuori quadro ho sostenuto il corso per dirigenti Arbitrali, ho ripreso l’attività di osservatore (commissario speciale) .. in seno al settore giovanile locale e ho rifatto tutta la salita sino ad arrivare alla can Ae B, dove sono rimasto per 9 stagioni sportive».
Bonatti: «Nella sua qualità di osservatore invec, dicevamo nell’epoca Pairetto-Bergamo come designatori, quanti anni?».
De Marchi: «6 anni, il primo con Casarin, il secondo Baldas, il terzo Gonnella, poi con Bergamo e Pairetto».
Bonatti: «Con riferimento alla gestione del dr. Pairetto e del signor Bergamo, fu mai avvicinato o da Bergamo o da Pairetto, con richieste di modificare i voti, alterare o a favore o sfavore…?».
De Marchi: «Assolutamente no, è una situazione che nel nostro ambiente sarebbe considerata scorrettissima ed avrei informato subito gli organi preposti».
Bonatti: «Quindi lei, visto che i suoi passaggi sono stati sotto diversi designatori, non ha notato una particolare differenza di gestione?».
De Marchi: «Nessuna, assolutamente. Noi eravamo assolutamente liberi nei nostri giudizi, salvo poi ovviamente venire a nostra volta valutati e il che rientra nel compito dell’organo tecnico. Ma non è mai stata esercita nessunissima pressione».
Bonatti: «Con riferimento ad una partita, non so se lo ricorda, Sampdoria-Juventus 0 a 3 arbitro Dondarini».
De Marchi: «La ricordo per un fatto tecnico stranissimo, senza precedenti, perché in quell’occasione un assistente arbitrale concesse un rigore, l’arbitro seguì l’indicazione dell’assistente, l’assiste entrò in campo e cambiò idea e concesse un calcio d’angolo. Unico caso, mai visto qualcosa del genere».
Bonatti: «Fu quindi una modifica da parte dell’assistente».
De Marchi: «Si».
Bonatti: «E l’arbitro in queste occasioni che cosa deve fare? Deve.. ».
De Marchi: «Seguire le indicazioni dell’assistente».
Bonatti: «Non ci sono grosse alternative per l’arbitro?».
De Marchi: «No».
Bonatti: «E questo la indusse un qualche sospetto sull’arbitraggio di Dondarini?».
De Marchi: «Assolutamente no. L’assistente ha assunto una decisione che poteva fare a meno di assumere perché non era neanche strettamente compito suo in quanto Dondarini era abbastanza ben piazzato e poi se lo rimangiò».
Bonatti: «Quindi voglio dire, nel momento in cui l’assistente entra in campo e va dall’arbitro a dire.. l’arbitro deve prenderne atto non può sovvertire».
De Marchi: «Deve prenderne atto».
Bonatti: «In riferimento all’arbitraggio di Dondarini espresse un giudizio negativo, positivo?.
De Marchi: «Io espressi un giudizio medio, in quando Dondarini in quella gara, a parte l’episodio che non influisce sul giudizio generale, non mi era sembrato particolarmente brillante. Non era stato nemmeno negativo perché errori nonne aveva commessi, ma in questi dettagli che valutiamo (vantaggio, tolleranza sugli scontri) non mi sera sembrato il Dondarini visto in altre occasioni; comunque in assoluto non fu una prestazione brillantissima, buona diciamo».
Bonatti: «Dondarini era un buon arbitro a suo parere?».
De Marchi: «A mio parere un buon arbitrio».
Bonatti: «In generale alla gestione Bergamo-Pairetto lei ebbe modo di venire a conoscenza di qualche comportamento dei designatori che potesse incidere, influire sugli arbitri e o sugli assistenti .. da parte dei designatori Bergamo e Pairetto?».
De Marchi: «Assolutamente no».
Bonatti: «Se ne fosse venuto a conoscenza lo avrebbe segnalato agli organi superiori? ».
De Marchi: «Sicuramente».
Bonatti: «Non ho altre domande grazie».

Prioreschi, difesa Moggi
Prioreschi: «Una sola domanda. Lei ricorda se questo episodio del rigore a cui faceva riferimento il collega Bonatti, si è verificato all’ultimo minuto di gioco quando la juve vinceva 3 a zero?».
De Marchi: «Era sul risultato del 3 a zero. Vorrei anche precisare che il rigore era a favore della Juventus e che poi fu concesso un calcio angolo….».


Gallinelli, difesa De Santis
Gallinelli: «Lei ha mai svolto il ruolo di osservatore in partite arbitrate da De Santis, nel campionato 2004-2005?».
De Marchi: «Nel campionato 2004-2005, francamente non ricordo. Ho visto diverse volte..in quel campionato non ricordo ho visto in varie occasione Massimo De Santis».
Gallinelli: «Molte volte?».
De Marchi: «Almeno una volta l’anno mediamente».
Gallinelli: «I suoi giudizi sull’arbitro De Santis in riferimento alle partite a cui ha fatto riferimento erano buoni, i livello dell’arbitraggio, della condotta arbitrale.. ».
De Marchi: «Io nel De Santis ho notato, nei nove anni in cui sono stato alla can, una crescita notevolissima… tanto che lo consideravo un arbitro completo».
Gallinelli: «Crescita che poi l’ha portato ovviamente a diventare arbitro internazione».
De Marchi: «Chiaramente gli organi tecnici valutavano queste nostre valutazioni..e le portano».
Gallinelli: «Diventare arbitro internazionale, presupponeva una valutazione ottima dal punto di vista tecnico?».
De Marchi: «Certo».
Gallinelli: «Senta, lei ha mai ricevuto sollecitazioni o indicazioni da parte di De Santis riguardo ai giudizi che avrebbe dovuto esprimere sul suo conto o su altri arbitri?».
De Marchi: «Su nessuno , cioè mi sarei rifiutato ed avrei denunciato immediatamente la cosa agli organi disciplinari nostri interni, non penso nessuno che svolge il nostro ruolo, non lo avrei fatto per nessuno»..


Trascrizione effettuata da A. Staffieri, E. Loffredo, P. Cicconofri
 
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