Le occasioni nella vita bisogna sapere coglierle al volo. Per mesi i tifosi e gli appassionati della Juventus si sono stretti attorno alla squadra ferita, depredata, umiliata da ingiuste calunnie e da processi incostituzionali, cercando di sospingerla con il proprio amore e la propria passione.
Armi importanti, certo, ma che si sono dimostrate spuntate quando si è capito che la Juventus è stata vittima di giochi di potere e di interessi che nulla avevano a che fare con il calcio.
Ora finalmente, dopo circa due anni dalla grande Farsa denominata Calciopoli, per il popolo bianconero si profila all’orizzonte l’occasione per aiutare in maniera davvero concreta la Juventus a ritornare all’eccellenza che storicamente le compete.
Lo spiraglio per una azione coordinata da parte di tifosi ed azionisti, che possa finalmente incidere sul futuro economico e sportivo del nostro sodalizio, ci viene dato dalle dichiarazioni del Dott. Luca De Meo, responsabile marketing del Gruppo FIAT, riportate qui di seguito da due importanti agenzie di stampa.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 17 giu - ''Il tema 'low cost' non coincide con il marchio Fiat, il cui posizionamento e' medio-alto ''. Cosi' il responsabile marketing di Fiat, Luca De Meo, al convegno 'World Marketing & Sales Forum'. ''Fiat ha oggi un posizionamento che non ha mai avuto nella sua storia e perderlo sarebbe un peccato dopo il lavoro degli ultimi anni'', ha spiegato De Meo. Rispondendo alla domanda se Lapo Elkann sia stato un fattore importante per la ritrovata simpatia del marchio Fiat, De Meo ha detto ''si', ha aiutato, assieme alle sconfitte della Juventus''.
(ANSA) - MILANO, 17 GIU - Fiat, almeno con il marchio 'storico', non puntera' al lowcost piu' spinto per conquistare i mercati dei paesi in via di sviluppo. L'immagine recente non sempre vincente della Juventus e quella simpatica al grande pubblico di Lapo Elkann hanno contribuito a costruire la nuova immagine del gruppo automobilistico. E' quanto e' emerso da un intervento di Luca De Meo, chief marketing officer del gruppo Fiat e amministratore delegato di Alfa Romeo e Abarth.
Non sappiamo se certe dichiarazioni sono frutto di una uscita personale del manager De Meo, oppure se sono frutto di ragionamenti effettuati nel corso di riunioni con gli azionisti di riferimento.
Di certo contribuiscono ad alimentare e rafforzare il sospetto che la decapitazione sportiva e finanziaria della Juventus, nonché il depauperamento del suo patrimonio di storia, vittorie e leggende, possa essere stato una operazione studiata a tavolino, i cui responsabili, oltre che a Milano e a Roma debbano essere cercati proprio sulle rive del Po.
Ma come spesso accade nella tragicità della notizia, addirittura imbarazzante per come è stata pubblicamente rivelata, si cela forse l’uovo di colombo. In effetti dalle parole del De Meo si comprende un banale ma sconcertante sillogismo: Juve perdente = Fiat che vende di più. In pratica la Juventus vincente di qualche anno fa viene considerata addirittura perniciosa per gli affari di famiglia. Troppo vincente, troppo antipatica, fa vendere poche auto.
Eccolo quindi l’uovo di colombo.
Noi siamo fermamente convinti che ogni tifoso, ogni azionista, ogni simpatizzante della nostra squadra e della nostra maglia debba riflettere la prossima volta che deciderà di cambiare automobile.
Se scegliere Fiat significa penalizzare la Juventus allora la strada è obbligata. Comprare straniero.
L’unica soluzione è togliere dall’imbarazzo mamma Fiat comprando una bella macchina tedesca, che, detto tra noi, è complessivamente migliore e tiene meglio l’usato.
In questo modo, se le centinaia di migliaia di tifosi che cambieranno la macchina nei prossimi anni seguissero il nostro semplice consiglio , si sconfesserebbe il teorema De Meo con la conseguenza che, probabilmente, per riconquistare l’automobilista juventino la IFIL potrebbe anche decidere di vendere la Juventus, separando definitivamente il suo destino da quello della Fiat.
Una eventualità che, diciamolo chiaramente, riteniamo l’unica vera salvezza per le sorti del nostro sodalizio, che finalmente potrebbe essere gestito senza condizionamenti e con le ambizioni sistematicamente sacrificate sull’altare della politica aziendale.
Di certo facciamo fatica a immaginare quale sarebbe stata la reazione dell’Avvocato o del Dott.Umberto se avessero avuto la possibilità di leggere le affermazioni di De Meo.
Ma abbiamo la ragionevole certezza che domani mattina alle 6 avrebbe preso servizio a Mirafiori, reparto carrozzeria, a montare le portiere alla Multipla.
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