Alcuni anni fa, ricordo un episodio giornalistico che fece scalpore. Era in corso lo spoglio delle schede per le elezioni americane e in piena notte non si sapeva ancora chi avrebbe vinto. La mattina successiva, mentre tutti i giornali restavano sul vago, ce ne fu uno che aprì la propria prima pagina annunciando la vittoria di Bush Jr. Qualche ora dopo, la notizia fu confermata ufficialmente. Il direttore di quella testata spiegò successivamente che, dal momento che la notizia non c’era, aveva deciso di affidarsi al proprio istinto e aveva vinto la propria “scommessa”. Il rischio di una figuraccia era alto, ma tutto considerato il gioco valeva la candela. Lo ammetto: anch’io sto scrivendo un commento ad una notizia che, al momento, ancora non esiste. Ma sono sicuro che il mio azzardo sia praticamente nullo: non ci saranno sorprese. Quindi, come suggeritomi dalla redazione, preparerò un articolo, aggiungendo le ultime righe quando la notizia sarà ufficiale: sono certo che il mio lavoro non andrà cestinato.
Qualcuno si aspettava davvero che la nostra “giustizia” sportiva colpisse seriamente Moratti e la sua inter? Quella stessa giustizia sportiva che, repetita iuvant, si chiuse entrambi gli occhi (e le orecchie) di fronte a passaporti falsi, bilanci truccati, attività di dossieraggio illecito, contatti ripetuti con arbitri in attività, avrebbe dovuto cominciare ora a fare il proprio compito? Quella stessa giustizia che affossò in meno di un mese la super-Juve della Triade, così da fare fruttare i tanti soldi “investiti” (si fa per dire…) dal petroliere meneghino nella propria squadra, perché mai avrebbe dovuto cambiare rotta? L’abbiamo detto e ce lo ripetiamo da molti anni, ben prima che scoppiasse farsopoli: la nostra “giustizia” sportiva, se c’è di mezzo l’inter, dorme della grossa. E, se per caso si sveglia, sbadiglia annoiata e si gira dall’altra parte. Dove sta la novità?
Diciamolo chiaramente: farla passare liscia all’inter per i tesseramenti irregolari di Milito e Motta è grave. Ma non è nulla, se confrontato con quanto accadde, per esempio, nel caso di Recoba. Allora si trattò di una vicenda clamorosa: quanti di noi conoscono una persona che ha falsificato un passaporto? Personalmente, io non ho mai avuto questo privilegio. Sarà perché non frequento carceri e bassifondi delle città, ma non mi è mai capitato di imbattermi in gente che fa quel tipo di attività. Sarà a causa della mia poca dimestichezza con la falsificazione di documenti, ma ammetto di non avere mai immaginato che potesse diventare un hobby da dirigente sportivo: credevo che quel tipo di “lavoro” fosse peculiare degli avanzi di galera. E invece no… la nostra “giustizia” sportiva ci ha spiegato, non più di quattro anni fa, che chi falsifica passaporti, venendo condannato penalmente per quel reato, in realtà è onesto. Così come è onesto chi tarocca i bilanci e fa pedinare i propri giocatori, i dirigenti avversari e addirittura gli arbitri! E allora perché mai dovremmo stupirci se non li si punisce, o quasi, per avere concluso trattative con quell’altro stinco di santo di Preziosi? D’accordo, ci sarebbe un Codice di Giustizia Sportiva. Ma “il codice è più che altro una sorta di traccia, che un vero regolamento” , come quello dei Pirati dei Caraibi! E allora, cosa vogliamo? Vogliamo forse fare una colpa a Moratti se, di fronte al procuratore, ha raccontato una storia sul suo incontro con Preziosi a cui non avrebbe creduto neanche una bambina di sei anni? Massimo ha detto una bugia solo per difendersi dall’uomo nero! Mettiamocelo in testa una volta per tutte: gli interisti sono onesti, qualsiasi cosa facciano!
Piuttosto, a questo punto c’è da chiedersi una cosa. Dal momento che un trasferimento effettuato da un tesserato inibito è comunque valido, cosa aspetta la Juve a riprendersi Moggi? In fondo, il suo lavoro consisteva proprio nel trattare giocatori, esattamente come ha fatto Preziosi con l’inter.
Per completezza d’informazione, aggiungo, a sentenza emessa, una nota. Preziosi è stato inibito per altri sei mesi (ma per lui cambia poco: continuerà a fare ciò che gli pare, come già fa adesso…), Moratti per tre mesi (e anche per lui vale lo stesso discorso di Preziosi). Poi, c’è un’ammenda di qualche migliaia di euro ad entrambi. E l’inter? Ovviamente, la passa liscia. Come ho già scritto, cosa aspettiamo a richiamare Moggi alla Juve? Se il prezzo da pagare è di 45.000 euro, mi pare un affarone! Ma dimenticavo un particolare: la Juve è la Juve, e l’inter è l’inter. E, come insegnava George Orwell, “tutti gli animali sono uguali, ma qualche animale è più uguale degli altri”.
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