Mai come nella scorsa stagione di "penitenza" mi sono sentito tanto orgoglioso e fiero della
mia juventinità. L'essere juventino va oltre la semplice fede calcistica, va oltre le
vittorie e le sconfitte, va oltre una retrocessione forzata.
E' davvero uno stile di vita che ti accompagna sin dall'infanzia ad essere e pensare
diversamente dagli altri. Non potrei mai pretendere, per esempio, uno scudetto di "cartone";
non conosco la frustrazione, nemmeno quando la mia squadra gioca il sabato e non la
domenica; non sono abituato a invidiare l'avversario o, peggio, ad offenderlo. Penso a
questo e mi dico: la juventus mi ha insegnato qualcosa, qualcosa di bello che ho saputo
prendere, fare mio.
Lo sport deve essere tanto un divertimento quanto un insegnamento, ed io anche grazie alla
juventus, alla nostra juventus, l'ho capito da subito.
Juve & juventini, grazie di esistere.
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