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Articolo di L. BASSO del 31/10/2010 13:44:00
Kick it! 6- IT'S ONLY US

 

“Vos sos loco, hermano... lasciamelo dire: sei tutto matto...”
“Perchè? In fondo mediaticamente può essere interessante per il Palazzo... dimostrare davanti a tutta la nazione che la rappresentativa della Federazione può schiantare come e quando vuole quei... sovversivi del football illegale, no? Il cosiddetto male che viene sconfitto dall'autonominato bene...”
I due uomini che sedevano al tavolo di un pub davanti a due bicchieri di Cola e Cerealvite e parlavano a bassa voce fra loro si conoscevano da molto tempo: il primo forse un po' appesantito dagli anni e con qualche capello bianco, il secondo con un cappellaccio ed un paio di Ray-Ban neri a nascondere un viso troppo noto, in un lontano passato avevano condiviso gli stessi spogliatoi, gli stessi campi di periferia.
Poi, ad un tratto, le loro strade si erano divise: mentre il primo aveva firmato per la squadra di proprietà del Console, assicurandosi un avvenire (non a caso ora era tra gli alti papaveri della Federazione Nazionale), l'altro aveva ottenuto un provino per la squadra della sua città, storica rivale della squadra del Console.
Peccato che quel provino non fu mai sostenuto.
Già, perchè a seguito del putiferio che si verificò dopo la radiazione della Federazione nazionale da parte di quella internazionale, molte squadre vennero dichiarate d'ufficio sciolte per “manifeste irregolarità”.
Specie -caso strano- tutte quelle sgradite (per opposizione al regime ed alle nuove regole o per effettiva competitività) al Potere.
La mattina che il povero Roy si presentò alla sede di quella che sarebbe potuta diventare la sua nuova squadra, il sogno di tutta un'adolescenza che si realizzava, trovò solo uffici messi a soqquadro, archivi devastati durante un sopralluogo della Polizia Governativa, fogli gettati ovunque ed una chiazza di sangue calpestata nell'androne.
Quella grande squadra non c'era più.
Quel giorno stesso Roy disse addio al football.

Come molte volte avviene, però, la vita fa dei percorsi che nessuno immagina, e come abbiamo già visto il gioco del pallone avrebbe incrociato nuovamente la strada di Roy molti anni dopo.

“Allora, Estevel, lo farai?”
“Non so, Roy... certo che posso proporre la cosa come Federazione, ma non penso che al Palazzo accetteranno...”
L'uomo robusto finì il suo bicchiere e si alzò.
“So che lo farai. E che farai del tuo meglio. In un certo senso, me lo devi. A me e al football”
Lasciò 20 crediti sul tavolino e se ne andò.
 
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