Alzi la mano chi, in tutta sincerità, può dire che, l’autunno scorso, ci avrebbe scommesso uno stipendio. E voi due là in fondo, tenete giù quelle mani che sembrate più falsi di Burinho quando dice che la sua squadra non è aiutata dagli arbitri!
Già… in quei giorni siamo stati presi a pallate dagli onesti operai del pallone del Bate Borisov, sconfitti da Palermo e Napoli… nulla lasciava immaginare anche il più ottimista che oggi, pochi mesi dopo, saremmo stati ancora qui.
Eliminati dalla Champions’, certo, ma da parte dei vicecampioni, candidati alla vittoria finale. Sconfitti ma con l’onore delle armi. Tenendo botta fino all’ultimo con giovani come Molinaro, Marchisio e Giovinco contro campioni affermati come Lampard, Drogba ed Anelka. E scusate se è poco.
E soprattutto che saremmo ancora lì, da soli ad inseguire -pur se a 7 punti- la Banda degli Onesti in evidente crisi di nervi e in semifinale della tanto denigrata Coppa Italia, con la missione tutt’altro che impossibile di ribaltare in casa un 1-2 subìto in trasferta a casa della Lazio mentre la “Invincibile Armada” si trova sul gozzo 3 pappine 3 rimediate a casa della Sampdoria.
E’ qualcosa di scritto nel DNA di questa squadra, spesso non bella, spesso inaspettatamente fragile, ma che non muore MAI.
Una squadra che forse a fine stagione non potrà vantarsi di alcun trofeo da aggiungere nel palmarès (anche se io non voglio ancora alzare bandiera bianca) ma che fino al 90° dell’ultima giornata non smetterà di lottare su ogni pallone, su ogni campo, per rendere la vita dura a chi ci ha voluto e ci vuole male.
Il nostro “Staff Tecnico Smile”, pur con tutti i punti deboli evidenziati più volte nella gestione della squadra, disse un giorno una grande verità: il nostro compito sarà quello di ROMPERE LE SCATOLE”.
Beh, che ci crediate o no, questa volta ci avevano preso davvero.
Al 100%…
Circa duemila anni fa un giovanotto di origini ebree, grandissimo leader con un carisma a tutt’oggi ineguagliabile, disse ai suoi seguaci che loro sarebbero dovuti essere “il sale della Terra”.
Bene, lungi da me anche solo la minima idea –blasfema- di paragonarmici, ma io penso che il nostro compito di Juventini, ad OGNI livello, sia quello di essere, oggi più che mai, il PEPE della Terra.
Il pepe, bacche non a caso bianche e nere, la cui polvere irrita, dà fastidio, non lascia respirare… bacche che fanno bruciare le lingue (specie le malelingue…) ma che danno un sapore inconfondibile dovunque si posino, esaltando il gusto dei piatti.
Così pure noi dobbiamo irritare, dare fastidio, impedire il respiro: oggi siamo noi che possiamo attizzare le braci del fuoco che altri anno acceso, mantenere vivo il famigerato “sentimento popolare” indirizzandolo però verso chi ci ha venduto la Truffa del Calcio Pulito.
I nostri ragazzi, pur sapendo che 7 punti sono tantissimi, devono mantenere ogni domenica la loro pressione sulla Banda degli Onesti; infatti, se il distacco dovesse aumentare, anche loro lassù potrebbero concedersi il lusso di qualche pareggio o qualche sconfitta. Invece, sapendoci sempre alle loro calcagna, saranno obbligati anche loro a vincere SEMPRE.
E, per loro, vincere sempre significherà continuare ad attingere a quel pozzo che oggi appare senza fondo degli “aiutini”… pardon, degli “errori in buona fede”, come si chiamano adesso.
Certo, così facendo si assicureranno un nuovo scudetto al quale il loro stesso allenatore potrà trovare una nuova nomea (Burinho, telefona pure all’Associazione se ti servono dei suggerimenti!!), ma non potranno evitare che quel “sentimento popolare” continui quella lenta, quasi impercettibile ma inesorabile rotazione e venga a rivolgersi sempre più contro di loro come una di quelle entità demoniache da racconto fantasy che, ad un certo punto, si ritorcono contro il loro creatore.
E noi?
Anche noi dobbiamo fare la nostra parte.
Facendo quadrato attorno alla squadra, perché dividersi tra normalizzati e rancorosi, attribuirsi la patente del “più meglio di” o gettare la croce addosso a questo o a quel giocatore fa soltanto il gioco dei nostri avversari, che se la ridono alla grande vedendoci così divisi.
Ma soprattutto continuando le nostre denunce, avviando iniziative di sensibilizzazione e di protesta assolutamente non violenta (ricordiamoci sempre che solo agli “altri” regalano uno scudetto per “motivi di ordine pubblico se mettono a ferro e fuoco una città… per noi basta che uno non risponda “salute!” ad uno starnuto e scattano i DASPO e le chiusure della curva!).
Da che mondo è mondo il malaffare ha bisogno del silenzio. Della tranquillità.
Non dobbiamo concedergliela MAI, e ognuno può dare il suo piccolo aiuto.
“Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi. Ci sono altri che lottano un anno e sono più bravi. Ci sono quelli che lottano molti anni e sono ancora più bravi.
Però ci sono quelli che lottano tutta la vita, essi sono gli imprescindibili.” (B. Brecht) |