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Sabato 23.11.2024 ore 18,00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Picenus del 17/03/2009 21:28:29
Era un esercito in rotta
La storia dell'Umanità è piena di esempi del genere: un esercito in rotta rincula e torna alla base in cerca di conforto. Vuole appagare finalmente, non ne può più, bisogni primari per troppo tempo insoddisfatti. Cerca alimento per il corpo e per l'anima. Ha fame di tutto. Quando arriva alla base arraffa quel che trova: cibo, vino, prostitute. Le prostitute, in particolare, non mancano mai. E' un classico questo.

L'esercito in rotta è la metafora dei tifosi 'contro'. Contro la Juve ovviamente. Interisti in primis bramosi di rifarsi delle innumerevoli umiliazioni protrattesi troppo a lungo ad onta dei mille miliardi (vecchie lire) sperperati da Moratti alla vana ricerca di qualche successo.
Prostrati e inferociti (era l'estate 2006), anelavano ad abbattere e sfregiare l'icona tanto odiata. L'immagine vincente di quella Juventus era diventata insopportabile per loro. Troppe le frustrazioni devastanti, e l'odio cercava uno sbocco. Una siffatta, famelica genìa andava soddisfatta, in qualche modo. E allora ecco accorrere in soccorso le prostitute. Fuor di metafora: sto parlando della stampa, più in generale di giornali sportivi e non, (la Rosea in testa) e della Tv naturalmente, il medium più potente e invasivo.

La baldracca rosa si prostituisce, vende la sua merce (a volte la regala, perfino), fa campagne martellanti contro il Tiranno bianconero. Dà il peggio di sé (o forse il meglio, chissà), con titoloni anti Juventus e articoli carichi di un'aggressività inusitata. Inventa slogan efficaci (Moggiopoli) e li dà in pasto agli affamati. Che non aspettano altro. Traffica con le Procure alla ricerca affannosa di notizie, atti, intercettazioni e trova buon ascolto. Tutta questa brodaglia velenosa viene elargita al parco buoi che se ne abbevera estasiato. 'Crucifige' si grida, l'odiata Juventus va tolta di mezzo perché occorre, dicono, “recuperare onestà e comportamenti virtuosi, affinché la giustizia trionfi”. Si plasma un diffuso sentimento popolare e, a questo punto, i giochi sono quasi fatti.

Nel frattempo i proprietari della 'stampachesiprostituisce' (li potremmo chiamare magnaccia), speculano e guadagnano in duplice maniera: da un lato incrementano le vendite dei loro giornali (Rcs la capofila) e, dall'altro, cavalcano la tigre ormai inarrestabile dell'antijuventinismo, facendone lo strumento per liberarsi, finalmente (e qui parlo degli Elkann), dei pericolosi sovversivi (la Triade) che miravano al controllo della Juventus, o almeno, a una cospicua quota azionaria tale da indirizzare, in modi non conformi ai desiderata della proprietà, le strategie societarie.

Dunque Calciopoli, per come ho cercato di descriverla (ma non sono il solo, certo) è nata e si è sviluppata per una convergenza di interessi che riassumo così:
Il 'diffuso sentimento popolare' che non aveva ancora trovato il modo di esplicitarsi , nutrito di uno 'Cupio dissolvi' da brividi, trova uno sbocco offertogli a piene mani dal Quinto Potere. Che, prostituendosi, ha potuto aumentare notevolmente le tirature, nonché l'audience delle Tv (più pubblicità, maggiori introiti) e, nel contempo, ha agito da braccio armato della proprietà, smaniosa di neutralizzare la pericolosa ascesa di Moggi, Giraudo e Bettega che erano diventati, grazie ai tanti successi accumulati nonostante gli scarsi o, per meglio dire, nulli finanziamenti a disposizione, ingombranti, incongrui e non funzionali al loro modo di pensare la Juventus e i suoi destini.
 
 
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