Pensando alla nostra Juventus, il quadro è desolante.
Una società che brancola nel buio e riprende il 36enne Cannavaro ( ma che manda il capo degli osservatori a Udine per vedere Quagliarella e Diego.... ....), che non sa gestire le frizioni dello spogliatoio, che lascia l’allenatore in balìa dei senatori e li aiuta a sbagliare, che non sa proteggere l’ambiente dai media – il titolo “CONTE ALE’” non l’avrebbero fatto ai tempi della Triade.... facile fare i forti con i deboli, egregio De Paola.... - , che non sa tappare gli spifferi che escono in tutte le direzioni, che non ha peso politico.... Farina ieri, Rocchi a Genova....bisogna subire contenti..... Sono sconfortato. La Juventus è una gran parte della mia vita. Dio solo sa quanti km ho fatto, quanto freddo e quanta pioggia ho preso, quanti soldi ho speso, quante giornate di lavoro ho sacrificato... ci ho rimesso pure un paio di fidanzate.... ho visto giocare i miei bianconeri al Bernabeu e a San Siro, al San Paolo e a Marassi, al Bentegodi e al Partenio, al Camp Nou e all’Ardenza, a Roma e a Monaco, ad Amsterdam e Atene, a Bologna e a Palermo, a Siena e a Perugia, a Tokyo e a Pisa....su 11 trofei internazionali alzati dalla Juve sette volte ero presente in finale, Bruxelles compresa. Ero a Viareggio in febbraio per la vittoria dei ragazzi di Maddaloni. Ho superato calciopoli, dopo lunghi travagli interiori, attente letture e riletture, litigate feroci, discussioni infinite. A settembre 2006, prima gara interna in B, ero lì, nel Comunale-Olimpico, per Juventus-Vicenza. Segnarono Trezeguet d’opportunismo e Del Piero su punizione. Com’era sempre stato, come dovrebbe sempre essere. Ora mi sta succedendo una cosa che non avrei mai immaginato: non ho più voglia di partire. Volevo essere a Torino mercoledì prossimo per la coppa Italia, non andrò. Perché devo continuare a star male per una entità che ho difeso con ogni mezzo - sulla stampa, sul web, al bar, nella mia attività commerciale – quando neppure chi è preposto per ruolo a quel compito se ne occupa con cognizione e affetto? Perché devo soffrire per dei cialtroni che disonorano il nome e la storia della Juventus? Perché io che ci lavorerei gratis, che ho dato più di trent’anni della mia vita per la causa, devo assistere a questo scempio? Chiedo rispetto e amore per la Juventus. Sono qui nel mio “museo”. Ho davanti a me i guanti autografati di Zoff, i parastinchi di Platini, la maglia di Deschamps, il gagliardetto dell’Heysel, i libri su Scirea e Boniperti, le foto di Trapattoni che saluta la curva, di Causio e Anastasi e Salvadore e Haller, un poster del mio caro amico Furino, col suo torace possente e la sua fascia azzurra di capitano. Il capitano degli scudetti. Ecco, chiedo rispetto per 112 anni di questa storia, per la gloria della Vecchia Signora. Chiedo rispetto, anzi: pretendo rispetto, per CHI LA AMA e adesso vorrebbe piangere. Grazie a tutti dell’attenzione, scusatemi lo sfogo. |