Nella mia intensa vita bianconera ho avuto l'opportunitá e la fortuna di assistere in vari stadi italiani de europei o semplicemente da solo a epiche vittorie e dolorose sconfitte di quella che io considero una parte del mio corpo,il cuore, il cervello, il sangue; la Juventus. Una maglia,uno stile di vita,perché no un'etichetta che mi ha accompagnato sempre e che porteró con me ovunque. Oggi ho assisitito, durante e dopo la partita contro la Lazio, una squadra che credo doveva essere dichiarata fallita, a quello che credevo non dovesse poter mai accadere.
Undici baldi giovani e non indossavano la nostra maglia certo anche con orgoglio ma disgrazia loro erano scombiccherati in campo in balia di una squadra che menava le danze.Nel secondo tempo l'orgoglio dei senatori mutava l'atteggiamento ma ahimé non il risultato. Lo yesman della panchina sempre piú rigido nel suo aplomb imparato a Londra in tempi non lontani, non leggeva e non modificava nulla per poter perlomeno tentare di riacciuffare il risultato.
Si potrá obiettare che anche altre volte e con altri tecnci e dirigenze abbiam perso e non vi é alcun dubbio.Ma forse allora si perdeva, poco, col coltello ancora tra i denti, la maglia strappata e la rabbia negli occhi.Non posso e non voglio colpevolizzare ragazzi che son sicuro fanno del loro meglio per questi colori e che sicuramente questa sera hanno vissuto una delusione terribile.
Guardo invece a chi stava seduto in panchina appunto con l'aplomb inglese e chi stava in tribuna senza alcun stile, la falsitá negli occhi e la colpevolezza nell'anima.Discorsi triti e ritriti sulla dirigenza e propietá attuale possono stancare e sicuramente lo fanno,ma se solo paragoniamo,indegnamente, dirigenze passate e frettolosamente accantonate come appestati con questa attuale, allora questa sconfitta assume il sapore di qualcosa di predeterminato,voluto e cercato per fare di questa squadra che porta il nome glorioso che ha da 112 anni la figura di comprimario che mai deve e dovrá disturbare la seconda squadra di Milano ed i compagni di merende.
Suppongo, od almeno in cuor mio spero, che i cosidetti senatori che accetarono l'ingiustizia della serie b, forse anche ingannati da false promesse e sicuramente da lauti compensi, tirino fuori gli attributi, ma questa volta non sul campo dove ampiamente han dimostrato di saper fare, ma contro coloro che questi colori non hanno a cuore, dicano dopo piú di due anni cosa sanno e cosa hanno taciuto obbligati o non; gente ormai alla fine della carriera e con un conto in banca faraonico, ha il dovere verso noi tifosi juventini di parlare e non tacere nulla, di smascherare questa farsa che li vede protagonisti e che ormai ci ha nauseato, che ci ha disamorato di un calcio che non é piú tale ormai in balia di quattro ceffi a tutti ben conosciuti.
Ho sopportato perdere con l'Ajax e con l'Amburgo, ma questa sconfitta dei miei,nostri colori non l'accetto, perché chi sta ora al comando sia a Torino sia in tutto il calcio ha violentato, prostituito, denigrato, l'amore di milioni di tifosi ed ucciso il sogno di chi da bambino andava al Comunale con negli occhi Bettega e compagni.
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