Giulemanidallajuve
 
 
 
 
 
 
 
  Spot TV
 
 
 
 
 
 
 
Juventus
Sabato 14.09.2024 ore 18.00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Revan del 24/04/2009 09:01:40
Dalle Stelle alle stalle
14 maggio 2000
Penso che nessuno se la scorderà, quella data. Fu il giorno in cui, per la prima volta nella Storia, il Campionato Italiano di Calcio venne assegnato con una partita di pallanuoto.
Quello fu il primo anno in cui seguii veramente, con costanza e passione, tutta la stagione della Juve. Avevo 13 anni quel giorno, e la delusione fu grande: nella prima stagione che avessi mai seguito in maniera completa, lo Scudetto ci fu scippato all'ultima giornata con una partita che non si sarebbe mai dovuta giocare in quelle condizioni.
Da quel giorno, io e il Campionato avremmo avuto un conto aperto.

5 maggio 2002
Anche questa è una data che nessuno scorderà mai. Dopo le due stagioni del Giubileo (1999-2000, 2000-2001), coincidenti con altrettanti Scudetti regalati alle romane, finalmente tornammo alla posizione che ci spetta di diritto: il gradino più alto del podio. E lo facemmo con il 2-0 sull'Udinese, coincidente con lo storico 4-2 proprio della Lazio sull'Inter, nell'Olimpico interamente nerazzurro per effetto della contestazione dei tifosi laziali verso la loro squadra.
Quel giorno chiusi i miei conti con il Campionato. Da allora, vincere uno scudetto non sarebbe più stata una questione personale.

28 maggio 2003
In quel giorno, in cui una Juve che già si era fregiata del suo 27° Scudetto, una Juve che aveva triturato un grande Real Madrid a Torino (3-1 nella famosa Partita Perfetta), forse la miglior Juve dai tempi di Vialli e Ravanelli, in quel giorno la Juve cedette ai rigori una Champions League al Milan, all'epoca principale rivale (soprattutto per me, che in mezzo ai milanisti ci sono cresciuto). Su quella partita peserà, per sempre, l'assenza del futuro Pallone d'Oro, che avrebbe potuto indirizzare la gara a ben altro risultato.
Comunque, da quel giorno, ogni anno per me la Champions era diventato il primo obiettivo. Non per prestigio, o perchè non la vincevamo dagli anni 90, o perchè ne avevamo due ma avremmo dovuto averne di più: per quella partita. Fu una sconfitta immeritata e devastante, e solo una vittoria finale in un'altra edizione avrebbe potuto lenire parzialmente il dolore.

L'occasione di rimettere in pari i conti avvenne nella stagione 2004-2005. Quell'anno la prima Juve di Capello, una Juve più forte di quella che due anni prima arrivò a Manchester, aveva nuovamente eliminato il Real, stavolta agli ottavi di finale ma in una serata che tanto ricordava quella di due anni prima (vittoria a Torino dopo sconfitta a Madrid), e si trovava davanti due ostacoli ampiamente alla portata: il Liverpool, che sembrava arrivato fin lì un po' per caso e lo Special Chelsea. Ma quello era l'anno del Liverpool: passò miracolosamente il primo turno per differenza reti all'ultima giornata sull'Olympiakos, dopodichè passò agevolmente l'ottavo contro il Bayer Leverkusen e poi capitò a noi, che segnammo un gol regolare annullato (quello del 2-2) ad Anfield e sprecammo (soprattutto col futuro Special Ibra) una miriade di occasioni a Torino. Passò anche i quarti di finale contro lo Special Chelsea grazie ad un gol fantasma e vinse la finale contro il Milan (occasione della vendetta persa) ai rigori dopo aver concluso il primo tempo 0-3 e con i miracoli del portiere Dudek, in serata di grazia (forse l'unica della carriera). Fatto sta che quel Liverpool era la squadra più debole che avesse passato gli ottavi, eppure quello era il loro anno.

L'occasione di arrivare fino in fondo si ripetè l'anno seguente ma la squadra di Capello, nonostante fosse rinforzata dall'arrivo di Vieira, sentì particolarmente l'anno in più sul groppone rispetto la stagione precedente (colpa anche dell'allenatore friulano, che gestì male i suoi e rischiò di farsi rimontare dal Milan nel finale di Campionato): un Arsenal più forte ci eliminò nuovamente ai quarti (per il secondo anno consecutivo, e per la seconda volta nella Storia della Juve della Triade, fummo eliminati allo stesso turno dell'Inter).
Pazienza, pensavo. La squadra era da svecchiare, ma la base c'era ed era ben più che solida: con qualche aggiustamento saremmo tornati facilmente ai vertici del calcio mondiale.

E invece, alla fine di quella stagione, farsopoli. La mia, la nostra Juve alla proprietà non interessava più. Preferì spedirla in B, smantellarla, disonorarla, sostituire la miglior Dirigenza d'Italia, e forse del Mondo, con la Nuova Triade: l'Orso Yoghi, l'Ispettore Cluseau e l'Addetto alle Fotocopie. La proprietà preferì rinforzare i rivali storici, rinunciare non solo alla vittoria nei Campionati successivi, ma aiutare l'Inter a portare tutto il Campionato al suo livello, che era l'unico modo che avevano per vincerlo.
Così, sono (e come me penso tutti gli juventini) passato dall'ossessione di vincere la Champions League per riparare ad un torto subìto ormai sei anni fa (ossessione che avrebbe potuto vedersi concretizzata praticamente ogni anno), al Regno dello Smile e della Simpatia. Hanno sostituito i nostri sogni di gloria con il ridimensionamento selvaggio e trasformato la Grande Juve nella brutta copia dell'Inter, così come hanno trasformato l'Inter nella brutta copia della Grande Juve (paragonare quelle due squadre sarebbe una bestemmia).

Per quello che hanno fatto, nessuno juventino dovrebbe mai arrivare a perdonarli. Da ora in avanti possono fare solo una cosa che non peggiori la situazione: restituire la Juve ai suoi veri proprietari, gli juventini, e levarsi per sempre dalle palle.
 
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
  TU CON NOI
   
 
   
 
  AREA ASSOCIATI
   
 
 
 
  DOSSIER
   
 
   
 
  LETTURE CONSIGLIATE
   
 
   
 
   
 
  SEMPRE CON NOI
   
 
   
 
Use of this we site is subject to our