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Sabato 14.09.2024 ore 18.00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Revan del 27/04/2009 09:16:19
Questa non è la mia Juve
"Abbiamo salvato la faccia". Lo dice l'allenatore della Juventus. Se un marziano avesse visitato il nostro verde pianeta e, nella fattispecie, l'universo calcistico italiano solo tre-quattro anni fa per poi tornare a rivisitarlo oggi, penserebbe: "Se l'allenatore della Juve dice così, vuol dire che hanno vinto un altro Scudetto, e che l'hanno fatto all'ultima giornata, magari a conclusione di un periodo di forma disastroso in cui si rischiava di essere ripresi dal Milan sicuramente secondo".

Invece quel "Abbiamo salvato la faccia" dell'allenatore della Juve si riferisce ad un'altra cosa: il pareggio in extremis contro il fanalino di coda del campionato. Pareggio che, causa la contemporanea roboante vittoria per 3-0 del Milan sul Palermo, significa benvenuto terzo posto e quasi certamente addio, secondo. Col primo, questa Juve non ha mai avuto nulla a che fare.

Il marziano di prima, una volta conosciuta la situazione, e magari anche dopo essersi informato sulla gazzetta di ciò che per loro è stata Farsopoli, a questo punto si chiederebbe: "Beh, sono stati condannati, sono finiti in B e poi tornati in A. Però, perchè hanno cambiato mentalità in maniera così radicale? Perchè hanno un allenatore che "salva la faccia" evitando una sconfitta con l'ultima in classifica, quando l'unica differenza che questa avrebbe col pareggio che viene invece raccolto è solo di un punto inutilmente guadagnato, vista la posizione persa in classifica? Risultati alla mano, la faccia è persa! Perchè lui sostiene il contrario?".

Ciò che il nostro marziano non potrebbe sapere, però, è che questa NON è la Juve. Non quella vera, almeno.

Sì, hanno la stessa maglia. Certo, hanno alcuni giocatori in comune. Ok, il nome è lo stesso. Ma la Juve è una società vincente, la cui mentalità è rappresentata dalla frase: "Il secondo è il primo degli sconfitti", una società in grado di rinnovarsi appena entrata nel periodo di maggior splendore, per poter garantire ai propri tifosi anni e anni di vittorie e soddisfazioni, sostituendo una generazione di campioni con un'altra, e di farlo senza sperperare, con una gestione oculata del bilancio. La Juve non si preoccupa della simpatia che può suscitare negli avversari, nè chiede scusa per peccati mai commessi. La Juve guarda tutti dall'alto, e gli unici sorrisi che si vedono sono quelli che suggellano un'altra vittoria. La Juve è quella squadra per cui il tifoso, anche in caso di sconfitta, ha motivo di gioire: anche se quella sconfitta fosse l'unico episodio di una stagione in cui si è rimasti imbattuti in tutte le competizioni, per la successiva il tifoso saprebbe che nella Juve, quella vera, c'è chi lavora per ripetere la stessa stagione, correggendo però quell'unico errore. Questa è la MIA, la NOSTRA Juve.

Quella che c'è oggi ha una mentalità "provinciale", per i suoi uomini il pareggio è SEMPRE un punto guadagnato, è una società che in due anni ha speso 100 milioni di € per ritrovarsi otto giocatori in squadra, di cui due discretamente forti e tutti gli altri rincalzi pagati a peso d'oro. Per la Juve di oggi, la cosa più importante è la simpatia. Le va bene anche di perdere, pur di farlo con il sorriso sulle labbra. La Juve di oggi festeggia un terzo posto come fosse una vittoria in Champions League.

Questa NON è la mia Juve.
 
 
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