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Sabato 14.09.2024 ore 18.00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di paola del 28/04/2009 15:40:11
Porte chiuse
Tre anni passati a capire cosa è successo.
Tre anni vissuti più che mai da juventina, lottando contro il pregiudizio di essere bianconera.
Tre anni in cui, tra Presidenti gemelli, allenatori canterini, giornalisti in formato “compro due e pago uno”, ho cercato di focalizzare quello che è l’obiettivo della nostra lotta, senza se e senza ma.
Ci sono dei momenti, proprio come questo, dove viene meno l’obiettività, sostituita da un senso di nausea per tutto quello che abbiamo subito e che sembra dobbiamo ancora subire.

“…..volontà di rispettare la nostra storia e i nostri tifosi…ogni società deve far valere i propri diritti….noi vogliamo una sentenza più equa rispetto alle nostre colpe…un provvedimento erroneo in diritto e ingiusto e gravatorio…..” e ancora “…il rilievo mediatico dei fatti, non deve distogliere l’attenzione dal principio di legalità…..il provvedimento assunto dal giudice in un momento di “emozione” dell’opinione pubblica vulnera il principio di legalità comminando una sanzione non prevista dall’ordinamento per i fatti di cui è a giudizio…”. E non è tutto “La juve non vuole finire sui libri di scuola come esempio di quanto è successo…”.

Parole giuste, dette nel contesto sbagliato, dall’uomo che impropriamente occupa il ruolo di Presidente della Juventus.

Cobolli è lo stesso Presidente che ha firmato, con il consenso del CDA, la resa incondizionata di calciopoli ritirando quel maledetto ricorso al Tar.
Cobolli è lo stesso Presidente che ancora cerca i motivi della condanna alla serie B, avendo avuto la percezione di essere stati puniti per “peccati veniali” , ma che nel momento del bisogno non ha saputo fare altro che avallare decisioni dei piani alti.
Cobolli ha dimenticato che la Juventus nei libri di storia, fino all’estate del 2006 veniva solo ricordata come la “squadra simbolo” del calcio italiano e non solo.
Cobolli ha dimenticato che l’unica pagina nera ha contribuito a scriverla lui stesso.
Cobolli ha dimenticato che qualcuno la storia la vuole riscrivere e su quella “nuova” pagina non ci sarà il suo nome perché la juve ha solo protagonisti, le comparse non lasciano il segno.

Il rispetto, l’equità di giudizio, la sproporzione della pena, l’attenzione alla legalità, la sanzione non prevista, tutti elementi che, avvolti dal clamore mediatico, hanno contribuito alla condanna di calciopoli.
Queste parole di Cobolli, sarebbe stato giusto sentirle e pretenderne il rispetto proprio nell’estate del 2006 dove in ballo non c’era il divieto al tifo per una giornata di campionato, ma l’onorabilità della nostra amata.

“Mi sono vergognato, da Juventino, per i cori a Balotelli…. Cercare con tutte le forze di vincere, sfottersi anche, ma da uomini veri…”
Boniperti, juventino simbolo, che alza la voce oggi ma che ha gentilmente negato, da “uomo vero”, nel momento in cui doveva difendere chi lo ha reso una “bandiera”:

Questo è solo un assaggio del nuovo “stile juventino”, quello che permette di sputare sul piatto dove si è mangiato; quello che decide cosa può e cosa non può far parte della storia bianconera, quello che ci insegna che, per essere “juventini”, non bisogna porsi domande; quello che, in nome del fair play, giustifica la resa anche davanti alle offese.

Peccato, proprio un peccato, perché lo stile Juventus che tutti ci hanno invidiato è quello che non viene sbandierato ma è quello che, “uomini veri” hanno impersonato amando la maglia bianconera.

E’ di pochi minuti fa la notizia che il ricorso è stato respinto, ancora una volta la Juventus viene punita!
 
 
  IL NOSTRO SONDAGGIO
 
Dopo la Cassazione su Moggi, cosa dovrebbe fare ora la Juve?
 
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