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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Picenus del 26/05/2009 16:40:35
4-3-1-2 o 4-4-1-1 con il Magister
4-3-1-2 o 4-4-1-1
Per la formazione che ho in mente mi serve innanzitutto un Roberto Carlos giovane, che 'ara' la corsia di dx. Ce n'è in giro uno che gli somiglia? Con uno così a destra e con Chiellini a sinistra trovo la quadratura del cerchio. Tosti in marcatura, veloci ed abili nei cross da fondo campo. In mezzo Legro e Cannavaro. Camo, Zanetti e Sissoko a centrocampo. In avanti due le soluzioni: a una o a due punte, secondo necessità, con Diego a giostrare tra le linee. Con una sola punta, trova spazio Nedved (o una sua eventuale controfigura). Con due punte no. Rimane Ale che se la gioca con una delle due punte (per lui sarebbe congruo, grosso modo, essere utilizzato nel 50% delle gare previste). Di più, ragionevolmente, no: l'abbiamo visto quest'anno, Ale regge per non più di mezzo campionato. Se ne farà una ragione. Il problema del regista (o playmaker che dir si voglia), per me non è fondamentale. Il metronomo lo fa Zanetti, e Tiago(o chi per lui), fa il supplente. Camo affianca Zanetti nelle vesti di ispiratore del gioco, anche in posizione più accentrata rispetto alla sua solita, dato che la corsia destra sarà coperta dal clone (se esiste) di Roberto Carlos.
Poi Marchisio, De Ceglie, Ariaudo e qualche 'maddalone'. Tengo Zebina e Molinaro. Per Giovinco non c'è più tempo da perdere. Dentro o fuori. Meglio darlo in prestito. Trezeguet lo scambierei con un avanti più duttile e veloce (Zarate o Di Vaio se il Bologna si salva, perché no?). Vederlo imbronciato in panca non giova a lui, alla squadra e a noi. Detto di Tiago, restano Poulsen, Mellberg, Grygera. Via tutti. ('Differenziato per Knezevic', nel senso che toglie il disturbo prima degli altri, dopo aver lasciato tracce indelebili nell'infermeria).
Il Mister, infine. Ho già scritto altre volte che questa figura incide per un 30-40% sul rendimento di una squadra e quindi, non è di fondamentale importanza, checché se ne dica.
Ferrara o Conte sono i più accreditati al momento. La figura del coach, per me, deve avere le seguenti connotazioni: buona cultura di base (ma serve proprio? serve, serve), padronanza almeno dell'inglese, conoscenza degli elementi fondamentali di psicologia e delle dinamiche dei gruppi, autorevolezza in campo e fuori. Si dà per scontata la competenza tecnico-tattica, of course. Chi risponde meglio a queste caratteristiche, è Ciro Ferrara più che Antonio Conte. Ciro sa di pedagogia e psicologia e si esprime con proprietà di linguaggio. Conte è altrettanto disinvolto e corretto nell'eloquio, ma fra i due scelgo il magister (il mister- magister) e in bocca al lupo.
 
 
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