Io all'Heysel c'ero. Ero nell'altra curva, il settore M, così sono riuscito a tornare. Per pura fortuna, perchè avevo previsto di andare a Bruxelles in modo autonomo, poi ho deciso di andare con lo Juventus Club Torino, altrimenti sarei finito anch'io nel settore Z. Z come ultima lettera dell'alfabeto, Z come la fine della civiltà causata da un branco di ubriachi assassini, Z come la fine della dignità per i poveri corpi delle vittime sottoposti a ruberie ed umilianti pratiche da parte delle autorità belghe, Z come l'ultimo modo di organizzare e gestire un grande evento sportivo, Z come la fine dei diritti dei familiari per un equo processo. Io all'Heysel c'ero, e non voglio dimenticare. Non voglio dimenticare i colpevoli, gli assassini materiali e chi li ha tollerati, non voglio dimenticare il fiume di parole versato da giornalisti, sociologi, politologi nei giorni seguenti (quando invece sarebbe servito tanto silenzio), non voglio dimenticare il fatto che il Comune di Torino non abbia nemmeno pensato di erigere una stele a ricordo delle vittime (anche se non c'era nessun torinese fra esse, era pur sempre coinvolta la Juventus), non voglio dimenticare il gran movimento dei politici per promuovere un gemellaggio tra la Municipalità di Liverpool e quella di Torino, non voglio dimenticare gli imbecilli che hanno manifestato per strada e, soprattutto non voglio dimenticare il tentativo di far passare come correi i tifosi juventini. Io all'Heysel c'ero, e tutte le ipocrite frasi di circostanza che sto sentendo in questi giorni che precedono la doppia sfida con i "Reds" mi danno la nausea. Non voglio altra violenza, voglio andare allo stadio per divertirmi, voglio andare allo stadio per tifare in pace la mia squadra, voglio andare allo stadio con mio figlio (se lui lo vorrà ), ma non voglio sentir parlare di perdono, non voglio sentir dire che è passato tanto tempo, non voglio sentire parlare di gemellaggi o cose simili. Io all'Heysel c'ero, e voglio che colpe e colpevoli, a vent'anni di distanza, siano chiaramente indicati. Questo accoppiamento giunto proprio nel ventennale della tragedia suona quasi come una beffa del destino, perchè tra i sostenitori del Liverpool ci sarà sicuramente qualcuno che era presente anche a Bruxelles, e come si dovrebbe accoglierli, con i fiori? Basta violenza, ma nemmeno perdono. Io all'Heysel c'ero, e non voglio dimenticare. |