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Sabato 14.09.2024 ore 18.00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Lorenzo Zaccarella del 29/05/2009 21:33:07
Heysel. Una partita da non giocare
Tornare a quel giorno di 25 anni fa, mi mette ancora i brividi sulla pelle. Dopo la gioia di Basilea, decisi di andare anche a Bruxelles, questa volta solo, non avendo avuto la disponibilità degli amici che mi accompagnarono l'anno prima. Acquistai il biglietto presso un'agenzia di viaggio di Torino e la sera del 28 Maggio 1985, una carovana di bus, in partenza da Piazza Castello, si apprestava a portare i tanti tifosi verso quel traguardo da che troppo tempo si aspettava. La giornata successiva nella capitale belga scorse in modo relativamente tranquilla, ed a parte qualche tafferuglio alla Gran Place e alcuni tifosi inglesi, alticci, nei pressi dello stadio prima dell'ingresso, il tutto si era svolto nei limiti dell'accettabilità. Ero nel settore M, nella curva opposta a quella dove vi era il settore Z. Si era nella stragrande maggioranza di Torino, anche se ricordo che vicino a me vi era una ragazza che veniva da Salerno. Lo stadio mi fece subito una pessima impressione, gradinate vecchie, mi sembravano di terra battuta, più che di cemento, assolutamente inadeguate per in finale, ma la tensione per la partita ed il tifo bianconero ci allontanarono da questi pensieri. La curva di fronte aveva un divisorio, circa a metà, per dividere le tifoserie, la tranquilla bianconera, da quella che si rivelò barbara, inglese. Attorno alle 19,30, ricordo, che in quella curva dal settore inglese, iniziarono a lanciare oggetti verso quello italiano, dapprima con distacco, poi sempre più con maggiore continuità. Ad un certo momento, si iniziò a vedere che la parete divisoria traballava, sotto la spinta, che con il passare dei minuti diventava sempre più pressante da parte degli inglesi. La polizia non interveniva e si iniziava a capire che quella barriera aveva i minuti contati. Difatti di li a poco crollò, lasciando via libera alle orde dei tifosi inglesi di attaccare i tifosi bianconeri che non erano riusciti a riparare sul terreno di gioco e si erano concentrati nell'angolo in alto del settore Z. Dalla nostra curva non capimmo molto di quello che si andava consumando, si vedeva solo gente che correva sul terreno di gioco per potersi sottrarre a quanto stava accadendo. Ricordo che la polizia piuttosto che intervenire in quel settore si preoccupò di mantenere a debita distanza gli ultras bianconeri che nel frattempo erano entrati in campo ed attraverso la pista di atletica cercavano di raggiungere il settore opposto per difendere i nostri tifosi.
Sappiamo tutti come andò a finire, anche se in curva almeno dove ero io non si percepì mai davvero la dimensione dell'accaduto. Al termine della partita vennero dapprima alcuni dei nostri calciatori sotto la curva con in mano una zebra in segno di vittoria e questo ci fece pensare che doveva essere accaduto qualcosa di grave, visto che non ci consegnavano la coppa, poi successivamente, ricomparvero i nostri calciatori con la Coppa e questo ci fece credere che forse quanto accaduto potesse essere meno grave del previsto. Poi tutti velocemente in pullman e via verso Torino. Solo al mattino in un autogrill francese, leggendo i giornali ci rendemmo conto dell'immane tragedia e da quel momento ci fu la corsa ai telefoni per contattare casa, dove attendevano con grande ansia nostre notizie.
Su quanto detto e scritto da televisione e stampa dopo forse è meglio non parlarne. Credo come dice qualcuno che se al posto della Juve ci fosse stata un'altra squadra le polemiche sarebbero state di altro tono, ma si sa sulla Juve qualsiasi argomento è motivo per denigrarla. Certo a mio parere la società non si è comportata come noi tifosi avremmo desiderato, sempre troppo distaccata dall'evento è questo, reputo, sia per sempre una grande incancellabile mancanza. Per il resto dico che spesso ho pensato a quella sera, è, sono sempre più convinto a differenza di tanti altri tifosi, che la partita non si sarebbe dovuta giocare o almeno non si sarebbe dovuta giocare in quel contesto. I tifosi bianconeri erano ben disposti verso la partita ed erano sopratutto consapevoli che l'impegno era difficile e che si sarebbe potuto benissimo perdere. Fossero stati consapevoli dell'accaduto avrebbero accettato di lasciare lo stadio e tornare a casa. Penso che le forze dell'ordine avrebbero dovuto e potuto fare uscire dallo stadio i tifosi della Juve, che erano in stragrande maggioranza e tenere all'interno dello stesso gli inglesi. Sono convinto che sarebbe stato possibile, anche perché mi pare che gli stessi inglesi forse consapevoli di quanto avevano causato, si fossero lasciati dietro quei momenti di pazzia e si fossero quasi inaspettatamente frenati dal proseguire dal loro intento.
L'Heysel, resta la pagina più triste della nostra storia, una pagina che non si può chiudere come quando si gira quella di un libro. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Non dimenticare è' un dovere di tutti gli sportivi.
 
 
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