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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Revan del 14/06/2009 12:58:31
Chi è causa del suo mal...
Abete non vuol sentir parlare di "decadenza del calcio italiano". Che si tappi le orecchie, allora.

Perchè il calcio italiano è in uno stato di decadenza ben più che avanzato, quasi nella fase terminale oltre la quale ci sono il campionato francese, quello scozzese, quello portoghese e quello greco.

Negli anni 80' e 90' il campionato italiano conteneva l'elite del calcio mondiale, con pochissime eccezioni. Tutto l'appeal era dato da grandissime squadre, costruite da chi conosceva il calcio come le proprie tasche (l'Avvocato, Moggi, Berlusconi), ma anche da ricchi signorotti appassionati attesi, da lì a poco, da disastrosi fallimenti (Tanzi e Cragnotti) e da squadre "grosse", ma inferiori su tutta la linea alle precedenti costruite da ricchissimi babbioni (Moratti), che per anni hanno accumulato presunti campioni come fossero state figurine solo per veder vincere chi il calcio lo conosceva davvero.

Cosa è cambiato da allora? Nelle fila di chi costruisce le squadre sono sparite le prime due categorie, lasciando esercitare ai vertici soltanto persone diffidate dai propri familiari nel mettere le mani sul capitale di famiglia, pur di evitare il patatrac.

Questa non è la prima crisi che colpisce il movimento in Italia, ma è di certo la più grave. Anni fa, per superare una crisi di tale portata, ci si affidava ai Migliori di cui sopra, e oggi? Oggi l'Avvocato e il Dottore non ci sono più, Moggi e Giraudo sono stati accantonati dalla Santa Inquisizione e Berlusconi non ha più voglia di sborsare nemmeno un Euro per il suo Milan. A chi si affida, dunque, il calcio italiano, per superare il suo periodo di maggior decadenza? A Moratti?

Moratti lo conosciamo tutti, è un perdente e un piagnone nato, che riesce a definire "uno dei maggiori vanti dell'Inter" uno scudetto autoassegnatosi che non lo aveva mai visto in lizza per poterlo vincere, eccezion fatta per i soliti trionfalistici proclami estivi.
Dal 2007 in avanti, ovvero da quando si assegna un campionato minore e potenzialmente "sub-judice" (pur sapendo come andrà a finire, il Processo Telecom è ancora ben lungi dall'essere terminato), il Petroliere ha creato la squadra più forte che la sua mente infantile sia riuscita a concepire, vincendo il suo Trofeo Tim come da copione, e come da copione (stavolta non scritto dai suoi interpreti, però) raccogliendo un sacco di figure ridicole una volta passate le Alpi.

Nell'ultimo anno, l'Onestissimo si è affidato ad un allenatore definito da tutti i giornali "il migliore del Mondo". Poco importa se il Campo dice l'esatto opposto, loro hanno sempre fatto ricorso contro le Sentenze del Campo. Questo Santone, che sarebbe dovuto venire in Italia a spiegarci cos'è il Calcio e come si pratica, ha finito con l'essere addirittura inferiore al suo incapace predecessore (almeno lui la Coppa Itallia Tim l'aveva vinta...) ma con l'essere il miglior conferenziere della seconda squadra meneghina.
Quest'uomo di certo non è stupido, e ha capito di avere a che fare con un'accozzaglia di polli che pendono dalle sue labbra: prima la millantata possibilità di passaggio al Real Madrid con quel 99,99% di possibilità di restare all'Inter, successivamente smentita da Perez che ha detto di non aver mai cercato lo Specialissimo. Ora i nomi del calciomercato Onesto: dopo Milito e Thiago Motta, rivelazioni dell'ultimo Torneo Aziendale Tim-Pirelli, i nomi più gettonati sono quelli di Deco e Ricardo Carvalho, suoi fedelissimi. Cosa accomuna i due giocatori e lo Specialone, oltre la nazionalità e, quasi, l'età? Semplice: il procuratore.

Conoscendo questo piccolo particolare, chiunque si sia chiesto "Ma perchè Mourinho vuol far comprare all'Inter due giocatori che hanno passato i trenta e sono palesemente logori?" ora si può rispondere: "Ah, vuol sistemare i suoi amici con l'ultimo contrattone della carriera e poi, magari, anche un bel posto da dirigente.".
La teoria non è poi così strampalata, soprattutto se si considera che anche Quaresma e Muntari, acquisti Speciali della scorsa estate, hanno lo stesso procuratore.

Aggiungendo questo al già impressionante palmarès di figure da cioccolataio di Moratti, arrivo a chiedermi: "Essendo lui il maggior dirigente italiano, in quanto proprietario della squadra campione d'itaglia (minuscolo voluto), come si può sperare che riesca a risollevare un movimento che sta soffrendo per un'emorragia di campioni senza precedenti e sta sprofondando nella melma del dilettantismo?"

Sembra ridondante e inutile ripeterlo, ma la causa di tutto questo è stato uno scandalo inventato di sana pianta da chi non sopportava la propria Dirigenza, con la benedizione degli ipotetici concorrenti e dei pezzi da novanta del movimento tutto.

Se il 1° settembre 2009 Diego sarà rimasta l'unica "stella straniera" presente nel nostro campionato, potremo definitivamente dire che, tre anni fa, certa gente si sia tirata clamorosamente la zappa sui coglioni e, forse, chi lo sa, questo ci renderà un po' più vicini alla Restaurazione che tutti aspettiamo da allora.
 
 
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