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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Stefano Ceroni del 10/02/2017 16:10:05
Essere bianconeri
Non è facile essere juventino.
Si pensa che uno diventi juventino perché la Juventus è una squadra che vince spesso, almeno in Italia. "Tifi Juve perché ti piace vincere facile", dicono. Ma nessuno capisce. Nessuno capisce quanto sia difficile essere juventini. Nessuno capisce la fatica che si fa a vincere e a difendere quelle vittorie dai molteplici tentativi di delegittimazione. "Vincete perché si scansano, e se non si scansano rubate, e se non rubate avete culo". 5 anni che si vince così, che palle...Non so se chi proferisce questo mantra degli sconfitti si renda conto di quanto si cada nel ridicolo. Ma qualche partita la vinceremo anche per meriti nostri?

Sento spesso dire che noi juventini non possiamo capire cosa voglia dire essere interisti, o milanisti, o napoletani, o romanisti. Lo stesso vale per voi, non sapete nulla della Juventus. Non voglio dire che siamo meglio noi, semplicemente non sapete come siamo, noi. Di cosa voglia dire dover sempre vincere oltre le vittorie, vincere sul campo e doverlo fare anche fuori dal campo, perché tutti sono lì pronti a sminuire quello che è stato ottenuto per un fischio mancato, e non azzardiamoci a dire qualcosa se subiamo un torto! Non ne abbiamo diritto! E quando perdiamo fa anche più male, perché oltre alla sconfitta vedi anche il ghigno soddisfatto di chi non è juventino. Ed essere non juventino, nel 99% dei casi, significa essere anti juventino. Significa prima di tutto andare contro la Juventus, odiarla, "la Juve ruba", tutto il movimento anti-juventino si basa su quelle 3 parole. Il nostro amore per il bianconero è ancora più forte grazie al vostro odio (sportivo, s'intende e si spera).

Non sapete il vero significato di "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta", frase di un certo Giampiero Boniperti, che ne avrebbe da insegnare a chiunque. E nemmeno di "Fino alla fine", perché non molliamo mai.

Non sapete cosa significhi essere "la Juve". Quella maledizione che ci colpisce ogni volta che tentiamo di arrivare alla Coppa dalle grandi orecchie, che vi fa dire che in Europa non valiamo nulla; eppure, l'Europa è casa nostra, tante finali, poche gioie e molti dolori. Ma ci siamo.

Non sapete cosa sia l'amore per la Juventus, quello che ha portato Buffon, Camoranesi, Del Piero, Nedved e Trezeguet a rimanere nel periodo più tetro della nostra storia. Quell'amore che diventò disperazione quando sembrava non fossimo più in grado di tornare ad essere la Juve. Quell'amore che è esploso liberatorio e sofferto nella primavera del 2012, quando siamo tornati Juventus, condotti da uno Juventino.

Non sapete cosa significhi una standing ovation al Bernabeu o all'Old Trafford per il Capitano più amato.

Non sapete cosa sia la Juventus. Non potete comprendere la raffinata eleganza del bianco (Sivori, Scirea, Platini, Del Piero...), perfettamente amalgamata con la coriacea tenacia del nero (Furino, Davids, Nedved...), il bianco che abbraccia il nero, magnifica summa delle migliori qualità calcistiche.

No, non lo potete capire e non lo capirete mai. Dopo ogni polemica, dopo ogni raglio di protesta, dopo ogni moviola, dopo ogni accusa, saremo soltanto sempre più orgogliosi dei nostri colori. Rivendico, ogni giorno di più, il mio orgoglio di essere Juventino, fiero di essere bianconero.

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