Qualche settimana fa ho letto su Tuttosport che ci sarebbe l'idea in casa Juve di allungare il contratto di Massimiliano Allegri di ulteriori cinque anni in modo da farlo arrivare ad una durata complessiva sostanzialmente decennale in modo da far rivivere "i fasti" della prima esperienza trapattoniana che, per l'appunto, vide Giovanni Trapattoni sulla panchina della Juve dal 1976 al 1986. E ciò vorrebbero fare i dirigenti bianconeri in considerazione dei risultati ottenuti da Allegri in questo primo quadriennio bianconero.
Ritengo che l'idea della dirigenza bianconera non sia da condividere perchè, pur presentando i due tecnici diverse similitudini nella loro esperienza professionale, presentano, tuttavia, un comune denominatore dato dalla scarsa propensione al gioco offensivo propositivo che mai come oggi ha riflessi diretti sulle competizioni europee, Champions in testa. Pur rendendo onore ai risultati raggiunti dal Trap - che, per chi non lo sapesse, fece diventare la Juve la prima squadra in Europa ad aver vinto i tre trofei continentali (all'epoca Coppa UEFA nel 1977, Coppa delle Coppe nel 1984 e Coppa dei Campioni nel 1985) - ritengo che il fattore "bel gioco" non abbia mai contraddistinto gli anni trapattoniani, così come ritengo che non abbia contraddistinto gli anni di Allegri in bianconero.
Così come Trapattoni aveva uno squadrone immenso costituito dai nazionali campioni del mondo di Spagna '82 più Platini e Boniek, così oggi Allegri ha in mano forse la Juve più forte degli ultimi anni (come dicono in tanti). E così come Trapattoni sapeva di avere fiducia massima dalla Società (e la ebbe per ben dieci anni), così Allegri oggi sa di poter godere della stessa stima.
Ma proprio questa sorta di "salvacondotto" - sicuramente necessario per far lavorare in tranquillità il tecnico - fa si che il Mister Allegri (come Trapattoni all'epoca) non si sforzi in alcun modo per dare alla squadra un sistema di gioco vero, anziché presentare la solita minestrina scaldata. E ritengo che se hai gente come Ronaldo in squadra (così come il Trap aveva un certo Platini) DEVI cercare di dare un gioco alla squadra per farla competere con le altre big d'Europa che proprio sul gioco (e non tanto sui singoli) fondano la propria forza.
Mi riferisco al Manchester City, al Barcellona, al Liverpool, allo stesso Atletico Madrid che andremo ad affrontare a breve. Basta vedere tre partite di fila di queste squadre per cogliere precisi schemi di gioco che vedono ogni calciatore in campo svolgere un compito specifico, tanto che le azioni di gioco sono fluide e con punti di riferimento costanti, cosa che, invece, non si vede mai alla Juve (come non si vedeva nella Juve di Trapattoni), dove le soluzioni di gioco sono bene o male sempre le stesse.
La speranza che la partita possa o debba risolverla soltanto la "giocata" del fuoriclasse accomuna terribilmente Trapattoni e Allegri, ma ciò può succedere qualche volta, non certo per una stagione intera. E specialmente in Champions League prima o poi la mancanza di gioco la paghi, anche con squadre che sono tecnicamente di gran lunga inferiori. Per esempio la sconfitta con i modesti svizzeri dello Young Boys - per quanto ininfluente - si spiega solo in questo modo: loro avevano i loro schemi di gioco che mettono in atto in un campionato modesto come quello svizzero e che hanno replicato con successo di fronte ad una Juve (andata lì per vincere, con Ronaldo titolare, non dimentichiamo) che si è presentata con la solita anarchia di gioco e con l'elastico della "palla all'indietro" fino alla noia...e poi è finita come sappiamo.
Sono certo che in questo periodo - specialmente dopo gli ultimi risultati - nessun tifoso si diverta a guardare una partita della Juve, che sempre più spesso va in affanno anche con squadre di caratura inferiore (vedi Parma e Atalanta) ma che presentano schemi di gioco ben più efficaci e consolidati proprio perché non hanno il fuoriclasse su cui fare affidamento. Per questi motivi penso che l'idea di allungare spropositatamente il contratto ad Allegri non sia da condividere, perchè non sarebbe altro che un incentivo a non migliorarsi. E, sinceramente, non penso che la Juve possa mantenere ancora per molti anni il parco giocatori attuale per lottare a certi livelli in Europa.
Sarebbe meglio se Agnelli e Paratici ogni tanto si guardassero intorno per fare le giuste scelte sull'allenatore e non sempre e solo sui giocatori. |