E se le domande che, da tifosi, ci stiamo ponendo, anche con una certa ansia, avessero già la risposta pronta, davanti ai nostri occhi (sempre che li vogliamo tenere aperti)? Se dipendesse tutto dalla politica del Club, che dopo aver ingaggiato CR7 e De Ligt, ha iniziato con la sarabanda delle plusvalenze, per giungere a questa soffertissima stagione in cui nessuna emergenza sembra più gestibile?
Già a Verona, le assenze avevano pesantemente condizionato la Juve. Logico che potessero farsi sentire, al pari delle presenze di giocatori appena guariti (encomiabili, da Arthur a Bonucci a Cuadrado, ma non in grado di tenere per 90') contro il Porto. Che non è una squadra di marziani, ma difende pur sempre le insegne di chi la Coppa l'ha vinta due volte, e la frequenta da svariati decenni. La tradizione, l'esperienza, non sono parole, nel calcio a questi livelli.
Lamentiamo da un anno e mezzo la penuria di terzini, e avevamo sotto contratto Cancelo e Spinazzola. Il nostro centrocampo manca di giocatori completi, e non si è vista l'ora di vendere Emre Can. L'attaccante in più, che servirebbe come l'acqua nel deserto, e a Gennaio si è scelto di non prendere, poteva essere Moise Kean.
Siamo causa del nostro male, piangiamo noi stessi. Sarebbe bello sentire il Presidente pronunciare questa frase. Non succederà, perché questo che abitiamo non è il miglior mondo possibile. Evitiamo, almeno, di precipitarci nella più ridicola delle dimensioni, col processo sommario al pressoché incolpevole Andrea Pirlo. |