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Sabato 14.09.2024 ore 18.00
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Picenus del 15/07/2009 08:23:11
Ars loquendi
Un racconto breve di M. S. (L'assassino) narra di un distinto signore che confessa al giudice di avere ucciso commesse dall'intollerabile manierismo verbale. ( Per l'autore mi limito all'acronimo perché non faccio pubblicità ad un interista). Qualche esempio? Dicono boulangerie in luogo di panetteria, outlet per negozio all'ingrosso, bicchieroteca invece di osteria, lingerie per biancheria intima ecc. In gelateria provate a chiedere un gelato panna e cioccolato. Vi guarderanno come un sopravvissuto dell'era glaciale. “Abbiamo gran spagnola, pasticciata, oba-oba, madagascar, meletta verde, bumba lady, fiordipane, biancofiocco, milky, burroneve; proponiamo poi testa di moro, gran cacao, supergianduia, bacio, sgnappy, giamaica, negretto, robertino, duevecchi. Un'insegna per un negozio di guanti e calze rigorosamente griffati, quale potrebbe essere? “Il pollice e l'indice” va da sé. E nel mondo del calcio? Negli ultimi tre o quattro anni c'è stato un vero rovesciamento della fraseologia d'uso corrente. E i luoghi comuni non si fanno desiderare. Penso che, senza luoghi comuni, la comunicazione entrerebbe in corto circuito ( ahi, ce so' cascato) nel mondo del calcio in particolare. Salvo il basket e rimpiango, nel tennis, le cronache colte e immaginifiche del duo Gianni Clerici/Rino Tommasi.
Cominciamo dai ruoli dei calciatori. Le ali? tagliate e sostituite con 'esterni alti'. Le mezze ali? tagliate due volte (raro esempio di sadismo applicato al lessico calcistico). Me perché infierire se erano già state dimidiate ab origine? E i mediani? sono diventati interditori (spesso rudi e scarsi di tecnica), programmati per marcature ad hominem. Il mastino del centrocampo morde i garretti, alita fiato sul collo, sa poco o nulla di geometrie e poco gliene cale. E il portiere? saracinesca, ultimo baluardo, estremo difensore. Lui smanaccia, oppone i pugni, si accartoccia, svetta. I terzini ora si denominano 'esterni bassi', di destra e di sinistra. (Il centro è saldamente presidiato da Casini, come ognuno può appurare). L'esterno basso può essere (anzi deve essere) mastino, se impiegato in un quattro-quattro-due canonico; nei moduli tre-quattro-due invece diventa un cursore di fascia, un aratore della medesima, un crossatore da fondo campo, con parabole a volte morbide, a volte tese, a volte ingannevoli per il portiere avversario perché effettate. Per quel che concerne l'esterno alto, merita singolare attenzione l'ossimoro-Giovinco: lui è un esterno alto...basso. Ma torniamo alle mezzeali, ora ribattezzate 'interni di centrocampo'. Esse occupano i vertici alti e bassi del rombo di centrocampo: per loro è d'obbligo una conoscenza approfondita della geometria euclidea: Da aggiornare in geometria non euclidea una volta che i tornei abbracceranno siti extraterrestri. C'è da dire che il 'vertice alto' del rombo dovrà giostrare fra le linee, essere dotato di notevole tecnica individuale, necessaria per ricamare fraseggi, lanciare negli spazi, triangolare in velocità. Dovrà, inoltre, mettere ordine fra i reparti, ricucire, far salire la squadra, fare il metronomo, dettare i tempi, fare la veronica, nonché la barba al palo, incocciare la traversa, accarezzare la sfera, addomesticarla. Insomma: canta e porta la croce Correvano gli anni.....quando li si chiamava l'uno stopper, l'altro libero. Ora sono 'centrali di difesa' : le Torri che salgono sui corner a favore Il fisico? statuario. lo stacco? imperioso, ca va sans dire. La difesa può essere alta o bassa, a prescindere dalla statura dei due centrali. Sui calci d'angolo avanzano a supporto, mentre altri, di stazza minore, fanno velo Ed ecco gli attaccanti, le punte. Nel quattro-cinque-uno la punta generalmente soffre di solitudine. Se la deve sbrigare saltando l'uomo, caricando il destro (a volte anche il sinistro). Il puntero si catapulta negli spazi, dopo aver dettato il passaggio, finalizza, gonfia la rete. Deve approfittare delle ampie praterie che, a volte, gli si spalancano davanti, senza indugi e senza tergiversare. Qualora la mezza punta riesca a realizzare un cospicuo bottino di gol, quasi a pareggiare, se non a superare le realizzazioni dell'altra punta, ecco che i due diventano ' gemelli del gol'. I mister, infine. Sentiamoli in Tv, debitamente microfonati. Abbiamo 'lo spirito giusto' (Fenomenologia dello Spirito - Hegel-), stiamo con i piedi per terra , nulla da rimproverare alla squadra ( magari 'i ragazzi' ne hanno beccati cinque), lo scudetto lo può perdere solo..., abbiamo la panchina lunga (o corta), potevamo chiudere la partita, il rigore? dalla panchina non ho visto. E, comunque, taccio, sennò mi becco due anni di squalifica Oppure: l'arbitro ne ha combinate tante che ne bastava la metà.
Esemplari nelle secche di un melmoso conformismo senza speranza.
 
 
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