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          L'ANGOLO DEL TIFOSO
Articolo di Claudio Piscinelli del 29/07/2009 14:14:26
La cultura del sospetto
Da sempre ho pensato che la giustizia si basasse su fatti concreti, stabiliti sulla base di fonti certe, alla ricerca della verità materiale dei fatti. Ora ho capito che la realtà è molto diversa e che i buoni propositi spesso vengono disattesi sulla base di semplici teorie e di sospetti che valgono a condannare troppo frettolosamente. Ovvio che la riflessione della mia introduzione non è affatto casuale. Tutto nasce dal profondo dispiacere che tutti noi juventini non riusciamo ancora a cancellare. La farsa che osano dire abbia sconvolto il mondo del calcio e che invece ha colpito in una sola direzione si basa su ben poco di concreto, o come affermò Enzo Biagi in merito 'una vicenda che si basa sul nulla'. L'applicazione della legge, l'interpretazione delle norme, l'assunzione e la valutazione delle prove, sono tutte fasi che hanno ben poco a che fare con il procedimento sportivo del 2006. Questo sarebbe dovuto essere il vero motivo per gridare allo scandalo e invece dopo la sentenza tutto tace, giustizia è stata fatta, era così che doveva andare. Il popolo sovrano ha deciso. Proprio così, sembra paradossale, ma proprio la gente, che tutto è fuorchè imparziale, ha pilotato la decisione definitiva. E' stato in base al 'sentimento popolare' che si è sentenziato. Forse con il televoto si sarebbero potute risparmiare perfino le spese legali. Se bisognava sbrigarsi questa era la soluzione per fare prima e rinunciare alle futili formalità.
Cari tifosi lo so, siamo ancora rancorosi e ostili ad ogni invito a voltare pagina e a guardare avanti. Ma come darci torto. Da sempre ogni vittoria cercavano di screditarla andando alla ricerca di una qualsiasi svista a nostro favore, dimenticandosi sempre di quelle che ci capitavano contro. I giornalisti davano sempre grande importanza alla moviola juventina e di quello che succedeva nelle altre 9 partite se ne parlava solo se avanzava tempo. E' questo atteggiamento che ha portato chi non ama la juve ad avere sempre un atteggiamento polemico nei confronti della nostra squadra, fino ad arrivare a definirsi quasi tutti anti-juventini. Un passaggio forzato e quasi imposto dai mass-media che pilotano i racconti dei post-partita, utile a creare attriti e al tempo stesso degli alibi in tutti coloro che speravano da anni di veder vincere le loro squadre.
Come hanno detto in molti, la vera colpa della juve è stata quella di vincere TROPPO! Nel periodo in cui è stata fatta fuori era di livello di gran lunga superiore rispetto agli altri team italiani. Non sono solo io a crederlo, ma era questo il pensiero comune di tutto il mondo del calcio. Sono sicuro che in fondo alle coscienze di ogni interista, romanista o altro, ci sia la consapevolezza che la juve è una grande squadra e di sicuro hanno 'invidiato' i nostri numerosi successi. Succede perchè viviamo in una società in cui è difficile essere sportivi ed ammettere la forza degli avversari. Quindi è molto più facile attaccare, crearsi degli alibi alle proprie sconfitte e anzicchè criticare la propria squadra inventare dei complotti. Questo non vuol dire amare il calcio, ma significa distruggerlo. E' questo il famoso sentimento popolare che ha portato allo sfascio di un grande club, che nonostante tutto non molla e che è ancora lì a lottare tra le grandi. La cultura del sospetto ha creato danni immani all'immagine della juve e quindi di tutto il calcio italiano, non permettiamo che accada di nuovo.
 
 
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