Ho letto con molto interesse l’articolo di Claudio Piscinelli e devo dire che sono del tutto d’accordo, è stata la cultura del sospetto alimentata da mezzi d’informazione in malafede a rovinarci. Addirittura la stessa proprietà e la stessa attuale dirigenza si sono riempiti la bocca di frasi tipo “nuovo corso”, “operazione trasparenza e simpatia” come se ci fosse stata l’esigenza di riabilitare l’immagine compromessa dal “comportamento riprovevole” della vecchia dirigenza, tutto questo all’uopo di infinocchiare noi tifosi cercando di farci credere che la Juve era diventata “antipatica” per colpa degli uomini della Triade Umbertiana: è una grossa eresia, ovviamente non esiste nulla di più falso, come giustamente ha ricordato Piscinelli la vera colpa della juve è stata quella di vincere TROPPO. Quelli della mia generazione sicuramente ricorderanno quanto fosse “antipatica” la nostra squadra negli anni d’oro del ciclo Boniperti – Trap, es. il gol di Turone (mentre episodi simili che si verificavano contro la Juve venivano minimizzati o ignorati da parte di tutti); ricordo anche al termine del campionato 1981-82 che vincemmo all’ultima giornata dopo un duello a distanza con la Fiorentina Franco Zeffirelli noto tifoso viola dichiarò “meglio secondi che ladri” , era tale l’antipatia del regista toscano verso i colori bianconeri al punto che chiamava “Marisa” un suo cane in “onore” di Boniperti (Marisa era il suo soprannome da calciatore). Recentemente Sergio Brio, lo stopper bianconero degli anni ’80 ha ricordato che anche in quel periodo Carlo Sassi alla moviola della Domenica Sportiva usava “due pesi e due misure”, ricordo che a volte venivano dati rigori assurdi contro la Juve e nessuno si lamentava. In tempi più recente c’è stato un interesse generale a credere e a lasciar credere che gli errori arbitrali contro la Juve erano “in buona fede” mentre quelli pro juve erano legati ai “condizionamenti” di Moggi che avvenivano tramite le telefonate. Tuttavia vorrei aggiungere un particolare di cui non si è mai parlato sul nostro muro, cioè oltre al fatto che si vinceva TROPPO, ai tempi di Boniperti come ai tempi di Moggi c’è stata una sproporzione tra i trofei vinti in campo nazionale e quelli vinti in campo internazionale, poco importa se nei 12 anni della “famigerata” Triade la nostra squadra aveva dimostrato abbondantemente il suo valore anche in campo internazionale essendo stata quella che aveva raggiunto il maggior numero di finali. Ricordo che quando si vincevano gli scudetti e poi si perdevano le finali di Coppa Campioni (o Champions League che dir si voglia) ero incavolato nero perché aumentando la sproporzione scudetti/Coppe con le orecchie si alimentava la leggenda metropolitana secondo la quale: La Juve vince in Italia perché “ruba”, mentre in campo internazionale non riesce a “rubare”. Era ed è questo uno tra i pensieri più diffusi per il 70% dell’Italia pallonara che è notoriamente antijuventina.
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