Gentile Direttore,
vorrei ringraziarla per l’articolo di oggi.
E’ inutile ricordare calciopoli, è inutile continuare a recriminare quanto era possibile fare e non è stato fatto, è inutile sperare che gli scudetti ci vengano restituiti. Vinti sul campo o meno, sentirli comunque nostri o meno, niente cambierà. Guardiamo avanti.
C’è un progetto, c’è una società solida, ci sono i campioni vecchi e nuovi, c’è un futuro. Non importa non vincere per qualche anno, l’importante è sentirsi juventini anche nelle sconfitte, accettarle come espressione di sport e seguire la squadra sempre e comunque.
Sogniamo il momento in cui arriverà la terza stella, d’altra parte i sogni non ce li può togliere nessuno; sogniamo il momento in cui verrà alzata la prossima champions e perché no, fantastichiamo su chi sarà farlo!
Il calcio di oggi è questo. Vivere l’illusione del momento, seguire il pensiero comune, sperare e accettare. La stampa aiuta a dimenticare le cose sgradevoli favorendo quel “comune sentimento di riconoscenza” che, pur non seguendo un principio di meritocrazia, indirizza la critica proprio laddove è necessario per sostenere chi ha le redini del potere.
Non è un vanto seguire un pensiero comune però aiuta a vivere meglio e toglie quel fastidioso malumore che rende insofferenti. Ben vengano quindi le spinte al rilassamento e il vostro ottimismo a questo punto, può solo contribuire a rendere più piacevole il momento.
C’è comunque un’altra realtà legata alla storia e allo sport, quella che preferisce affiancare ad una vittoria futura un trionfo che fa parte della storia, quella che sogna “giustizia” e non soltanto la semplice supremazia.
Poco importa se veniamo snobbati, la nostra realtà è ben presente e le nostre azioni anche.
Direttore una cortesia, conservi quel titolo, servirà ancora e questa volta lo utilizzerà perché qualcuno avrà fatto si che quella storia possa essere veramente riscritta e calciopoli completamente cancellata. GIULEMANIDALLAJUVE, lo ricordi!
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