Siamo ormai a ferragosto. Il calcio estivo, si sa, è da prendere con le molle, ma offre comunque qualche spunto di riflessione sul campionato (aziendale) che si prospetta quest'anno.
Partiamo dal Milan, orfano di Kakà, che ha collezionato ben 6 sconfitte consecutive. L'ultima è arrivata ai rigori, ma coi rossoneri che hanno pareggiato all'88° con un autogol avversario e, come nelle altre amichevoli, non hanno certo fornito una buona prestazione. Sembra dunque che il progetto di Leonardo stenti a decollare… Leggendo i forum è palese lo sconforto dei tifosi, che si auguravano un’inversione di tendenza rispetto alle ultime stagioni. Si aspettavano una campagna acquisti in grado di rilanciare la squadra verso la lotta per lo scudetto, e invece i rubinetti sono chiusi. Beh, bisogna ammettere che è un duro colpo per tifosi che sono stati abituati benissimo dal proprio presidente, che ha dato ufficialmente il via all’epoca degli sprechi nel mondo del calcio, ma ormai anche le pietre sanno che "il piatto piange" e i bilanci devono quadrare. Sarà stata la crisi, sarà stata la parentesi tutta milanese di bilanciopoli conclusasi, che ve lo dico a fare, con una nulla di fatto… chissà… fatto sta che sono finiti i tempi in cui bastavano i soldi per costruire squadroni. Oggi serve soprattutto competenza, capacità di fare affari con un budget limitato a disposizione. Sarà per questo che Berlusconi propose a Moggi e Giraudo di venire al Milan? Le lamentale dei tifosi sono state parzialmente placate dall'acquisto (e che acquisto!) del Cacciatore olandese: Jan Klaas Huntelaar. Forse non sarà il nome altisonante che tutti si aspettavano, ma è un Signor attaccante. Mobile, rapido, bravo di testa e di piede, ambidestro, con un fiuto del gol secondo solo a Trezeguet. Prolifico in qualsiasi campionato abbia giocato, dove lo metti lui segna. Il reparto geriatrico del Milan sarà contento dell’arrivo di questo giovanotto che promette più che bene. Forse l’olandese non basterà a recuperare il gap con le prime, che nel frattempo è aumentato a causa della cessione di un campionissimo come Kakà, ma è sufficiente a rilanciare i rossoneri in zona CL, che altrimenti avrebbero rischiato un’altra triste comparsata in coppa Uefa. Pardon, Europa League.
Passiamo alla squadra più onesta d’italia, che ultimamente è ritornata sfacciatamente ai livelli d’idiozia e "piangineria" di un tempo. Dopo il roboante mercato estivo con gli acquisti di Eto’o, Lucio, Motta e Milito, il ritorno a casa del figliol prodigo Trivela Ricardo Andrade Bernardo e soprattutto dopo la clamorosa cessione dell’interistasindalmomentodelconcepimento al Barcellona… insomma dopo tutto questo, l’inter delizia i propri tifosi con la sfolgorante, strepitosa, magnifica prestazione nella partita finale di Supercoppa contro la Lazio!!! Persa. Strepitosa, ma persa. Magnifica, ma Seru Tituli. Capita. La cosa più ridicola non è vedere gli onesti perdere in quel modo, ma godersi lo spettacolo dell’allenatore più speciale del globo terracqueo che pratica free-clambing. E’ una goduria. 14 occasioni da gol, eh si, n’avessero buttata dentro una però. Ah no, una è entrata. Ed era un gol regolare, non come quello di mano, netta, dei laziali, che prontamente il sito più onesto d’italia ha denunciato. Eh sì. Ma alla fine, chissenefrega, loro hanno il titolo, l’inter invece il futuro. Eeeeeh sì. Risultato della trasferta in Cina: siamo alle solite, gli interisti non sanno perdere (così come non sanno vincere) e Mourinho si conferma un allenatore sopravvalutato, bravo nell’arte oratoria ma meno come allenatore. Scienze politiche, no eh? Lo vedrei veramente bene in politica, in italia ovviamente, dove l’importante non è essere capaci, ma essere capaci ad imbonire gli italiani. Una carrierona. Lo special dovrà dimostrare quest’anno, si spera senza "aiutini" (ma questo non dipende da lui…), di vincere un Titulo regolare, netto, dimostrando possibilmente di possedere doti che l’anno scorso non ha potuto esibire: rispetto per le persone, per gli avversari e umiltà. Almeno un briciolo di umiltà.
E infine siamo alla Juve. La Signorina, come qualcuno la chiama, ha vissuto un’estate in chiaroscuro. Si è passati da prestazioni confortanti, all’osannata vittoria con un Real Madrid (privo dei suoi elementi rappresentativi) da parte dei solit tifosi umorali, fino alla recente batosta col Villareael. Quattro schiaffoni si spera salutari per la squadra. Almeno è quello che si augura Ferrara. Certo i giocatori erano appesantiti dalla preparazione, dai supplementari della Peace Cup (persa poi ai rigori)… Non è tanto il calcio d’agosto che desta preoccupazioni, quanto la situazione attuale della rosa bianconera. Sembra che lo spettro di Capanna aleggi negli spogliatoi: Sissoko infortunato da tempo immemore (sembra che non scenderà in campo prima di ottobre), Diego ancora out, Zebina infortunato al tendine d’Achille, Giovinco fuori per 20 giorni. O Ranieri sta gufando alla grande, o una qualche assurda maledizione continua a perseguitare l’ambiente bianconero. Sotto il profilo puramente tecnico, la situazione è forse peggiore. La recente cessione di Cristiano Zanetti agli amici viola ha dell’incredibile. Sì, amici, perché uno a cui vendi Mutu a 8 milioni, presti gratis Almiron per un anno (almeno se lo fossero tenuto, macchè!...), da cui compri Felipe Melo pagandolo qualcosa come 10 milioni in più del suo valore di mercato e alla fine, dopo tutto questo, a cui cedi Zanetti per 2 milioni, non può che essere tuo amico. Quest’operazione ha dell’incredibile semplicemente perché… è illogica! Hanno ceduto il più completo centrocampista della rosa, sicuramente non giovane e soggetto spesso ad infortuni, ma che in questo momento sta bene ed era l’unico a garantire la fase difensiva e di costruzione allo stesso tempo. Una cessione assurda, inspiegabile, specie in un momento in cui Sissoko salterà un bel po’ di partite, considerando anche che a gennaio partirà per la Coppa d’Africa per circa un mese. Non c’è dubbio: sono tornati. Loro, i dirigenti più simpatici del mondo pallonaro. Agli avversari però. Quelli con cui tutti, ma proprio tutti, amano fare affari. Dal inter al Palermo, dalla Fiorentina al Genoa, dall’Empoli al Siena, dal Crotone al Caltagirone… ehm, no, quella è un’altra storia… Si vantano di aver acquistato il fantasista Diego, ottimo elemento per carità, ma implicitamente si nega fiducia alla Formica Atomica, rassegnata ormai ad essere il vice-trequartista. Si acquista uno pseudo regista (che regista non è) a 25 milioni quest’anno, invece di comprare l’anno scorso Xabi Alonso a 18, che avrebbe formato con Sissoko una splendida coppia. Ma scherziamo? Lo spagnolo è lento, molto meglio Poulsen… Si è potenziata la difesa, certo, sicuramente più con Caceres che con Cannavaro. L’attacco è rimasto invariato, ignorando quel grandissimo bomber che è Huntelaar che giustamente il Milan non si è fatto scappare. Ma l’incognita maggiore è costituita dalle fasce: i nostri simpatici dirigenti non hanno acquistato nessuno, dobbiamo tenerci Zebina con annesse zebinate ed infortuni, Grygera che è solo una buona riserva, Molinaro che ci mette tanta corsa e buona volontà ma obiettivamente non è da Juve, e De Ceglie che non si capisce ancora dove possa giocare. Basterà Caceres a sopperire il mancato acquisto dei terzini? Difficile.
Si prospetta, dunque, ancora un campionato difficile per la Juventus. Il problema, come del resto si è visto negli ultimi due anni, non è tanto il livello della squadra, ma l’ambiente che continua a portarsi addosso la tara di farsopoli da ormai 3 anni. Una dirigenza imbranata, sconclusionata, che non conclude un buon affare neanche per sbaglio. Un presidente chiacchierone, che colleziona gaffes su gaffes. Un cda che si riunisce per deliberare di tutto. Una società allo sbando, insomma. E la storia, o meglio, la triade insegna che difficilmente si può vincere qualcosa se alle spalle non hai una società forte, compatta, in grado di risolvere i problemi e di far lavorare tutti verso l’obiettivo prefissato.
Si continua a navigare a vista, e che Dio ce la mandi buona. In campo e fuori... |