I fatti di Napoli sono la miglior risposta a quei tifosi juventini che
ancora credono, o peggio ancora si rifiutano di pensare, che quanto
successo nell'estate del 2006 corrisponda a verità.
Magari sono gli stessi tifosi juventini ( o presunti tali) che adesso se
la prendono con il designatore arbitrale, dimenticando che il
plurimilionario in questione altri non è che uno splendido esempio di
coerenza comportamentale; agiva nella stessa maniera quando era in campo
(anche sotto il diluvio) come ora dietro una scrivania: è cambiato il
compenso, eccome, ma nient'altro.
Semmai sono un pò patetici e rasentano perfino la tenerezza quegli
arbitri che si ostinano a fischiare rigori a go-gò e comminare
cartellini di tutti i colori ad una squadra fantasma.
Sì, perchè la Juventus ha cessato di esistere il 14 maggio 2006,
allorchè vinse il suo ventinovesimo titolo tricolore. In realtà la sua
fine venne comunicata all'opinione pubblica una settimana prima, in
occasione dell'incontro interno con il Palermo; chi avesse dimenticato
il tutto è pregato di andare a rileggersi commenti ed inteviste di quel
giorno.
La Juventus, sia chiaro, non è stata annienata da chi l'aveva sempre
attaccata (e continua tuttoggi ad attaccare il suo fantasma), la
Juventus è stata annientata da chi avrebbe dovuto invece difenderla.
Nell'estate del 2006 è stato deciso che il campionato italiano di calcio
dovesse divenire una sorta di wrestling nostrano, una pura
rappresentazione virtuale con tutti i verdetti già decisi a tavolino ed
i fatti di Napoli sono solo l'ultimo corollario al teorema e
fanno sorridere gli ingenui che discutono ancora su un ipotetico
piazzamento in zona Champions della ex Juventus. Assegnato d'ufficio il
primo posto agli indossatori di scudetti altrui, chi di grazia dovrebbe
far posto ai bianconeri nelle altre posizioni? Forse le squadre
capitoline che non state dichiarate fallite per motivi di ordine
pubblico (parole dell'ex premier Berlusconi?) O forse il Milan che
neppure è stato punito per i clandestini incontri organizzati da Meani,
anzi gli è stato scientificamente consentito di partecipare e vincere
un'altra coppa? O forse la stessa Fiorentina che una volta riabilitata
appieno da calciopoli non ha neppure presentato uno straccio di protesta
per chiedere un risarcimento danni (ammesso che ne abbia mai avuti)?
Ma dato che Napoli è l'indussa regina della "sceneggiata teatrale", ecco
che anche Cobolli Gigli si è sentito in dovere di lagnarsi
pubblicamente davanti ai microfoni televisivi. E' lo stesso presidente
che promise tuoni, fulmini e.... ricorsi dopo le decisioni della CAF,
salvo poi rimangiarsi tutto dopo poche ore. E' lo stesso presidente che
definì i tifosi che protestavano sotto la sede sociale "quattro
pensionati".
Oggi Cobolli Gigli ha paura di passare, parole sue, per co****ne: ma non
sarà troppo tardi? Inaccettabili semmai sono i personaggi che oggi si
aggirano intorno alla ex Juventus, non le situazioni che si vengono a
creare a causa loro.
Dei propri quattrini e del proprio tempo libero ciascuno ne dispone nel
modo che ritiene più opportuno, altrimenti non si spiegherebbe il
successo di un fenomeno finto come per l'appunto il wrestling.
Consentitemi di dare un piccolo consiglio a quei tifosi che ancora
frequentano gli stadi: statevene a casa al calduccio.
Con i soldirisparmiati vi mangiate una buona pizza, o comprate dei
giochi ai bimbi per Natale, o vi dedicate vostro hobby preferito.
Sappiate che qualunque alternativa prendiate vi consentirà di vivere
un'esperienza reale e non virtuale.
Sempre che non siate appassionati di wrestling, si intende.
Alberto Rossetto, da sempre e per sempre juventino, non rappresentato
dall'attuale proprietà.
|