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I commenti del Muro non rappresentano necessariamente le idee dell'Associazione
 
#37283 La violazione dell'art. 1 del CGS ...
scritto il 30/10/2007 01:25:26 da BIANCOENERO
La violazione dell'art. 1 del CGS e la slealtà sportiva. Ante e post calciopoli di Gobbo Pugliese Tra le tante bestialità lette in questi mesi una sembrava la più difficile da smontare. I più moderati inquisitori di Moggi (quelli che non si lanciano in ardite e diffamatorie affermazioni tipo: mafioso-corruttore, etcc...) sostengono che comunque si è trattato di violazione dell'art. 1 del CGS. Bisognava essere puniti per atti sleali e non per l'art. 6. Sapete bene che sono uno dei pochissimi che ha sempre sostenuto il contrario. Per me, oltre i vizi di legittimità macroscopici che portano all'annullamento del processo sportivo nella sua totalità, non vi è mai stata violazione dell'art. 1 vigente ai tempi di calciopoli. Questa mia tesi, suffragata da autorevoli pareri di professori universitari (Scoca-Vinti), nasce dall'interpretazione letterale e sistematica dell'art 1 del CGS vigente ai tempi di calciopoli. Non esisteva nessun riferimento espresso al fatto che telefonare ad un designatore rappresentasse violazione dell'art. 1. Interpretando, dunque, sistematicamente, lo stesso art. 1 bisognava ricostruire il concetto di LEALTA'. Uno, pertanto, è SLEALE QUANDO PONE IN ESSERE comportamenti che altri non pongono in essere. Io sono sleale se agisco all'oscuro degli altri e questi ultimi non sanno nulla e, soprattutto, non agiscono come me. Dopo la farsa estiva è emerso in modo diamantino che: 1) Meani telefonava ai designatori, a Collina ed ai guardalinee 2) Facchetti telefonava a Bergamo oltre che andare a cena dello stesso con frequenza superiore a tutti gli altri 3) Della valle telefonava ai designatori ed ai vertici della FIGC. Quindi, l'avere Moggi telefonato a Bergamo non rappresenta un comportamento SLEALE in quanto tutti telefonavano. La prova lampante di quanto riportato è rappresentata dal NUOVO ART. 1 DEL CGS VIGENTE DOPO CALCIOPOLI. TITOLO: NORME DI COMPORTAMENTO Art. 1 - Doveri e obblighi generali ............... 4. Alle società e ai loro dirigenti, tesserati, nonché ai soggetti di cui al comma 5, è fatto divieto di intrattenere rapporti di abitualità, o comunque finalizzati al conseguimento di vantaggi nell’ambito dell’attività sportiva, con i componenti degli Organi della giustizia sportiva e con gli associati dell’Associazione italiana arbitri(AIA). Come si nota con chiarezza oggi è vietato espressamente telefonare ai designatori. Prima NO. Vorrei evitare che qualche genio mi possa rispondere con il solito refrain: non si può giustificare il tutto con il "lo facevano tutti"! Non è questo il frutto della mia analisi che si riferisce solo alle NORME VIGENTI DURANTE CALCIOPOLI.
 
#37282 moratti pezzo di m....
scritto il 30/10/2007 01:21:43 da MILLY84
quel gran pezzente perdente di un petroliere ha dichiarato oggi che gli errori ci possono sempre stare in una partita!grazie graziella e grazie al c.. finche sono a favorire la tua squadra di lagnosi ladroni di scudetti altrui è facile dire così,se succedeva una cosa simile alla sua squadretta da radiare per falso in bilancio non la smetteva più!un'altra cosa:chi ha sentito o visto che i napoletani allo stadio hanno offeso del piero e suo figlio?nessun giornalista dice nulla,nessun provvedimento
 
#37281 Tratto dal Corrieredellosport
scritto il 30/10/2007 01:18:55 da BIANCOENERO
La Juve non resterà con le mani in mano. La frase ­ forse poco elegante ma ef­ficace - che Cobolli si è la­sciato sfuggire al San Pao­lo al culmine della rabbia (« Non sono un coglione, adesso è l’ora di farsi sentire ») è la mirabile sintesi del momento biancone­ro. L’ambiente è in forte fribillazione sia per i veleni napoletani sia per il prossimo arrivo a Torino dell’Inter (domenica sera), una sfida attesa da molti mesi. Allora pro­prio per non passare da “sprovveduti” (di­ciamola così) di fronte all’Italia intera e so­prattutto di fronte a tifosi che già in passa­to hanno accusato la dirigenza di una certa debolezza in merito alla vicenda di Calcio­poli, la società ha deciso di compiere nelle prossime ore passi importanti. Cinque rigori in nove partite - sarebbero stati sei con quello fischiato eppoi “annul­lato” a Cagliari - sono un record assoluto, ma le “perle” di Bergonzi al San Paolo han­no fatto trabocare il vaso. Domani Cobolli sarà a Milano per la prevista riunione in Lega e avrà l’occasione per discutere in mo­do deciso di tutto quello che è accaduto. Per vie informali e senza passare ufficialmente attraverso i palazzi istituzionali, la società si è già allertata e farà altri passi oggi e doma­ni. Il concetto è sempre lo stesso: la Juventus è con­vinta di pagare al contrario la suddi­tanza psicologica della classe arbi­trale ieri schiava del cosiddetto si­stema Moggi e og­gi frenetica e puntuale nella ricerca di una riabilitazione. Insomma, il peggio del peg­gio secondo il pensiero del club bianconero che, a quanto risulta, ha già fatto pervenire al designatore Collina il suo pensiero. In corso Galileo Ferraris, oltre alla rab­bia e all’amarezza, abbiamo avvertito an­che un senso di fortissima mortificazione e questo ci è parso forse l’aspetto peggiore e più umiliante della vicenda almeno dal punto di vista della dirigenza bianconera convinta di aver pagato con forti interessi (retrocessione e scudetti annullati) lo scan­dalo di calciopoli che ha permesso invece ad altri club di restare in serie A e al Milan di partecipare e vincere la Champions Lea­gue. «Già
 
#37280 X Tifosabianconera (errata corrige)
scritto il 30/10/2007 01:13:55 da BIANCOENERO
Paola, Vigevano Caro Direttore, quando i rigori li davano a noi era dovuto alle telefonate di Mog­gi (sic!), adesso si tratta sempli­cemente di errori arbitrali e nul­la di più. Vergogna e poi vergo­gna. Ancora: a ogni gol della Ju­ve gli si fa il pelo e il contropelo in tutte quelle belle trasmissioni co­siddette sportive, e adesso che si fa? Niente. Tutto sarà posto nel­l’oblio. Verrà anche il giorno in cui il presidente del Napoli, o l’al­lenatore, o il direttore sportivo si lamenteranno per i torti subiti, vuole scommettere? È una ver­gogna. Sabato sera mi auguravo che venisse ritirata la squadra dal campo. Ho ascoltato la parti­ta per radio, e persino il cronista è rimasto scandalizzato. Sue te­stuali parole: «Anche a occhio nu­do ci siamo accorti...». Qui invoco a gran voce la malafede.
 
#37276 Tuttosport
scritto il 30/10/2007 00:59:30 da BIANCOENERO
Lo sdegno dei tifosi dopo i rigori fasulli di Napoli: tutti contro arbitro e designatore «Via Bergonzi e Collina» L’on. Salerno: « Così si uccide il calcio». Qualcuno va oltre: «Ritiriamo la squadra» LA “ CURA” Collina sta uccidendo il calcio malato. È questa l’amara conclusione dopo che ieri a Napoli si è consumato l’ennesimo episodio sul quale si è autoriz­zati a pensarla in tutti i modi dall’evidente sospetto di malafede alla più chiara incompetenza tecnica. Quale che sia delle due, il verdetto non può che porta­re alle dimissioni di Collina che si sta rivelando un “ medico” la cui cura sta uccidendo più che guarire il nostro calcio già da tempo malato. All’arbitro che ieri ha dato uno spettacolo da vietare ai minori di anni 60 bisognerebbe ritirare il patentino e al suo designatore bisognerebbe consegnare un formale e solenne commiato. Il campionato sta subendo danni incalcolabili che mi­nano ancora di più la credibilità e la regolarità delle gare i cui verdetti ormai sono stravolti da palesi e ma­croscopiche irregolarità causate da direttori di gara non si sa se prevenuti o incompetenti. Il calcio è uno sport che in Italia si mastica quotidia­namente come il pane e non può continuare a vivere giornate assurde come quelle di ieri che contribuisco­no ad allontanare più che ad avvicinare coloro già de­lusi dalla storia recente. Amo il calcio e non parlo da juventino, perché non lo so­no, ma credo sia un dovere di tutti gli sportivi denun­ciare la completa irregolarità della partita disputata ieri sera la San Paolo e gli estremi per intraprendere un’azione politica e istituzionale che rimedi prima che sia troppo tardi a questa situazione alterante il nor­male svolgimento del campionato. Caro Direttore, è stata la settimana delle dop­piette. Doppietta dell’attaccante Gilardino, del centrocampista Seedorf e dell’arbitro Bergonzi. L’atteggiamento “signorile” del vertice bianconero non è stato di nessun aiuto. Gli arbitri, appena possono, fischiano contro la Ju­ventus perché sanno che i me­dia li assolveranno. Poi viene il Palazzo del calcio. E infine la strategia suicida della Juve nel­l’estate scorsa. Appellarsi a Col­lina non serve a niente. Serve fa­re il contrario di quello dichia­rato nel Cda: proclamare che calciopoli fu un linciaggio. E, se la Corte Europea annullerà quel processo farsa, chiedere che ven­ga ristabilita la verità. Forse, a quel punto, gli arbitri potranno fare serenamente gli arbitri . Paolo Bertinetti Ass. Naz. Amici della Juventus
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