Giovedì, 25 Ottobre 2007-
Il presidente della UEFA Michel Platini (©sportsfile/uefa.com)Di seguito, nell’editoriale tratto dalla pubblicazione ufficiale della UEFA uefadirect, il presidente della UEFA Michel Platini spiega le ragioni alla base della richiesta della UEFA e delle altre organizzazioni sportive di vedere riconosciuta la specificità dello sport da parte dell’Unione Europea.
Con la scusa di seguire i tempi, è necessario tracciare una linea sul passato e sulle sue tradizioni e valori? Non lo credo; anzi, sono convinto che nello sport vada preservato il modello europeo, con tutte le prerogative che lo contraddistinguono dal business. Oggi più che mai, lo sport è un importante pilastro sociale, uno strumento inestimabile di integrazione e un trasmettitore senza eguali di esempi positivi di fair play, spirito di squadra, impegno e solidarietà.
Dichiarazione di Nizza
Tuttavia, lo sport ha dovuto attendere la Dichiarazione di Nizza per vedere riconosciuta la propria specificità. Ma, poiché enormi cifre di denaro si generano al vertice della piramide, lo sport è soggetto a leggi concepite per l’economia e, in caso di controversie, ai tribunali, al pari di ogni altra attività economica. Tale situazione può convenire ai più facoltosi, in quanto consente loro, attraverso le proprie risorse finanziarie, di tutelare la propria posizione privilegiata, che invece dovrebbe basarsi sui soli risultati sportivi.
Da considerare
Ma la competizione sportiva è cosa diversa dalla competizione economica. Per un club di calcio, la priorità non è incrementare la propria quota di mercato, ma vincere titoli e trofei. Pertanto, non è possibile applicare regole puramente economiche: un concetto che andiamo ripetendo da diversi anni. Abbiamo già ribadito più volte che lo sport non intende e non chiede di vivere al di sopra della legge, ma semplicemente che della propria specificità andrebbe tenuto conto e che andrebbe creato un ambiente giuridico chiaro e stabile in cui possa gestire i propri affari nel rispetto dei principi di democrazia, trasparenza e interesse generale.
Preservare l’identità
Tutte le parti interessate devono avere voce in capitolo, come espresso nel Memorandum d’intesa sottoscritto di recente con la divisione europea di FIFPro. Diversamente, come possiamo, per esempio, preservare l’identità nazionale e regionale dei club se tutte le misure proposte, quali la regola del "6+5", sono valutate esclusivamente dal prisma della libertà di movimento?
Status speciale
Per questo motivo mi sono rivolto per iscritto a settembre ai capi di governo dell’Unione Europea. Chi meglio dei rappresentati del popolo eletti per assicurare il primato dell’interesse generale? La saggezza degli antichi greci conferiva allo sport uno status speciale, attraverso l’introduzione della tregua olimpica durante le guerre fra città. Oggi spetta ai nostri governi attuali conferire uno status speciale allo sport all’interno della competizione economica che caratterizza il mondo moderno.
http://it.uefa.com/uefa/keytopics/kind=64/newsid=609158.html
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