25/10/2007
Diciotto mesi dopo Calciopoli la nuova federazione ha richiamato in servizio permanente giudici e inquirenti dei campionati di Calciopoli. La nuova Federcalcio rapidamente normalizzata ha riaperto le porte, attraverso le recenti nomine sulla giustizia sportiva orchestrate dal presidente del Tar del Lazio Pasquale De Lise, a sette dinosauri che hanno gestito le inchieste del calcio poi finito sotto processo a Roma e a Napoli. De Lise, amico dell´ex presidente Franco Carraro che nel 2005 lo confermò alla guida della Corte federale, in piena tempesta Calciopoli si era autosospeso per il conflitto tra la carica sportiva e la presidenza del Tribunale amministrativo. La nuova Federcalcio di Giancarlo Abete lo scorso giugno ha deciso di nominarlo presidente della commissione di garanzia della giustizia sportiva, i cinque saggi che la scorsa settimana hanno scelto i giudici del nuovo calcio. E in 48 ore, aiutato da un progressivo disinteresse alle questioni sportive di Francesco Saverio Borrelli, De Lise ha richiamato al lavoro sette uomini del calcio da Prima repubblica.
Curriculum sul tavolo, il presidente del Tar ha riaperto le porte della giustizia sportiva al generale della finanza in pensione Italo Pappa, l´uomo che nelle sei stagioni in cui diresse l´Ufficio Indagini, dal 2001 al 2006, mai portò a termine un´inchiesta nei confronti di Luciano Moggi. Pappa è passato alla storia per essersi fatto prendere in giro dall´ex dg della Juve sul caso Stankovic e per essersi dimesso nelle prime settimane di Calciopoli sotto l´onda di intercettazioni di questo tenore: «Spiega a Pappa come deve comportarsi nell´interrogatorio di Racalbuto, quello è uno disordinato», intimava Moggi al segretario della Federcalcio, Francesco Ghirelli. L´indagatore a vuoto dell´era Carraro ora è stato sistemato alla presidenza della delicata quinta sezione della nuova Corte di giustizia: si occuperà di doping, vertenze economiche, procuratori.
De Lise, attraverso il neopresidente Giancarlo Coraggio, è riuscito a riproporre alla nuova giustizia tutta la vecchia Corte federale che partorì la sentenza salvatutti del 25 luglio 2006, quella che, graziando Carraro (da 4 anni e mezzo di squalifica a 80 mila euro di ammenda), poté recuperare in serie A Lazio e Fiorentina, ridare la Champions League al Milan, scontare la penalizzazione della Juventus. Ecco, l´allora presidente Piero Sandulli, ora presiede la seconda sezione della Corte di giustizia, l´ex membro Mario Sanino presiede la terza, Mario Serio la quarta. Gli ultimi due componenti della Corte federale degli sconti, il penalista post-democristiano Salvatore Catalano e il professor Silvio Traversa, sono stati chiamati direttamente all´ufficio di presidenza. Un´architettura geometrica quella di Pasquale De Lise, l´ultimo schiaffo a Guido Rossi, a una speranza di riforma del calcio. E un aiuto all´amico Carraro che, nel suo ruolo di alto dirigente Uefa, oggi ritrova uomini vicini in luoghi chiave della Figc restaurata.
In regime di restaurazione è stato richiamato in servizio anche Claudio Marchitiello, giudice Caf che durante il processo al Genoa nel 2005 fu accusato di aver scambiato con il collega Vincenzo Barbieri i famosi bigliettini "guarda il viso di Preziosi, un fesso". Non fu rinnovato nell´incarico, allora. La nuova Figc ha recuperato anche lui.
Corrado Zunino - La Repubblica |