Se un qualcosa di falso o di non accertato viene dato per vero per novantanove volte, alla centesima sarà diventato reale. I luoghi comuni non supportati dai fatti non sono propri del mondo bianconero, e non è quindi il caso di fare alcuna eccezione. In particolare, si fa riferimento ad un quotidiano color fragola, che in termini di copie vendute è lontano anni luce rispetto a qualche anno fa. Nell’ultimo numero, difatti, pare che si possano leggere le seguenti considerazioni :
1)Il signor Luciano Moggi, durante la conferenza stampa nella quale ha presentato il suo libro, avrebbe ammesso per la prima volta di aver avuto possesso delle famose schede svizzere.
2)“Per la giustizia sportiva, e deve essere chiaro una volta per tutte, questo è un reato (sportivo) che basta ed avanza a legittimare i cinque anni di squalifica che Moggi si è preso.”
3)Tale possesso indichi la fine e la legittimazione del pseudo-processo sportivo conosciuto dai più come Calciopoli.
A tali concetti appare opportuno rispondere che:
1)Da circa un anno, Luciano Moggi ha ammesso diverse volte (per esempio nella trasmissione di Ravezzani) di aver acquistato schede straniere e di averne anche regalata una agli ex designatori.
2)Qualunque tribunale del mondo considera il semplice possesso di schede svizzere come un qualcosa di non punibile. Il tribunale di Napoli sta cercando di capire se è da confermarsi l’ipotesi di associazione a delinquere per frode sportiva in merito alle intercettazioni che hanno fatto scaturire tutto il patatrac. In ogni caso, come è possibile che il possesso di tali schede costituisca un reato superiore alle intercettazioni, ai pedinamenti, ai passaporti falsi, ai bilanci truccati, e a tutti gli altri reati, con la R maiuscola, dei quali il calcio si è macchiato degli ultimi anni ? L’unica cosa che appare chiara, è che qualcuno ha stabilito che i giornali e le televisioni DEBBANO scrivere che possedere schede svizzere (o qualunque altra cosa abbia fatto solo Moggi) sia un illecito sufficiente a giustificare una pena del genere. Si attende con ansia una altrettanto autorevole (…) opinione che giustifichi la squalifica di Giraudo.
3)Il codice di giustizia sportiva non contiene nessun assunto al riguardo. E per fortuna, oserei dire. Innanzitutto perché le schede, per fruttare vantaggio, vanno usate. Successivamente, bisogna chiedersi il come. Cioè, è necessario accertare i contatti illeciti con arbitri e compagnia bella. Tali considerazioni sono rivolte a quella parte del pubblico che ha preso per oro colato la caduta della Juventus targata triade, a causa del sentimento di odio perpetrato in questi anni in seguito alle numerose vittorie bianconere. Di certo, un quotidiano che scrive questo tipo di riflessioni, ha rifiutato la fetta (nicchia?) di mercato dei lettori che provano a ragionare con la propria testa e non sono disposti ad accettare invenzioni giornalistiche continue fondate su delle falsità. Non c’è altra spiegazione. Ma d’altra parte, non c’è molto da aspettarsi da coloro i quali ritengono accettabile il concetto di ottenere un vantaggio in classifica che non cambi l’andamento di ogni singola partita.
Calciopoli non si è chiusa oggi. Il che già sarebbe un insuccesso per coloro i quali hanno portato in trionfo la banda capeggiata da Guido Rossi, che nel 2006 compieva la missione del secolo nel nome dell’antigiuridicità. Calciopoli si sta riaprendo sempre di più, giorno dopo giorno, nonostante il freno tirato da coloro i quali hanno paura della verità.
In attesa che le acque continuino a muoversi nel senso giusto, ecco un bel ricordo delle sentenze che hanno condannato la squadra più importante d’Italia all’onta della retrocessione in serie B, chi ha orecchie per intendere, intenda :
ora, nel caso di specie, non vi sono elementi che consentano di affermare, con certezza, che gli appellati, tramite condotte pur deontologicamente reprensibili ex art. 1 CGS, come si dirà, avessero un interesse chiaro, diretto ed inequivoco a favorire la Juventus, né una convincente prova, in tal senso, è stata fornita o dedotta: resta il fatto in sé di condotte scorrette o sleali, ma ciò non basta a far presumere che vi fosse il fine palese o occulto di determinare l’alterazione del campionato a favore della Juventus, soprattutto in assenza di adeguato movente.
Dedicato a chi non sa distinguere tra tra slealtà e illecito.
Illecito è falsificazione dei bilanci per iscriversi ad un campionato, e falsificazione di documenti per tesserare giocatori come comunitari. (cosa che guarda caso non riguarda la Juventus)
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