Calciopoli/ La verità di Luciano Moggi: "Ho il contratto con l'Inter. Ma poi Moratti mi fece pedinare"
Mercoledí 17.10.2007 12:30
"Oggi Massimo Moratti mi odia, questo è chiaro. Però non è lontano il tempo dei suoi corteggiamenti, delle promesse e delle lusinghe. Quante telefonate mi ha fatto, quante telefonate mi ha fatto fare. Peccato che non siano state intercettate anche quelle, una bella Morattopoli potrebbe arricchire la trama di questa sceneggiata chiamata Calciopoli". Luciano Moggi esce allo scoperto e torna a parlare di quello che l'allora commissario straordinario Guido Rossi definì "Il più grande scandalo del calcio italiano". Un libro - "Un calcio nel cuore", 'la mia verità su Calciopoli, le intercettazioni e quaranta anni di calcio italiano' - presentato oggi a Milano (Westin Palace) per svelare racconti, retroscena e trattative con i protagonisti del pallone.
Dall'Inter al Milan fino alle tessere telefoniche acquistate in Svizzera e alle intercettazioni, Moggi affronta tutti i temi in viste dei due processi (per la Gea e per Calciopoli) in agenda il 29 novembre e il prossimo 15 dicembre. Il matrimonio con l'Inter si interrompe prima di essere celebrato: "Moratti non mi cercava certo per mettermi a lavorare alla Telecom o nelle raffinerie di famiglia: ha provato più volte a portarmi all'Inter.... ..... voleva che lo aiutassi a uscire dalla situazione di eterno perdente che gli avevano cucito addosso. Soffriva più per gli insuccessi, per le ironie che lo circondavano che per le montagne di soldi che buttava al vento in ogni campionato... .... Mi ha cercato la prima volta nel 1995 quando voleva comprare Roberto Baggio... una trattativa difficile, Baggio poi preferì Berlusconi...
.... Successivamente a ogni volta che i giochi di mercato incrociavano l'Inter e la Juventus Moratti mi ha sempre lanciato messaggi nemmeno troppo cifrati... .... Fino a quando le cifre non le abbiamo messe anche su un contratto. Era il 1999.... ... ricordo bene era maggio. Mi incontro con Moratti, parliamo prima di programmi poi di contratto. L'accordo di massima finisce su un foglio, nero su bianco insomma. Intanto però Moratti mi chiede una mano sul mercato. Da subito, c'era da vendere Moriero.... .... Il contratto io ce l'ho e lo conservo gelosamente. E quando sentirò il presidente dire davanti a una platea vasta, in una trasmissione televisiva importante e non solo tra le righe di qualche intervista che questo contratto non esiste, allora andrò anch'io in televisione e mostrerò il documento... .... E' un vero peccato, nella sua mente Moratti mi ha ripudiato.... ... o forse si vergogna per avermi fatto pedinare da Tavaroli e compagnia. Pazienza...".
Non c'è solo l'Inter nelle rivelazioni di Luciano Moggi. L'ex dg racconta nei minimi dettagli l'incontro con un altro presidente, Silvio Berlusconi all'epoca (è il settembre del 2005) anche presidente del Consiglio. Una giornata romana a Palazzo Grazioli sede di Forza Italia, un particolare non noto a 'Lucianone'... che scambia l'indirizzo per l'abitazione privata del numero uno rossonero. Il motivo del vertice è chiaro: Berlusconi vuole Moggi al Milan. I due ne parlano riservatamente già al trofeo Berlusconi in agosto (sempre del 2005, ndr) a Milano con l'obiettivo di rivedersi al più presto. Ovvero passate le ferie. Le voci si rincorrono tanto che all'appuntamento non si presentano solo i diretti interessati ma anche un gruppetto di giornalisti e curiosi. Moggi smentirà tutto poi con un lancio alle agenzie: "Ero venuto a trovare Berlusconi per ringraziarlo del prestito gratuito di Abbiati". Anche se in molti non ci credono. Ed hanno ragione.
"Berlusconi si è presentato con il solito sorriso. Moggi di qua, Moggi di là... Mi ha riempito di elogi per quello che stavo facendo alla Juventus, per i successi che ero riuscito ad ottenere, ma soprattutto gli piaceva il mio modo di fare mercato.... Abbiamo parlato di calcio in generale, di moduli tattici, di giocatori che a lui piacevano... Mi ha chiesto come ho fatto a prendere Ibrahimovic a quel prezzo e con lui non ho fatto misteri.... Abbiamo parlato per una mezz'oretta, forse quaranta minuti. Non di più.... Alla fine è arrivata la sua proposta di lavoro. Parola più, parola meno mi disse: Senta, io vorrei portarla al Milan. Sono sicuro che assieme faremo una squadra ancora più grande... Poi aggiunse le motivazioni vere della sua idea: con me era sicuro di risparmiare.... Sui ringraziamenti ha fermato il mio sorriso con il suo sorriso: Bene, le faccio sapere. Ora ne parlo con Galliani e mandiamo in porto l'operazione in tempi rapidi".
Moggi racconta poi un aneddoto. "Prima di uscire mi ha regalato un libro. Mi hanno detto che lo fa con tutti, una simpatica abitudine. Ha aggiunto: lo legga, mi raccomando. Il libro si intitola: Ti odio, Berlusconi. Inutile spiegare di cosa parli.... Con quel libro in mano e centomila pensieri in testa, mi sono avviato alla macchina senza accorgermi che nel frattempo i quindici giornalisti erano diventati almeno cento.... Giustificai quell'incontro così. Luciano Moggi di passaggio a Roma, ha incontrato il presidente Berlusconi per ringraziarlo del prestito gratuito del portiere Abbiati. Un gesto di grande sportività e grande signorilità che ha molto colpito la Juventus e Moggi in particolare".
A.P.
http://canali.libero.it/affaritaliani/sport/lucianomoggi1710.htm
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